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 2012  giugno 02 Sabato calendario

NELLA CAMERA DELLO SCRITTORE - È

in una camera, più che in qualsiasi altro luogo, che si consumano le vite degli esseri umani. Tra quattro pareti si svolgono quasi tutti i momenti più significativi dell’esistenza: l’amore, il sonno, la lettura, il pianto, la scrittura, la preghiera, la malattia, la riflessione, la morte. A questo angusto ma fondamentale orizzonte della condizione umana, la storica francese Michelle Perrot, collaboratrice di George Duby, ha dedicato un notevole libro editato da Sellerio con la traduzione di Roberta Ferrara e l’introduzione di Paolo Mauri.
Inoltrandosi nella lettura delle oltre 400 pagine si capisce subito di trovarsi non solo davanti a una straordinaria e godibile prova di erudizione, ma anche a un originale trattato di antropologia, dove attraverso l’esame della funzione e dell’arredamento delle più disparate tipologie di stanze si riflettono le diverse concezioni che nel corso dei secoli gli uomini e le donne hanno avuto di se stessi e del loro ruolo.
Il lettore viaggia nei luoghi, e nel tempo. Le celle dei monaci debbono essere le più scomode possibili per fungere esse stesse da strumento di mortificazione, come un cilicio di pietra. I quieti interni domestici nella ritrattistica fiamminga testimoniano l’ascesa della nuova borghesia del commercio, che si è messa alle spalle la passione per la mitologia e i simboli guerreschi. La camera da letto di Luigi XIV diventa il vero cuore dello Stato, perché è lì che vengono celebrate ogni giorno le cerimonie del «lever e coucher du roi» attraverso le quali il controllo della salute del monarca certifica la solidità del regno. La diffusione della "stanza dei bambini", invenzione dell’epoca vittoriana, segnala la nuova centralità dell’infanzia, fino a quel momento trascurata anche perché la spaventosa incidenza della mortalità infantile consigliava un sentimento più distaccato nei confronti della tenera età. Con la definitiva presa di potere della borghesia all’inizio dell’Ottocento inizia quella trasformazione della camera da letto in una sorta di museo delle memorie sia personali che familiari, di cui i poster adolescenziali sono l’espressione più aggiornata. La coabitazione forzata imposta dal regime sovietico anche al di là delle reali disponibilità abitative deve sancire un nuovo ordine nella quale la privacy borghese è cancellata per sempre. Le camere identiche in ogni parte del mondo offerte oggi dalle grandi catene alberghiere sono la più efficace manifestazione della globalizzazione.
La tranquillità di una camera è anche la fucina per eccellenza della creazione letteraria. Kafka sogna addirittura di sistemarsi con una scrivania e una lampada nel silenzio assoluto di una cantina. Fino al caso limite di Proust, che scrive a letto e contro i rumori fa foderare le pareti col sughero. Dietro l’abitudine di Sartre di lavorare al caffè, c’è anche il rifiuto della tradizione borghese nella quale lo scrittore cerca la quiete della sua casa. Nel 2006, ricevendo il Nobel, Pamuk afferma che per lui la scrittura evoca «l’uomo che nel chiuso di una stanza si ripiega su se stesso, solo di fronte alle parole».
Dopo avere così acutamente celebrato l’importanza della camera nella storia del l’Occidente, nelle ultime pagine l’autrice sembra intuirne (e temerne) una lenta ma inesorabile eclissi. E non senza ragioni. Ormai nascita, malattia e morte sono faccende per le quali si ricorre agli ospedali, o alle cliniche. La stessa vecchiaia, per effetto della disgregazione dei nuclei familiari, è una stagione che sempre più frequentemente si trascorre all’interno di strutture specializzate. Le nuove abitazioni offrono spazi aperti, pareti mobili. E persino le abitudini erotiche, annota la Perrot, privilegiano ormai luoghi e situazioni più inconsueti ed eccitanti di una camera da letto.
Senza arrivare a Pascal, convinto che tutta l’infelicità dell’uomo derivasse «dal non sapere restarsene tranquilli in una camera», viene comunque da dire: «Dio salvi la camera!». Michelle Perrot, Storia delle camere, Sellerio, Palermo, pagg. 414, € 18,00