FRANCESCA SCHIANCHI, La Stampa 5/6/2012, 5 giugno 2012
Giunte, la marcia lenta del sindaco grillino - Il suo compito è difficile come il nostro…», fa un sorriso grave la ministra della Giustizia, Paola Severino, ai piedi del palco del curatissimo teatro Regio, orgoglio parmigiano e incubo dei tenori popolato ieri dagli imprenditori cittadini, per il convegno annuale dell’Unione parmense industriali
Giunte, la marcia lenta del sindaco grillino - Il suo compito è difficile come il nostro…», fa un sorriso grave la ministra della Giustizia, Paola Severino, ai piedi del palco del curatissimo teatro Regio, orgoglio parmigiano e incubo dei tenori popolato ieri dagli imprenditori cittadini, per il convegno annuale dell’Unione parmense industriali. Annuisce il neo sindaco a cui la ministra si rivolge, il grillino Federico Pizzarotti che a sorpresa ha espugnato la città emiliana: «Ma Parma è una città straordinaria», sospira la Guardasigilli; «e si merita il meglio», risponde il primo cittadino, sorriso stampato e fascia tricolore sfilata con sollievo appena si allontana dalla ministra. Parma merita il meglio, dice il sindaco, e pazienza se per garantirlo ci vuole un po’ di tempo. Già, perché la sua giunta, gli otto assessori che dovranno coadiuvarlo in questi cinque anni di lavoro, stentano ad arrivare. Tanto da far già rumoreggiare qualcuno, come l’ex ministro leghista Maroni che sferza: «Tutti i nuovi sindaci hanno già fatto la giunta tranne il grillino Pizzarotti a Parma. Ma guarda, il “super-efficiente-nuovo-cheavanza” Movimento 5 Stelle è già impantanato con i soliti traffici sulle poltrone. Sparare cazzate sul blog c’est plus facile, vero Beppe?». Dopo l’incidente con Tavolazzi, ex del Movimento buttato fuori da Grillo e che Pizzarotti avrebbe voluto come direttore generale (ma non lo sarà: non ha la laurea adatta, la giustificazione), ieri però è stato annunciato un assessore, ovviamente con modalità da 5 stelle: un video sul nuovo canale Youtube del comune, per dire che il responsabile del Bilancio, delega importante in particolare qui dove pesano circa 600 milioni di debito, è il commercialista cittadino Gino Capelli, 48 anni, già curatore fallimentare di società del gruppo di abbigliamento Guru, «persona con un curriculum di tutto rispetto, scelto sulla base di competenze che ci saranno preziose», annuncia il sindaco. Primo assessore del nuovo corso parmigiano, e primo caso di un assessore nominato dopo lunga e travagliata selezione, modello azienda. Così garantiscono che l’hanno scelto, come da procedura collaudata. «Abbiamo ricevuto oltre 300 curricula di aspiranti assessori da tutta Italia», spiega il consigliere Marco Vagnozzi, «incluso quello di Capelli». Gli attivisti del Movimento si sono divisi in gruppi, per aree tematiche, e li hanno valutati. Chi ha superato il vaglio del curriculum è stato invitato a colloquio davanti a loro, «la commissione», come pomposamente la definisce Vagnozzi. Una scena insolita, ammette una giovane consigliera ridendo: un gruppo di trentenni a esaminare professionisti anche ben più navigati. «Alcuni colloqui li abbiamo fatti in balcone, per rendere la cosa un po’ più informale», racconta. Domande sul programma e sulla delega di interesse, alla presenza anche di una psicoterapeuta, «per capire anche aspetti comunicativi e caratteriali», chiariscono. I fortunati che superano «la commissione» arrivano finalmente al cospetto del sindaco Pizzarotti, ed è la prova definitiva. E Beppe Grillo, mette bocca? «Tutte le nostre decisioni sono prese localmente», taglia corto un’altra eletta, Nicoletta Paci. Girano però nomi di autorevoli esponenti cittadini, dalla responsabile di una Fondazione teatrale per la Cultura all’ex allenatore della nazionale di pallavolo per lo Sport. «Anche se qualcuno ci viene segnalato come una persona capace, deve comunque portare il curriculum», sottolinea Vagnozzi. Selezione dopo selezione, quando arriveranno gli altri assessori? Non è un po’ lenta questa rivoluzione che i grillini volevano portare? «Beh, certo, se uno si porta la giunta da casa fa prima», ribatte Pizzarotti, «per selezionare tutti ci vuole tempo. Ma stiamo lavorando». Ieri sera alle otto, nella sede del Movimento, in un palazzo anonimo alla periferia della città, tre neoconsiglieri arrivavano per un «colloquio». Ne avranno ancora per una settimana circa, la deadline è stabilita: il 14 giugno, prima riunione del Consiglio comunale.