Enrico Franceschini, la Repubblica 2/6/2012, 2 giugno 2012
NON SOLO BIRO
la RIVINCITA DELLA PENNA –
L´anno di nascita è incerto e dicono che sia morta due volte: quando il signor Biro inventò la penna che porta il suo nome e poi quando computer, telefonini e tablet hanno insegnato a tutti a scrivere con le dita, su una tastiera digitale. Eppure la penna stilografica è resuscitata e oggi vive un sorprendente boom. I commercianti al dettaglio, in Inghilterra, indicano che nell´ultimo anno le vendite di questo antiquato strumento di scrittura sono raddoppiate. Amazon, la libreria online più grande del pianeta, che in realtà ormai vende di tutto, mica soltanto libri, conferma il fenomeno: segno che non sono soltanto nonnetti nostalgici a volere di nuovo la stilo, ma anche nuove generazioni. Gente che sa navigare perfettamente sul Web, ma che per certe occasioni vuole avere a portata di mano un elegante bastoncino sormontato da un pennino, da cui esce un sottile liquido nero o blu. La Parker, azienda che le produce dal 1888, al punto da essere diventata sinonimo di stilografica, riporta un fatturato da record. Ma vanno a ruba anche le stilo più economiche che si trovano da Ryman, maggiore catena di negozi di cancelleria britannica, dove sono l´articolo più richiesto, in aumento del 20 per cento rispetto al 2011.
I motivi sono vari, dicono gli esperti della materia. Da un lato, suggerisce James Hall, responsabile dei generi di consumo per il quotidiano Daily Telegraph, «la stilografica d´oggi viene considerata un accessorio di lusso», un oggetto da tenere, sulla scrivania o nel taschino, non tanto per scriverci quanto per esibirlo, e infatti i prezzi dei modelli più venduti rivelano un target di pubblico medio-alto. Dall´altro, sostiene Sharon Hughes, direttrice degli acquisti per la catena di grandi magazzini John Lewis, in tempi difficili non è raro vedere che molti ritornano alle tradizioni, come se attaccarsi alle radici, a valori più semplici e solidi, potesse salvarci dall´instabilità: «E ogni tanto fa piacere scrivere qualcosa a mano, con bella calligrafia, senza fretta, su un pezzo di carta, anziché comunicare soltanto attraverso email, messaggini e social network».
Il ritorno della stilo, a Londra e altrove, fa parte di un più ampio interesse ritrovato per i prodotti di cancelleria: taccuini e matite, astucci e agende. Nell´era digitale la cartoleria sembrava giunta al capolinea, invece va nuovamente di moda, specie come boutique della scrittura a mano, più sofisticata di quelle del primo boom economico del dopoguerra. E la regina di questi articoli è la penna stilografica. Oggetto dai natali che si perdono nel tempo, nato veramente nel 1883 con l´invenzione dell´alimentatore multicanale da parte di Lewis Waterman, poi capace di resistere alla biro e al computer, fino a diventare un´icona antico/moderna. Così, quando il mese scorso un lettore ha scritto al Times di Londra chiedendo "quand´è l´ultima volta che avete visto qualcuno scrivere con una stilo?", la redazione è stata inondata di risposte. Alcune scritte con la stilografica, naturalmente.