R. Boc, Il Sole 24 Ore 2/6/2012, 2 giugno 2012
DISOCCUPATI RECORD AL 10,9% SENZA LAVORO IL 35% DEI GIOVANI - C’è
un solo esercito che continua ad aumentare ed è quello dei disoccupati. Ad aprile, il tasso dei senza lavoro si è confermato stabile all’11% nell’Eurozona ed è salito al 10,3% (contro il 10,2% di marzo) nell’Europa a 27: si tratta, spiega Eurostat, di circa 24 milioni e 667mila uomini e donne, 17 milioni e 405mila dei quali collocati in Eurolandia. Se si raffrontano con i dati di aprile, i disoccupati sono cresciuti di 102mila unità nell’Europa in formato allargato e di 110mila nell’area dell’euro. I tassi di disoccupazione più bassi si registrano in Austria (3,9%), Lussemburgo e Olanda (entrambi al 5,2%) e Germania (5,4%). In cima alla classifica della disoccupazione, invece, c’è la Spagna (24,3%) e la Grecia (21,7%) seguite da Lettonia (15,2%) e Portogallo (15,2%).
Quanto all’Italia, la recessione che ormai morde davvero, ha fatto salire al 10,2% il tasso di disoccupazione (+0,1% rispetto a marzo) con un incremento di 2,2 punti percentuali su base annua. Ma per avere un’idea più precisa di quanto sia preoccupante la situazione del mercato del lavoro occorre guardare le cifre relative al primo trimestre del 2012: il tasso di disoccupazione, spiega l’Istat, è pari al 10,9 per cento, in crescita di 2,3 punti percentuali rispetto a un anno prima. Il numero dei senza lavoro registra un forte aumento su base tendenziale: l’incremento è del 30 per cento rispetto al primo trimestre del 2011 ed è pari a 646mila unità di lavoro in più, raggiungendo un totale di 2 milioni e 801.000 unità. Tornando ai dati relativi al mese di aprile, il tasso di disoccupazione dei giovani in età compresa fra i 15 e i 24 anni è ora pari al 35,2 per cento, in diminuzione rispetto al mese scorso ma in aumento di 7,9 punti su base annua.
Nel primo trimestre, invece, il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni raggiunge il 35,9% (era il 29,6% un anno prima). L’indicatore aumenta per la componente maschile nel Nord e, in misura più intensa, nel Mezzogiorno; cresce anche per quella femminile, soprattutto nel Centro, e tocca un massimo del 51,8% per le giovani donne del Mezzogiorno.
Nella classe tra i 20 e i 24 anni il tasso di disoccupazione si attesta al 32,7% (era 26,9% nel primo trimestre 2011). Quanto alle differenze di genere, il tasso di occupazione maschile pari al 67,1 per cento è stabile in termini congiunturali e diminuisce di 0,3 punti percentuali rispetto ad aprile 2011; quello femminile (pari al 47,0%) è stabile nel confronto con il mese precedente e aumenta di 0,6 punti percentuali in termini tendenziali.
«Sono dati molto brutti che devono essere motivo per lavorare e lavorare molto perché la situazione migliori». È il commento del ministro del Welfare, Elsa Fornero. Secca la reazione del segretario della Cgil Susanna Camusso: «È la conseguenza di un Paese che è in recessione e di scelte politiche che non fanno nulla per contrastare gli effetti recessivi sul Paese». Per il segretario generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, «si profila con contorni sempre più netti in tutto il Paese una vera e propria emergenza che in alcune aree del Sud è ormai a livelli di dramma socialmente insostenibile».