Varie, 4 giugno 2012
Tags : Paolo Crepet
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CREPET
Paolo"
2012
Intervista a Paolo Crepet sui suicidi degli imprenditori del 2012 per la crisi
Fonte: Scheda n. 1551595 Pier Francesco Borgia, il Giornale 23/4/2012
2011
Sintomi evidenti del metodo Fegiz sono riscontrabili da anni in Vincenzo Mollica e Bruno Vespa, per non parlare del giustificazionismo vacuo e pedante di Paolo Crepet, ma anche Paolo Mereghetti mi sembra, come critico cinematografico, più “fegizzato” di Grazzini e Kezich. [...] con Crepet, se lo prendi nel verso giusto, puoi fare quattro risate.
Fonte: Fabio Canessa, Il Foglio 31/8/2011
Gad Lerner [che] elogiava la bella lezione di austerità inflitta alla «gauche limousine, a quella che da Bertinotti fino allo psicanalista Crepet non rinuncerebbe mai al maglioncino stagionale in alpaca o in puro cachemire, da 800 euro in su».
Fonte: Maria Luisa Agnese, Corriere della Sera 05/02/2011
2010
Un’ anima divisa: storia di Sara, di Paolo Crepet (Einaudi Stile libero, pp. 158, 16) è il ritratto di un grido soffocato. Il prendere a pugni un vetro infrangibile. Sara è la parte di noi che soffre tutti i giorni. E non può farci niente. Vive nell’ illusione di un sorriso del padre. Un uomo che odia le donne, come il nonno.
Fonte: Carlo Baroni, Corriere della Sera 19/12/2010
[Tra le folli idee di Sgarbi come sindaco di Salemi]: affidare l’assessorato al Nulla, a Graziano Cecchini, l’artista che riversò migliaia di palline colorate dalla scalinata di Piazza di Spagna fino alla Barcaccia e che rinvendicò come atto futurista la tintura della Fontana di Trevi, rossa per un giorno. O come l’assessorato ai Sogni affidato a Paolo Crepet.
Fonte: Camilla Conti, Libero 21/11/2010
CREPET Paolo e FLORENZANO Francesco - Il rifiuto di vivere. Anatomia di un suicidio. Editori Riuniti, Roma 1998
«La possibilità di imitare questo genere di cose è centuplicata da internet» spiega Paolo Crepet, psichiatra. «Tanti anni fa usava il bunge jumping.. Si cercano emozioni forti, perché la vita ne dà sempre meno di lecite». (Crepet, sulla mania dei turisti di buttarsi giù dai balconi degli hotel)
Fonte: Raffaella Griggi, Il Messaggero 27/9/2010
[Lorenzetto a Sergio Godi] In che anno si laureò?
«Nel 1959, con Massimo Crepet, prorettore dell’Università di Padova, padre del noto psichiatra che si vede spesso in Tv. Fu generoso: 110 e lode. Ma fra i miei maestri ricordo in particolare il professor Bruno Polettini, docente di patologia generale
Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale, 1/5/2010
2009
«Odifreddi sta alla vera scienza come Paolo Crepet alla psicoanalisi, come Beatrice Borromeo al giornalismo.»
Fonte: Paolo Bracalini, il Giornale 26/09/2009
Che l’antipatico abbia un grande potere di fascinazione lo ribadisce lo psichiatra Paolo Crepet: «A quale donna potrebbe mai piacere l’uomo ricotta? Le servirebbe giusto per accompagnarla al supermercato» provoca. «E poi l’attrazione per un uomo antipatico nella vita pubblica risiede proprio nello scoprire quanto può essere amabile nel privato».
Fonte: Antonella Piperno, Panorama, 19 marzo 2009
Per questo porti gli stessi golfini ipercolorati di Alfonso Signorini?
«Se avessi detto gli stessi di Paolo Crepet, ti avrei dato due schiaffi.
