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 2012  giugno 02 Sabato calendario

ROMA —

La Vespa è uguale a quella di «Caro Diario», il film a episodi del 1993, che lo vedeva attraversare i quartieri di una Roma estiva e semideserta in sella allo scooter che è diventato un suo simbolo. È un normale scooter blu, quello che Nanni Moretti usa tutti i giorni per muoversi a Roma, tra la sua abitazione di Monteverde e il cinema Nuovo Sacher, tra viale Trastevere e Porta Portese. Ieri sera, poco dopo le 23, stava tornando a casa quando, proprio nel cuore del quartiere Monteverde, la Vespa è stata investita da una Fiat Seicento, scaraventando a terra il regista. L’incidente è avvenuto davanti al ristorante «Lumìe di Sicilia» all’angolo tra via Fratelli Bonnet e via del Vascello. È stato proprio il titolare, Gino Gorgone, uno dei primi a soccorrere Moretti, dolorante e a chiamare l’ambulanza. Il regista, stringendo la borsa di pelle con i suoi appunti, è stato adagiato su una barella con un collare precauzionale al collo e accompagnato al vicino ospedale San Camillo per i controlli: ma il suo caso è stato subito «classificato» con un codice verde, quindi in condizioni non gravi. Non ha riportato fratture, solo leggere escoriazioni, nessuna preoccupazione quindi dal punto di vista clinico, e alla fine della procedura di controllo al Pronto soccorso è stato rimandato a casa. «Era cosciente e tranquillo - ha raccontato Gino Gorgone - era quasi più spaventato il signore dell’auto che lo ha investito che si è subito fermato a soccorrerlo».
Nanni Moretti era appena tornato a Roma dopo aver presieduto la giuria dell’ultimo Festival di Cannes. E proprio quel Festival, che gli avrebbe consegnato la Palma d’oro nel 2001 per «La stanza del figlio», gli aveva tributato il premio per la migliore regia nel 1994 per «Caro Diario». Quel film costituito da tre episodi (In vespa, Le isole, Medici) volle girarlo quasi sotto forma di documentario e nel racconto le strade di Roma sono coprotagoniste, insieme alla Vespa blu che le attraversa. In quella pellicola Moretti interpreta per la prima volta sé stesso e non più un personaggio. È un viaggio in una Roma estiva assolata e spesso deserta, che Moretti osserva, cercando angoli sconosciuti e quartieri simbolo per concludere l’itinerario all’Idroscalo di Ostia, nel luogo dove venne assassinato Pier Paolo Pasolini.
Paolo Fallai