RICCARDO ARENA, La Stampa 4/6/2012, 4 giugno 2012
A 80 anni denuncia i figli “Stufo di mantenerli” - Alessandro e Tommaso vivono con la mamma e il papà separato, ogni mese, doveva tirare fuori 300 euro per contribuire al loro mantenimento
A 80 anni denuncia i figli “Stufo di mantenerli” - Alessandro e Tommaso vivono con la mamma e il papà separato, ogni mese, doveva tirare fuori 300 euro per contribuire al loro mantenimento. Solo che Alessandro ha 34 anni e Tommaso 49, sono sì disoccupati, ma il papà ottantenne si doveva letteralmente svenare per loro: dalla sua striminzita pensione di ex bidello, 740 euro netti, doveva toglierne oltre 600 per gli alimenti destinati alla moglie e ai figli; 200 per la donna, 150 a testa per i «ragazzi», più alcuni arretrati. La surreale vicenda, degna dei film alla Tanguy e delle polemiche bipartisan sui bamboccioni, ha avuto un epilogo con una sentenza del tribunale di Termini Imerese, la cittadina a 40 chilometri da Palermo in cui vive il protagonista, Vincenzo Capuano, classe 1932. Il giudice civile Sara Marino ha infatti revocato l’obbligo imposto al vecchietto, una vera e propria stortura dovuta forse a un provvedimento emesso in serie, assieme a tanti altri, dal presidente del tribunale al momento della separazione, e poi non «reclamato» dal primo legale di Capuano. Che, per rimediare alla misura-capestro, si è rivolto a un altro avvocato, Giacomo Raneri, e alla fine del processo «di merito» ha ottenuto ragione. Dopo tre anni di pene. «In effetti - commenta l’avvocato Raneri - la legge è così e la Cassazione la interpreta a favore anche dei figli maggiorenni, che, se vivono con il genitore che non ha colpa della separazione, devono essere mantenuti dall’altro genitore. Ci sono due condizioni essenziali, però: che siano disoccupati, ma anche che non abbiano mai lavorato». In termini tecnici, si parla di «inoccupati». E nel caso specifico questa condizione non sussisteva: Tommaso Capuano, classe Per Vincenzo Capuano è comunque l’uscita da un tunnel: «A conti fatti, a me rimanevano 100 euro al mese, o poco più - racconta l’anziano -. Mia sorella non poteva ospitarmi e, se non fosse stato per una signora che prima mi ha dato una stanza a pagamento e poi, quando non ho avuto più un soldo, mi ha ospitato gratis, sarei finito a dormire sotto i ponti, a vivere come un barbone». Anche ora però la situazione non è delle migliori e Capuano vorrebbe tornare a vivere con la moglie separata, Antonina Cimino, di 76 anni: «Mi accontenterei anche di uno sgabuzzino». Difficile però che la richiesta venga accolta: alla base della rottura tra i due ci sarebbe infatti un tradimento avvenuto in tarda età, che l’arzillo vecchietto separato nega, ma che ha incrinato in maniera insanabile i rapporti familiari.