Franco Bechis, Libero 5/6/2012, 5 giugno 2012
NIENTE DECRETO
Non è nemmeno il sedicesimo punto all’ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni convocata per domani a Roma. Semplicemente non c’è cenno alcuno del pacchetto annunciato sui «decreti per accelerare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni». Ed è la seconda volta che accade da quando il 22 maggio scorso il gotha dell’esecutivo a Palazzo Chigi aveva magnificato ai quattro venti la sua soluzione per sbloccare i circa 70 miliardi di euro di crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Alla conferenza stampa volle esserci il premier Mario Monti, che definì il pacchetto un «provvedimento per la crescita », e al suo fianco c’erano il viceministro per l’Economia, Vittorio Grilli e il superministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e i Trasporti, Corrado Passera. Fu quest’ultimo, spiegando nel dettaglio i quattro decreti per sbloccare i crediti vantati con il settore pubblico e dare un po’ di ossigeno alle imprese, ad accennare a un piccolo neo dell’operazione: due terzi del debito nei confronti delle imprese apparteneva agli enti locali, quindi sarebbe stato necessario il parere della conferenza Stato-Regioni che ci sarebbe stato entro poche ore, visto che quello stesso giorno era calendarizzata la riunione. Questo invece non è avvenuto e rischia di non accadere nemmeno questa settimana. Nessuno dei quattro decreti annunciati dal governo è quindi in vigore, e quello che non è affatto un provvedimento per la crescita, ma il semplice primo passo di ravvedimento operoso di uno Stato evasore, si sta tramutando in presa in giro dei contribuenti. Lo Stato che non fa il suo dovere, e che addirittura si considera eroico se muove un primo passettino timido per dire che forse un giorno inizierà a farlo è il simbolo dell’eroismo vero degli italiani. Con un esempio così davanti agli occhi, è un vero miracolo che ci sia qualcuno che il suo dovere ancora fa nei confronti dello Stato, altro che stupirsi delle dimensioni dell’evasione fiscale e contributiva. Perché basta dare un’occhiata per vedere come lo Stato - ora anche questo Stato rappresentato dal governo Monti - non ha il minimo senso del suo dovere. Gli esempi sono mille, e quello della pubblica amministrazione che compra beni che non paga per mesi e spesso per anni è solo il più clamoroso. Qualche giorno fa i vertici della Corte suprema di Cassazione sono stati ascoltati informalmente dalla commissione giustizia del Senato che esaminava una proposta di modifica della legge Pinto, quella che stabilisce risarcimenti per i cittadini che subiscono processi di lunghezza irragionevole. Lì hanno lasciato una tabellina choc sull’applicazione di quella legge. Dal primo gennaio 2002 ad oggi i tribunali hanno sentenziato il diritto di risarcimento ai cittadini che hanno subito ingiusto processo per un totale di 725 milioni di euro. Il dipartimento per gli affari di giustizia ha quindi chiesto ogni anno la somma necessaria al ministero dell’Economia: a fronte di quei 725 milioni ha ricevuto 136 milioni che ha potuto girare alle vittime della malagiustizia. Non ha pagato quindi 590 milioni dovuti per legge e già riconosciuti alle vittime dai tribunali. Un buco clamoroso, un ulteriore risvolto odioso dello Stato-evasore. Con il grosso che si è creato soprattutto sotto il governo Monti, quello che più fa orecchie da mercante quando si tratta di adempiere ai propri doveri. L’ultima somma erogata risale al 22 giugno 2011: 20 milioni di euro. Dopo l’estate con più lettere si è chiesto quel che mancava. Due richieste sono successive al mese di novembre: servivano 185 milioni di euro da girare ai cittadini che già erano vittime di un malfunzionamento della giustizia statale. Non è stato dato nemmeno un cent. Il 29 febbraio 2012 visti i dati dei tribunali si è avanzata la richiesta necessaria all’anno corrente: 280 milioni di euro. Fino ad oggi Monti, che sarebbe anche ministro dell’Economia con il compito da pagare, ha fatto orecchie da mercante. Deve ai cittadini vessati dallo Stato che lui rappresenta al massimo livello 465 milioni di euro? La risposta è la più semplice: non pagare. Con il governo Monti sei sicuro che tu devi e se lo Stato deve a te, ti attacchi al tram. Come è accaduto per gli esodati, gente messa colpevolmente sulla strada dall’esecuti - vo tecnico che non sa fare calcoli tecnici, e dopo mesi recuperata con una sorta di roulette russa: siccome ne salva 65 mila su 2 o 300 mila (non conosce nemmeno il numero ufficiale), il governo offre una pistola con quattro colpi in canna su sei. Hai un terzo di possibilità di cavartela e due terzi di finire steso a terra. Appellati al fattore “C” e provaci…