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 2012  giugno 05 Martedì calendario

CAMBIA IL TETTO DEL MONDO GLI OTTOMILA SONO TRE IN PIÙ


La Cina rilancia la corsa agli Ottomila e rintraccia l´altimetria del mondo, spostando la terra più vicina al cielo. Secondo Pechino le vette più alte del pianeta non sono più 14, come stabilito dagli europei nel secolo scorso, ma 17. L´Accademia cinese delle Scienze ha aggiunto le tre nuove cime top.
Dopo anni di rilevazioni, grazie a nuovi strumenti ed ai satelliti, gli scienziati hanno scoperto una cima di 8013 metri nel gruppo dell´Annapurna, in Nepal, una di 8011 metri, il Broad Peak Central, al confine tra Cina e Kashmir, in territorio pachistano, e una di 8008 metri nel gruppo dello Shisha Pangma, in Tibet.
Mi Desheng, capo dell´équipe di ricercatori, ha annunciato all´agenzia Xinhua che le nuove misurazioni saranno ufficializzate presto nell´Atlante delle montagne di ghiaccio del mondo, edito sia in mandarino che in inglese. Sette mappe dell´Himalaya, in scala uno a centomila, ridisegneranno i massicci dell´Asia, offrendo una visione senza precedenti dei ghiacciai, dei rilievi e dei tracciati che collegano il cuore dei fondali marini emersi in epoca preistorica. In Oriente, dove il sistema metrico decimale non è adottato, la scoperta di tre nuovi "tetti del mondo" ha un valore puramente scientifico. Misurare dall´alto la cima delle montagne rispetto al livello del mare, cambia solo i risultati un tempo ottenuti attraverso i calcoli dal basso. I ricercatori cinesi sostengono che il cambiamento climatico, per un effetto paradossale del riscaldamento dell´atmosfera, scioglie i grandi ghiacciai himalayani causando un accumulo di neve perenne sulle vette, indotto da un aumento di umidità negli strati alti. Di qui i tre nuovi Ottomila, fino ad oggi rimasti appena fuori classifica.
Per il resto del mondo la notizia della rivoluzione dell´altimetria d´alta quota, è destinata invece a segnare lo start di una nuova competizione segnata dagli alpinisti professionisti e dagli sponsor. La corsa all´esplorazione delle montagne asiatiche e agli Ottomila è un parto dei nazionalismi bellici del Novecento. Tutte le vette più elevate della terra, anche per problemi fisici legati alla necessità umana dell´ossigeno, sono state poi raggiunte tra il 1950 e il 1964. La gara per conquistare l´Everest, vinta da sir Edmund Hillary nel 1953, si trasformò in un´epopea intrisa di propaganda e diplomazia dell´eroismo. Lo stesso avvenne nel 1954 con la spedizione di Compagnoni e Lacedelli sul K2, divenuta simbolo della ricostruzione dell´Italia. E´ stato infine il sudtirolese Reinhold Messner, tra il Settanta e la metà degli anni Ottanta, ad elevare l´alpinismo classico ad una moderna sfida fisica e sportiva, riuscendo a diventare il primo uomo ad aver salito tutti i 14 Ottomila allora conosciuti senza l´aiuto delle bombole d´ossigeno.
Quando la misurazione cinese e le nuove tre vette-limite saranno adottate dall´Unione alpinistica internazionale, i vecchi record saranno da aggiornare e la gara contro il tempo per aggiudicarsi il primato della prima ascesa sui 17 Ottomila di questo secolo scatenerà rinnovati appetiti commerciali e di Stato. In Europa e Usa le organizzazioni degli alpinisti stanno da tempo lavorando alla revisione dell´elenco delle cime più elevate. Mutando i parametri dei rilievi, ad esempio spostando la distanza del passo di riferimento da 300 a 130 metri rispetto alla vetta della montagna, il numero degli Ottomila oscilla tra 22 e 39. Sponsor, aziende, tour operator e governi intravedono nella febbre delle spedizioni himalayane per l´impresa, un´enorme fonte di guadagno. Il mercato dell´avventura è in crescita, l´umanità fatica a rinnovare i propri sogni e nonostante l´ambiente montano si stia drammaticamente spopolando, mai come quest´anno campi base, sentieri e pareti dell´Himalaya si sono trasformati in un affollatissimo centro commerciale. Tra Tibet, Nepal e India maggio ha fatto registrare il record delle cordate, con attese fatali alle pareti attrezzate poste oltre la "zona della morte". Alpinisti e milionari si contendono i permessi per le ascese più famose, messe all´asta dalle autorità locali incuranti dei rischi corsi da una massa di sprovveduti e dai loro sherpa, costretti a ritmi incompatibili con la vita. I tre nuovi Ottomila annunciati da Pechino, secondo l´ufficio delle guide di Lhasa, confermano che «la storia delle imprese in alta quota ha ancora dei capitoli da scrivere» e rappresentano «una ricchezza insperata per le popolazioni locali». Scienza, sogni e affari: in attesa di nuove misurazioni, di altre vette da esibire come trofei.