(Giovanni Audiffredi a Claudio Sabelli Fioretti)
Fonte: Giovanni Audifreddi, Vanity Fair 18/3/2009
La cena era stata convocata in suo onore, nella meravigliosa tenuta toscana della Sterpaia, a giugno dello scorso anno. E quella sera, a festeggiarlo, era accorso un meraviglioso parterre de roi, da Massimo Moratti a Paolo Crepet, da Philippe Daverio ai monaci zen, dall’artista neo-futurista Graziano Cecchini, a opinion leader come Gad Lerner, tutti convocati dal padrone di casa, Oliviero Toscani. Il creativo più famoso d’Italia aveva presentato l’ospite d’onore così: «Un uomo che può tornare a far bella l’Italia». E il critico Daverio, dopo una dotta dissertazione, lo aveva paragonato a Lorenzo de’ Medici, che «ha fatto grande l’Italia in Europa, per la seconda volta, dopo i fasti dell’impero romano». L’ospite d’onore era lui, Renato Soru.
Fonte: Luca Telese, il Giornale 10/1/2009
Aldo Grasso: «Il famoso trio coatto: Simonetta Matone, Paolo Crepet, Francesco Bruno» (coatto da «coazione a ripetere»).
Fonte: Il Catalogo dei viventi 2009
2007
Se la cravatta è stata messa a dieta è però perché tutto l’abbigliamento maschile ha perso centimetri. Il cappottone avvolgente oltre il ginocchio ha lasciato spazio a cappottini che non si infilano nelle ruote dello scooter. E i vestiti, i pullover, le polo? Tutto a scalare, destrutturato, impietosamente slim, snello, sottile. Che ci sia sotto qualcosa? «Molto probabile – concorda lo psicologo Paolo Crepet – che dietro il ridimensionamento nei centimetri di tessuto ci sia una correlazione fallica, dunque sessuale. La giacca con i revers molto ampi, le scarpe minacciosamente a punta, le cravattone con quei nodi ingombranti sono una pubblicità esplicita e gladiatoria a qualcosa che non appare. Le cravatte più strette rivelano un atteggiamento più morbido, meno machista. Di questo nessun uomo dovrebbe dolersi: abbandonare la corazza non è una liberazione?».
Fonte: Gian Luigi Paragone, Corriere della Sera 27/10/2007
Meluzzi «Il Crepet di Simona Ventura, il Morelli di Monica Leofreddi, il don Mazzi dei reality»
Fonte: Scheda n. 140310 senza fonte di Massimo Parrini
2006
Lo psichiatra Paolo Crepet: «Vietare la Tv è un errore. I divieti aumentano il desiderio. Provate voi a proibire la Tv a un undicenne: si scatenerebbe la guerra, e correrebbe a vederla da un amico».
Fonte: Il Giornale 27/08/2006, pag.1-15 Stefano Lorenzetto
Paolo Crepet [su Natascha Kampusch la bambina rapita tanti anni fa mentre andava a scuola], psichiatra e sociologo (Università di Siena): «Potrebbe anche trovarsi male in questo mondo, come il ragazzo selvaggio di Rousseau». [17]
Nel futuro di Natascha ci sono molte incognite. Crepet: «Dipende da dove andrà a vivere e anche dalla sua famiglia d’origine». [17]
Fonte: La Stampa 25/8
Secondo Paolo Crepet, anche il cosiddetto ”bon ton del telefonino” è stato spazzato via da una sorta di diritto al controllo che consente al geloso di sottoporre il partner ad un vero e proprio interrogatorio poliziesco. L’importante è non sottoporvisi.
Fonte: Macchina del tempo 2006
2005
Di recente la Apple ha chiesto a Downey quali fossero le canzoni più suonate sul suo iPod. Lui ha buttato giù una lista fatta di Peter Gabriel e Phil Collins, i Police e persino With or without you degli U2. Non ci vuole Paolo Crepet per capire che di quella vita che non tornerà mai più, quella che si è conclusa nei primi anni Novanta, quella in cui non era ancora un reduce, Robert Downey jr ha una certa nostalgia.
Fonte: Guia Soncini io donna, 12/03/2005
Crepet, lo psichiatra, a Porta a Porta, l’ha ucciso [Lele Mora].
Fonte: Corriere della Sera Magazine 03/03/2005, Claudio Sabelli Fioretti
2004
«Io non provo alcuna pietà per uno che dà in escandescenze se viene sostituito dopo un’ora. E poi, la prima ragazza scosciata che passa si rivolta un calciatore come vuole: di che si lamenta, poi, se quella lo molla? Ma su, è tutto esagerato. E li guardi a 40 anni, a 50. Guardi un Baresi come sta ora, e sì che era uno che appariva solido. Si creano psicolabili, che hanno eistenze rabberciate, che non sanno maneggiare la realtà» (Paolo Crepet).
