varie, 4 giugno 2012
APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 4 GIUGNO 2012
Venerdì a Varsavia si apre la quattordicesima edizione degli Europei di calcio. È la prima volta si svolgono in due Paesi dell’Europa orientale, Polonia e Ucraina. Sedici le squadre in gara, trentuno le partite in programma. La finale domenica 1° luglio a Kiev. L’Italia di Cesare Prandelli dovrà affrontare nel suo girone Spagna (campione in carica), Croazia e Irlanda. [1]
Gli Azzurri arrivano all’appuntamento nel pieno della bufera scatenata dall’inchiesta sul calcioscommesse. In una settimana è andato distrutto quello che Prandelli aveva costruito in due anni. Fabrizio Bocca: «Nell’ordine: lunedì Criscito sottoposto a perquisizione a Coverciano, il giocatore lascia il ritiro ma già si ha la certezza che anche Bonucci è indagato per lo stesso reato (associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva); martedì Prandelli nella lista dei 23 non include Criscito ma mantiene Bonucci, l’amichevole di Parma viene annullata causa terremoto e il presidente del Consiglio Monti dichiara che il calcio andrebbe fermato tre anni; mercoledì Buffon tuona contro la magistratura e i blitz annunciati; giovedì il capitano viene investito dalla bufera, sospettato di aver scommesso presso un amico tabaccaio di Parma cui ha versato a rate un milione e mezzo di euro; venerdì Prandelli paventa l’ipotesi del ritiro e alla sera la Russia passeggia su una nazionale a pezzi». [2]
Per i giocatori è stato un trauma vedere la polizia lunedì a Coverciano, prima volta nella storia degli Azzurri, per consegnare un avviso di garanzia al difensore Mimmo Criscito. Luigi Garlando: «In un attimo si è riportato indietro il calendario al 2006. “Anzi, peggio — secondo Daniele De Rossi — Calciopoli coinvolse dirigenti, qui hanno arrestato amici di notte”. È come se la giovane Italia di Prandelli, che piace a tutti, fosse invecchiata di colpo e avesse perso l’innocenza. “All’Europeo ci guarderanno come quelli delle scommesse — ha meditato rassegnato il centrocampista della Roma —. Il nostro marchio di fabbrica”». [3]
La gestione della vicenda da parte della Federcalcio è stata criticata ferocemente. Spiega Giovanni Bianconi: «Sul piano giudiziario le situazioni di Bonucci e di Criscito sono uguali: entrambi sotto inchiesta per la stessa ipotesi di reato. L’unica differenza è che la posizione di Bonucci è stata trasmessa a un altro ufficio inquirente, la Procura di Bari». [4] Gianni Mura: «Si parte con un errore, secondo me. Non è sereno Bonucci e non è può essere sereno Criscito, rispedito a casa con stridenti frasi di fiducia. Non è sereno Prandelli, per la prima volta alle prese con le onde alte». [5]
Il dubbio è che il ct italiano non sia in grado di controllare la situazione. Alessandro Dell’Orto: «Diciamocelo chiaramente, Prandelli a questi livelli non ha certo l’esperienza di Lippi o Trapattoni. Finora è riuscito a portare la Nazionale fin qui – facendo ritrovare entusiasmo alla gente e poco alla squadra – perché è stato appoggiato dalla Federazione. Quando ha istituito il codice etico e ha fatto scelte nette (Balotelli a casa perché espulso, per esempio), ha sempre avuto il sostegno della Figc. La quale ora, di fronte a un problema e non più a problemini, ha dimostrato inadeguatezza». [6]
Sotto pressione, Prandelli venerdì ha lanciato una provocazione: «Se ci dicessero che per il bene del calcio la Nazionale non deve partecipare agli Europei, non sarebbe un problema». Il suo augurio è che la sindrome d’accerchiamento funzioni, come già accaduto nei Mondiale del 1982 e del 2006. Damascelli: «Al bar sport si spera, non dico si scommette, sulla ripetizione del fenomeno, quando l’italiano ha il passaporto della morte riscopre improvvisamente la vita e la gloria». [7] Massimo Gramellini: «Il c.t. si è inserito in una scia di successo. Pare stia diventando di moda auspicare una fuga romantica dal calcio brutto sporco e cattivo, anziché andare addosso alla realtà e triplicare le pene per gli scommettitori, oggi talmente blande da convincere la malavita a investire nel pallone truccato invece che in altri vizi sanzionati più duramente dalla legge. Ma è possibile che per motivare una Nazionale circondata dagli scandali si debba sempre pigiare il tasto del vittimismo?». [8]
Oltre ai problemi legati al calcioscommesse, la Nazionale che domenica 10 giugno a Danzica incontrerà la Spagna sembra una squadra allo sbando, «fuori condizione e senza concentrazione, una squadra quasi completamente sbagliata». [9] Massimo Cecchini: «Prandelli ha dovuto fare i conti con una malinconica realtà, una stagione che ha visto la percentuale di stranieri utilizzati in Serie A pari a circa il 50%, facendo scendere così l’eleggibilità per la Nazionale ai minimi storici. Non solo. Anche gli esperimenti sono stati chimere se si pensa che in 7 mesi, oltre all’ultima amichevole con la Russia, l’Italia ha giocato solo due partite: a novembre con l’Uruguay e a febbraio con gli Usa. E le ha perse entrambe. Sentiti ringraziamenti poi alla Lega di Serie A, che ha osteggiato a lungo i brevi stage chiesti dal c.t». [10]
