Dino Martirano, Corriere della Sera, 7.6.2012, 7 giugno 2012
LADY VESPA ALLA PRIVACY
Lei, la signora delle inchieste, "la zarina" e via almanaccando, ha tirato tardi in ufficio: prima in tribunale e poi, dal 2001, al ministero della Giustizia dove ha lavorato a fianco di ben sei Guardasigilli. Castelli, Mastella, Scotti, Alfano, Nitto Palma e Severino. Con l’attuale ministro, poi, il rapporto affonda le radici nell’anno ’96 quando il gip Iannini, difesa dall’avvocato Severino, appunto, fu coinvolta nella famosa vicenda "toghe chiacchierate" del Bar Tombini.
La scelta a sorpresa di Silvio Berlusconi di indicare la Iannini per la poltrona dela Privacy (un incarico di 7 anni) ha messo a soqquadro il Pdl.
"E pensare che io sarei voluta tornare in magistratura", commenta ora la Iannini. Lei, Premio Belisario, Legion d’onore, artefice in passato delle 13 estradizioni di ex terroristi rifugiati in Francia, ha fatto domanda per la presidenza del tribunale di Tivoli, per la presidenza di una sezione del tribunale di Roma, per la Procura generale della Cassazione, ma non ha avuto soddisfazione dai colleghi togati del Csm.
Per cui eccola qua, Augusta Iannini, nel nuovo ufficio di Piazza montecitorio dalle cui finestre si vede fin dentro la Camera. La sua nomina "è fastidiosamente inopportuna - argomenta Pancho Pardi (Idv) - perchè potrebbe trovarsi nella situazione di dover giudicare eventuali violazioni della privacy commesse dalla trasmissione del marito". Lui, Bruno Vespa, replica con una battuta: "Siamo laureati entrambi con una tesi sul diritto alla riservatezza. Ma all’università mia moglie ra più brava di me".