Roberto Giardina, ItaliaOggi 5/6/2012, 5 giugno 2012
MERKEL SI SALVA CON KATJA LA ROSSA
Una bella ragazza dai capelli rossi salverà Angela? I tedeschi si affidano alle donne quando l’orizzonte appare nuvoloso. La signora Merkel ha guidato il paese fuori dalla crisi, lasciando indietro i partner europei e gli Stati Uniti governati da uomini che sostengono sia colpa sua se loro continuano ad annaspare.
I socialdemocratici tedeschi, Spd, pensano di sfidare la Cancelliera alle elezioni del settembre 2013 scegliendo un’altra donna, Hannelore Kraft, che ha trionfato in maggio in Nord Renania Westfalia. Ma, alla fine, quasi certamente prevarrà un uomo, anche se privo di carisma. L’Spd è da sempre un club di misogini.
E l’ultimo week-end, Die Linke, il partito dell’estrema sinistra, ha scelto come leader Katja Kipping, 34 anni, capelli fiammeggianti alla Milva, deputata al Bundestag, evitando una letale scissione tra fondamentalisti e possibilisti. Le hanno affiancato un uomo, un sindacalista dell’Ovest, Bernd Riexinger, ma è lei ad avere ricevuto più voti, ed è lei che conta di più. Perché viene dall’Est, dalla scomparsa Ddr comunista, ma quando scomparve il Muro era una bambina undicenne, e nessuno può sospettare che sia una nostalgica.
Katja appartiene alla «generazione del latte macchiato», scrisse tre anni fa, quando la elessero al Bundestag, Neues Deutschland, il giornale dello scomparso Pc teutonico. Cioè è una militante nata e cresciuta nella capitalistica ed edonistica Germania di Frau Angela, e del suo predecessore Gerhard Schröder. Una leader che può raccogliere consensi non solo tra gli sconfitti della riunificazione, ma tra i suoi coetanei idealisti, non fanatici, scontenti dei partiti tradizionali che, a destra o a sinistra, finiscono per dire le stesse cose.
Paradossalmente, per sperare di vincere per la terza volta, avvicinandosi al record di durata di Helmut Kohl (16 anni), la Merkel deve fare il tifo per Katja la rossa. In base ai sondaggi, se si votasse domenica prossima, sarebbe ancora lei a guidare il paese: i cristianodemocratici otterrebbero intorno al 34%, i socialdemocratici il 30%, i liberali ora al governo forse non riuscirebbero neanche a raggiungere il minimo necessario del 5%, i verdi sarebbero intorno all’11%, puniti dai Piraten in continua ascesa che quasi li raggiungono. Sarebbe dunque inevitabile una Grosse Koalition come nel 2005, guidata sempre dalla Merkel.
È probabile che i Piraten, definiti i grillini tedeschi anche se non è esatto, perdano qualcosa alle elezioni nazionali. Per la vittoria diventa quindi vitale Die Linke, che porta via voti alla sinistra, ma che non è ritenuta degna di un’alleanza a tre con verdi e socialdemocratici. Se il partito si fosse spaccato, tra i realisti di Gregor Gysi e gli oltranzisti di Oskar Lafontaine, sarebbe sparito dal parlamento restando sotto la soglia minima, e i suoi elettori avrebbero votato per l’Spd, o si sarebbero astenuti. E la Merkel sarebbe finita al secondo posto nella Grosse Koalition.
Per questo Katja piace ad Angela, che trova parole di simpatia anche per i Piraten. «Perché noi della sinistra non dovremmo amare il lusso?», protesta con ironia, «amare il denaro è legittimo anche per i comunisti. Io faccio shopping quando posso, quasi sempre nelle stazioni, perché non ho tempo e viaggio molto». Però, da brava tedesca, ama anche il risparmio. Una tradizione di famiglia. «Mia nonna», ha confessato alla Süddeutsche Zeitung, «non butta mai un sacchetto di plastica, e io quando mi faccio una tazza di tè, rifletto sempre se gettare la bustina o usarla una seconda volta».
Suo padre era professore di economia, ovviamente marxista, ai tempi del Muro in piedi. Poi ottenne indietro la villa di famiglia a Dresda, espropriata dalla dittatura. E vi ha aperto un hotel. «Non sarei mai capace di fare l’albergatrice», ammette Katja. Come deputata, guadagna 7.800 euro al mese, meno di una Minetti, non possiede azioni né pensa di comprare un’auto. «Giro per Berlino con una bicicletta comprata di seconda mano», si vanta. E, sarà di sinistra, però da brava ragazza che non spreca i soldi pensa che Angela faccia bene a difendere i risparmi dei tedeschi dalle cicale d’Europa.