La lista dei 23 che da domani si chiuderanno nel ritiro di Cracovia rispecchia due anni di lavoro di Prandelli, con delle rinunce più che con delle scelte sorprendenti. «Non c’è un centravanti classico pur avendo impiegato nel tempo i vari Gilardino, Pazzini, Osvaldo ma unicamente attaccanti di movimento e soprattutto quasi mai provati a cominciare dalla tanto gettonata coppia Cassano-Balotelli. Ma non se ne può fare una colpa a Prandelli, se i vecchi centravanti smettono di fare gol e rimangono in pista solo i brevilinei (Giovinco) e gli anziani (Di Natale): inutile piangersi addosso, meglio inventarsi qualcosa». [11]
Non c’è dubbio che la favorita a Euro 2012 sia la Spagna, che punta a realizzare un’impresa mai riuscita nella storia: vincere due volte di seguito il torneo. Il cammino degli spagnoli nelle qualificazioni è stato ineccepibile: otto vittorie in altrettante gare, 24 punti messi da parte con una facilità disarmante. «Rispetto al Mondiale di due anni fa l’allenatore Del Bosque ha effettuato quattro cambi, due dei quali forzati: Villa e Puyol non ci sono solo per problemi fisici, e sono assai rimpianti. In pratica gli unici due dei 23 campioni del mondo ad essere usciti dal giro sono Marchena e Capdevila, 32 e 34 anni». [12]
Per storia, tradizione e condizione attuale c’è poi la Germania. La squadra di Joachim Löw arriva con una sfilza di vittorie dal girone di qualificazione. Trenta punti in dieci partite. In porta ha un fuoriclasse, Neuer, il centrocampo è solidissimo con Khedira e Schweinsteiger, l’incognita è Klose, inarrestabile fino all’infortunio che l’ha tenuto fuori fino a poche settimane fa. L’Inghilterra invece arriva da un biennio di ottimi risultati (cinque vittorie, tre pareggi e zero sconfitte nelle qualificazioni), ma avendo cambiato allenatore poco prima dell’inizio del torneo per l’addio polemico di Fabio Capello. «Ha un ottimo portiere, Heart, e un attaccante fantastico, Rooney. Ma molto dipenderà dai grandi vecchi: Terry in difesa e Gerrard in attacco». [1]
Difficile che le due squadre ospitanti possano arrivare lontano. Pellizzari: «L’Ucraina punta ancora su Shevchenko, che a 35 anni suonati è il capitano e il simbolo di una squadra che segue l’onda lunga del momento più alto della sua storia, iniziato con l’accesso ai quarti nel Mondiale del 2006. È il primo Europeo al quale partecipa. Mentre la Polonia nel ranking Uefa occupa la 23esima posizione, dietro Bielorussia, Israele e addirittura Cipro. Se non avesse ottenuto il diritto a giocare la fase finale dell’Europeo, difficile credere che sarebbe riuscita a centrare la qualificazione». [13]
Euro 2012 è un evento dal valore economico di 4,5 miliardi di euro: un indotto di due miliardi e ricavi commerciali per 2,5. Questo non ha evitato polemiche e minacce di boicottaggio da più parti. A fine aprile il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso e la cancelliere Angela Merkel hanno fatto sapere che non si recheranno in Ucraina per protesta per la detenzione di Yulia Tymoshenko, ex primo ministro e attuale capo dell’opposizione ucraina. La Tymosheenko, condannata a sette anni di reclusione per abuso di potere e in attesa di giudizio per malversazione ed evasione fiscale, ha denunciato più volte maltrattamenti. Filippo Facci: «Agitarsi per la Tymoshenko è praticamente gratis. I membri del governo austriaco hanno detto che non saranno presenti agli Europei: ma l’Austria non si è neppure qualificata per il torneo. Sigmar Gabriel, il capo dell’Spd tedesca, si è messo a fare baccano sulla Tymoshenko ma definì Vladimir Putin “un democratico trasparente” e non ha mai aperto bocca nel caso di Mikhail Khodorkovski, l’ex oligarca spedito nel gulag. I politici tedeschi e italiani – quest’ultimi neppure li citiamo – fanno solo fumo: che la Tymoshenko sia detenuta lo sanno tutti da un pezzo». [14]
In molti, poi, vedono un parallelo fra la crisi del nostro continente e questi campionati di calcio. «Per esempio, domenica 17 giugno, mentre Atene tornerà al voto, in Ucraina, periferia dell’Europa, si giocheranno Portogallo-Olanda e Danimarca Germania. Ventiquattrore dopo, mentre in Grecia si conteranno i voti e nei mercati (quelli finanziari) qualcuno rischierà la bancarotta, l’Italia chiuderà il suo girone con l’Irlanda». [15] E l’unica speranza, scrive Mario Sconcerti, è che per allora si manifesti «un capo del piccolo Stato che l’Italia non riesce ad essere. O i mercati europei ci spazzeranno via e resteremo soli con il nostro marcio nazionale. E con una grande sconfitta in più». [9]
Note: [1] Fabrizio Salvio, Sportweek 2/6; [2] Fabrizio Bocca, la Repubblica 2/6; [3] Luigi Garlando, La Gazzetta dello Sport 29/5; [4] Giovanni Bianconi, Corriere della Sera 2/6; [5] Gianni Mura, la Repubblica 2/6; [6] Alessandro Dell’Orto, Libero 2/6; [7] Tony Damascelli, il Giornale 2/6; [8] Massimo Gramellini, La Stampa 2/6; [9] Mario Sconcerti, Corriere della Sera 2/6; [10] Massimo Cecchini, La Gazzetta dello Sport 30/5; [11] f.bo., la Repubblica 30/5; [12] Filippo Maria Ricci, La Gazzetta dello Sport 27/5; [13] Dario Pellizzari, Il Sole 24 Ore 16/11/2011; [14] Filippo Facci, Libero 3/5; [15] Matteo Dore, SportWeek 6/2.