Fonte: Scheda n. 111165 senza fonte di Massimo Parrini
«Lui è Paperino. Fa e sbaglia, rifà e sbaglia ancora. Ha il complesso del padre, vorrebbe ripercorrerne la strada. E quando è lui a fare il padre, con i suoi giocatori, non sa dire di no... Sì, impossibile non provare simpatia. Come con il gobbo: che fai, lo maltratti?» (Crepet parlando di Moratti).
Fonte: Scheda n. 111164 senza fonte di Massimo Parrini
«Il calcio non è più uno sport, ma nemmeno è un’industria. Ci sono gli sponsor. E che garanzia morale è? Con un sponsor che paga faremmo in diretta tv le esecuzioni capitali. E poi, perché girano tanti soldi se regolarmente torna fuori il calcio-scommesse, se sul doping non una sola parola definitiva è stata detta, se gli stadi sono vuoti? Allo stadio oggi trovi i bombaroli, più quattro vip con donne gonfiate e 50 centurioni intorno. E basta» (Paolo Crepet).
Fonte: Scheda n. 111163 senza fonte di Massimo Parrini
[Per il processo di Cogne] Porta a porta allestisce una piccola compagnia di giro, da Grand- Guignol, guidata dallo psichiatra Paolo Crepet e dal criminologo Francesco Bruno, e serializza l’evento con tanto di modellino in studio
Serra non poteva che lodare l’iniziativa condotta dallo psichiatra Paolo Crepet e dai teatranti dell’Archivolto, che hanno recentemente organizzato corsi di ”dolce far niente” nei licei genovesi. Corsi che lo stesso Serra vorrebbe dedicare alla memoria a Fabrizio De André. La critica all’iperattivismo, o meglio al principio della Ragion Efficiente («Molti sono indaffarati a non fare nulla» ricordava Fedro), affonda le radici nell’antichità e arriva fino ai giorni nostri.
Fonte: Macchina del Tempo, giugno 2004 (n.6)
Secondo Paolo Crepet quello dell’Inter è un problema psicologico e purtroppo "nel calcio questo aspetto è questione per massaggiatori o poco più". Suo consiglio ai nerazzurri: "L’iperstress rende difficili le cose facili. Può sembrare un paradosso, ma in questo momento bisognerebbe volere meno, non pretendere troppo. Credo che l’ideale sarebbe togliere gli obiettivi a breve periodo e spostarli al medio. Il quarto posto non è un obiettivo reale per una squadra costruita per vincere. Aspettiamo, lavoriamo oggi per vincere domani".
Fonte: Scheda 87226 senza fonte di Massimo Parrini
2003
«Paolo Crepet, la ”velina coi baffi”. Compare in video la mattina presto e scompare solo a notte inoltrata. Sempre attento al suo look stropicciato, golfino sbomballato, ciuffo sgarbato, di quelli da buttare indietro in continuazione, un bello studioso del casual».
Fonte: Claudio Sabelli Fioretti Sette, 15/05/2003
2001
Crepet è stato naturalmente anche a ”Porta a porta”. Qui ha fatto capire il suo desiderio di essere nominato perito di Erika (’Mi piacerebbe molto incontrarla, parlare a lungo con lei”) e ha detto di conoscere un indizio importante: ”Io so quali libri aveva letto Erika e sono libri terrificanti. Che libri sono? Non lo posso dire”. Una frase che ha mandato in bestia i carabinieri: ”Abbiamo perquisito ogni angolo della casa di Erika e non abbiamo trovato nessun libro terrificante. Né risulta che Erika abbia letto cose simili a scuola o in biblioteca. Come fa il professor Crepet a dire una cosa del genere se non ha mai parlato né con Erika né con i familiari né con noi?”» (Brambilla).
Fonte: Michele Brambilla, Sette n. 11/2001
2000
Paolo Crepet, psicologo, su Sanremo e Luna Rossa: «Finalmente qualcosa ci ha risvegliato dal coma e ci ha ricordato che esistono ancora le emozioni».
Fonte: Il Foglio dei Fogli, 28/02/2000
«Gli italiani hanno un’attività sessuale virtuale enorme» (Paolo Crepet sull’’Espresso” del 26 giugno 1998).