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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Lo scrittore Messori “Meglio ripristinare le nozze combinate” - Un modo per salvare la famiglia tradizionale? «Ritornare ai matrimoni combinati»

Lo scrittore Messori “Meglio ripristinare le nozze combinate” - Un modo per salvare la famiglia tradizionale? «Ritornare ai matrimoni combinati». Il compito dei cattolici? «Dichiarare guerra all’amore romantico». Il divorzio? «Ai tempi del referendum, quando già ero convertito al cattolicesimo, ho votato per il suo mantenimento, dunque contro le indicazioni clericali». Vittorio Messori, lo scrittore cattolico più letto al mondo, l’unico che può sfoggiare il record di libriinterviste ai Papi (Wojtyla e Ratzinger quando era cardinale), se ne infischia allegramente del politicamente e clericalmente corretto. Scusi, Messori, a Milano la Chiesa celebra l’incontro mondiale delle famiglie con il Papa. Lei, invece, parla di matrimoni combinati e fa un (quasi) elogio del divorzio? «I cattolici devono essere consapevoli di un fatto: il matrimonio monogamico e indissolubile ce l’abbiamo solo noi, è una specie di esclusiva. Nelle altre religioni, così come nella versione protestante e ortodossa del cristianesimo, il divorzio, in modo più o meno mascherato, è ammesso. Ora, sul piano solo umano difendere questo tipo di famiglia è impossibile: per natura è difficile che un uomo sia fedele alla stessa donna sino alla morte. Solo la fede in Gesù, che per il nostro bene ci ha “comandato” questo tipo di rapporto, può giustificare tale unione indissolubile. La nostra è una scommessa sulla fede che agli occhi dei non credenti appare giustamente “folle”». Che c’entrano, però, le unioni combinate? «È una sana provocazione. Se il matrimonio non è solo un continuo cinguettio emotivo, ma è anche un patto di vita, tanto vale rivalutare la saggezza di un passato nel quale i genitori sceglievano il marito alle ragazze. Tante mie amiche quarantenni single o separate me lo hanno sussurrato: quella pratica sarebbe da riscoprire. Piuttosto che lasciare fare al caso meglio affidarsi all’esperienza di chi ha già vissuto e sa valutare non solo in base all’emotività, ma tiene presenti fattori quali l’età, la solidità e, perché no, il patrimonio…». E il sentimento dove lo mettiamo? «Ma è proprio questa concezione romantica dell’amore, figlia dell’Ottocento, tutta intrisa di retorica da libro Cuore , di "angeli del focolare", che ha rovinato la famiglia cattolicamente intesa. Oggi, semmai, il compito dei cattolici è quello di combattere l’amore romantico. Il matrimonio, lo ripeto, non può basarsi soltanto sul sentimento, perché il sentimento è per sua natura mutevole. Senza la fede in Gesù, il "per sempre" fra un uomo e una donna è irragionevole».