MAURIZIO MOLINARI, La Stampa 3/6/2012, 3 giugno 2012
La Fed prepara il quarto stimolo Obama: serve più spesa pubblica - Con l’occupazione che rallenta e il Pil in calo potrebbe essere la Federal Reserve di Ben Bernanke a correre in soccorso dell’economia americana, decidendo una nuova iniezione di capitali
La Fed prepara il quarto stimolo Obama: serve più spesa pubblica - Con l’occupazione che rallenta e il Pil in calo potrebbe essere la Federal Reserve di Ben Bernanke a correre in soccorso dell’economia americana, decidendo una nuova iniezione di capitali. E’ uno scenario che per Vincent Reinhart, l’economista di Morgan Stanley già a capo della politica monetaria della Federal Reserve, ha “l’80 per cento di possibilità di realizzarsi” e questo potrebbe avvenire entro giugno. Si tratterebbe di un quarto massiccio acquisto di titoli del Tesoro destinato a espandere un portafoglio della Fed già arrivato a 3000 miliardi di dollari. A sostenerne la necessità è Eric Rosengren, presidente della Federal Reserve di Boston, che al New York Times parla di misura «appropriata e necessaria» che dovrebbe non solo essere applicata in fretta negli Stati Uniti ma ripetuta anche «da altre nazioni per facilitare la rapidità della ripresa». Ma non tutti la pensano in questa maniera perché William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, obietta che «stiamo crescendo sufficientemente» e Mitt Romney, candidato repubblicano alla presidenza, assicura che «non funzionerebbe come non è servita in passato a far accelerare la crescita in maniera sufficiente». L’intervento di Romney lascia intendere come la prossima riunione del comitato della Federal Reserve, il 19 e 20 giugno, è chiamato a scegliere su temi capaci di avere un impatto diretto sulla campagna elettorale. Il presidente Barack Obama in passato ha fatto conoscere il proprio sostegno per l’acquisto di titoli federali da parte della Federal Reserve con l’«Operazione Twist» - mentre il rivale Romney vi si è sempre opposto considerandola una manovra condotta con denaro dei contribuenti «senza effetti reali di lungo termine». La testimonianza che Bernanke farà giovedì davanti alla commissione economica congiunta del Congresso di Washington potrebbe contenere le prime indicazioni sull’orientamento di marcia ma è evidente che un via libera al «QE4» - il quarto intervento sarebbe percepito come una dichiarazione di sfida dai leader del partito repubblicano. Per Bernanke, che fu nominato da George W. Bush alla guida della Fed, significa trovarsi a compiere una scelta che potrebbe metterlo in seria difficoltà a rimanere al suo posto in caso di vittoria di Romney a novembre. In coincidenza con l’aumento della pressione sulla Federal Reserve, il presidente Obama ha recapitato alla nazione un messaggio settimanale nel quale si dice fiducioso sul fatto che «l’economia si riprenderà» ammettendo però la difficoltà di riuscirci in tempi brevi, soprattutto a causa delle resistenza del Congresso. «So bene che siamo in un anno elettorale ma tutti noi abbiamo responsabilità più grandi di un’elezione» ha detto Obama, chiedendo ai leader repubblicani di approvare le misure per 447 miliardi di dollari proposte dalla Casa Bianca in settembre con l’intento di aprire in fretta cantieri per strade, ponti, scuole e infrastrutture capaci di creare occupazione in fretta. «Il mio messaggio al Congresso è mettevi a lavorare e approvate i fondi per l’occupazione» incalza Obama, nell’evidente intento di attribuire all’opposizione i perduranti ritardi, ma anche sul fronte opposto si usano toni elettorali perché il senatore del Texas John Cornyn, nel controdiscorso dell’opposizione, ribatte: «Ciò che più serve è impedire che a fine anno arrivino a scadenza i tagli fiscali varati dall’amministrazione Bush perché se ciò avverrà dall’inizio del 2013 ogni cittadino e impresa degli Stati Uniti pagherà più imposte, se Obama vuole aiutare gli americani deve iniziare da qui».