Libero 5/6/2012, 5 giugno 2012
QUELLA PASSIONE DI CAVOUR PER L’AGRICOLTURA
Dalla mostra allestita fino al 30 settembre al Ministero esce un’immagine inedita del grande statista QQQ Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali apre le sue porte al grande pubblico con un doppio itinerario che rende omaggio a Camillo Benso Conte di Cavour, considerato al contempo fondatore della Patria e del dicastero, e mette in mostra i tesori nascosti del Palazzo dell’Agricoltura. La mostra, visitata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e promossa dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con la collaborazione dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, ha aperto i battenti lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, e sarà visitabile tutti i sabati e le domeniche fino al 30 settembre. I due percorsi, intrecciandosi e talvolta sovrapponendosi, portano i visitatori a scoprire un aspetto particolarmente interessante del Conte di Cavour, la sua passione per l’agricoltura, e le bellezze nascoste della sede del Dicastero. Sono infatti oltre 100 le opere esposte tra lettere originali di Cavour, leggi e decreti, immagini fotografiche, incisioni, mappe e piante catastali, periodici, disegni progettuali del Canale Cavour, diari autografi del celebre Statista concesse in prestito da importanti Istituzioni tra le quali l’Accademia di Agricoltura di Torino, l’Archivio di Stato e la Biblioteca Reale di Torino, la Fondazione Camillo Benso Conte di Cavour di Santena, l’Archivio Centrale dello Stato e il Museo Centrale del Risorgimento italiano di Roma. LA MOSTRA «L’agricoltura è per me una vera passione », scriveva Cavour nel 1845: a questa passione, che tanto contò nella vita privata e pubblica dello Statista, si è voluto dedicare un “omaggio”, un excursus espositivo per raccontare il Cavour imprenditore agricolo, alle prese con concimi, fertilizzanti e sperimentazioni, malattie delle piante, macchine agricole e incroci di razze animali, discorsi e proposte parlamentari su nuove forme di associazionismo agricolo e su innovativi sistemi di drenaggio delle acque. Per illustrare uno dei tanti aspetti di una personalità estremamente poliedrica, ma razionale e pragmatica, dalle rare capacità amministrative quale era Cavour, si sono volute coinvolgere alcune tra le più importanti istituzioni che ne custodiscono l’eredità. Attraverso una selezione del patrimonio materiale, documentaristico, fotografico, archivistico, iconografico, epistolare dei principali fondi cavouriani e di grandi istituzioni nazionali si è voluto creare un percorso che attraverso lo svolgimento di alcuni temi ha simbolicamente ricostruito i tratti salienti dell’impegno e dell’amore nutrito da Cavour per l’agricoltura. Se l’interesse del Conte per la terra nacque da un’esigenza pratica, dal bisogno di amministrare in maniera razionale e remunerativa le tenute di famiglia, ciò non gli impedì di sviluppare ben presto una vera e propria passione, e di renderla un aspetto fondamentale della sua attività privata e pubblica, un impegno i cui risultati furono tutt’altro che secondari nella storia dell’agricoltura sabauda e italiana del tempo. Dalla metà degli anni Trenta fino ai suoi ultimi giorni lettere, saggi, note, articoli, interventi, riflessioni, testimoniano l’impegno di Cavour ad esprimersi su temi agrari di diversa natura, ora in qualità di possidente e amministratore, ora di sperimentatore, ora di membro delle più prestigiose istituzioni agrarie del tempo italiane ed estere, ora come ministro dell’Agricoltura e delle Finanze. A quella che, nel proprietario terriero, era diventata una vera e propria “passione agraria”, si aggiungeva, nello statista, la consapevolezza del peso fondamentale rivestito, al tempo, dall’agricoltura nell’economia delle Nazioni e dunque nella loro crescita e sviluppo in senso moderno.
LE SEZIONI
Sezione I: L’agricoltura in Italia al tempo di Cavour; Sezione II: Cavour e l’agricoltura (Cavour e la passione per l’agricoltura; La vita nella tenuta di Leri; Cavour sperimentatore (fertilizzanti, viticoltura); Cavour sperimentatore (nuove colture, allevamento, macchine agricole); Cavour e l’Associazione agraria; Cavour e le Accademia di Agricoltura; Discorsi parlamentari); Sezione III Cavour e l’acqua (Cavour e l’acqua; L’Associazione d’ir - rigazione dell’Agro all’Ovest del Sesia; Il Canale Cavour); Sezione IV Dopo Cavour (L’agricoltura in Italia; Quintino Sella e la carta geologica d’Italia; Costantino Nigra e la tutela della cultura rurale).
A fine percorso un piccolo spazio espositivo sarà dedicato alla Bibliografia cavouriana e all’immagine di Cavour nell’illustrazione e nella grafica.
MERAVIGLIE DEL PALAZZO Con “Le Meraviglie del Palazzo” si propone un percorso che, guidando i visitatori negli spazi del Ministero, li porti a scoprire i suoi tesori e i suoi tratti distintivi, quell’insieme di opere d’arte e interventi decorativi che caratterizzarono l’edificio sin dalla sua costruzione come sede di un ministero avocato all’amministrazione dell’attività agricola, al rapporto dell’uomo con la Terra e con l’ambiente naturale e alle attività economiche e commerciali connesse a tale rapporto. Il Palazzo dell’Agricoltura, la cui costruzione iniziò alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e del Ministro Francesco Cocco Ortu nel 1908, custodisce al suo interno manufatti, opere decorative, tele, statue, affreschi, arredi, vetrate, tesori bibliografici che costituiscono una vera e propria meraviglia, nota ai suoi funzionari e addetti ma perlopiù sconosciuta al grande pubblico. Sale e saloni di rappresentanza, ingressi principali e scaloni d’onore, ma anche semplici corridoi di uso comune, sale di consultazione aperte agli studiosi, locali per riunioni e adunanze sono impreziositi da opere di straordinaria fattura, eseguite da artisti ed artigiani appositamente chiamati ad intervenire o lì collocate per volontà di illuminati funzionari che, nel corso degli anni, hanno animato l’attività culturale del Ministero. Nonostante il Palazzo sia stato concepito nella sua struttura secondo criteri funzionali prima che estetici e di rappresentanza, le opere, armonicamente inserite all’interno dei suoi spazi, testimoniano come nelle diverse epoche di attività del Dicastero la Terra e le attività ad essa legate siano state fonte di ispirazione artistica, oltre che fondamentale elemento economico per lo sviluppo del Paese. Insieme agli arredi e ai manufatti del Palazzo, la cui preziosità e raffinatezza traducono la rilevanza che si è voluta attribuire alla sede di un Dicastero dedicato all’agricoltura, anche il suo eccezionale patrimonio bibliografico testimonia l’importante ruolo svolto dal Ministero nella vita culturale e sociale del Paese. In questa occasione si potranno ammirare “Le Meraviglie del Palazzo”: la Biblioteca Storica Nazionale dell’Agri - coltura, Il Salone dell’Agricoltura, la Vetrata policroma di Duilio Cambellotti, la “guida” della pavimentazione realizzata in graniglia policroma, il Salottino Cavour.