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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

UNA 17ENNE IN TEXAS, CHE LAVORA PER MANTENERE LA FAMIGLIA, CONDANNATA A UN GIORNO IN PRIGIONE



New York
Diane Tran ha diciassette anni e spesso è così stanca da non riuscire ad alzarsi dal letto al mattino. Con due fratelli di cui prendersi cura, due lavori, uno a tempo pieno, uno part time e la scuola, che la vede fra gli studenti con la media più alta, in effetti, ci sarebbe da meravigliarsi del contrario. Eppure Diane, che vive a Willis, in Texas, come “premio” per la sua vita esemplare si è vista arrivare una condanna a un giorno di carcere (quello vero) e al pagamento di una multa di 100 dollari. A deciderlo è stato il giudice Lanny Moriarty che già un mese fa aveva “avvisato” la diciassettenne che, ulteriori assenze da scuola, avrebbero avuto delle conseguenze pesanti.

Il giudice, per motivare la sua decisione, che è stata ampiamente e veementemente criticata dall’opinione pubblica, ha detto che era necessario dare un esempio forte, che facesse desistere gli altri studenti dal fare troppe assenze.

IN TEXAS, Stato sempre in testa alla lista per quanto riguarda i “provvedimenti esemplari” (il numero delle esecuzioni di condannati a morte è il più alto di tutto il Paese) la legge chiamata “Truancy law”, nata per “regolamentare” le assenze ingiustificate, è particolarmente rigida, tanto che uno studente, dai 12 ai 18 anni, non può assentarsi ingiustificatamente da scuola per più di 10 giorni nell’arco di sei mesi. Diane è mancata da scuola, in sei mesi, 18 volte. Non avendo la mamma, che dopo il divorzio non ha più nulla a che fare con la famiglia, e con un papà che lavora orari impossibili in un’altra città, le assenze di Diane sono apparse come “ingiustificate”, cosi’ da determinare la prima convocazione davanti al giudice seguita, poi, dalla condanna che, peraltro, se non ritirata formalmente, resterà nel curriculum della ragazza impedendole probabilmente l’accesso a molte università. L’oltraggio causato dalla storia di Diane è stato tale da aver riaperto il dibattito sulla validità della Truancy Law che il Vera Institute of Justice di New York, nel 2009, aveva già dichiarato, in un lungo studio sull’educazione, assolutamente inefficace. Il Texas, infatti, non è il solo stato in cui la normativa, che ha portato alla punizione di Diane, sia incappata in situazioni paradossali. In Pennsylvania, a esempio, la sua eccessiva severità, ha spinto un folto gruppo di genitori a far partire una class action contro lo Stato per le continue (e salate) “multe” date agli studenti per le loro assenze.

IN CALIFORNIA, a febbraio, si sono svolte pubbliche manifestazioni di protesta dopo che un gruppo di studenti era stato punito per essere arrivato a scuola con pochi minuti di ritardo (erano tutti nello stesso scuola bus). La legge fu approvata, per la prima volta, nel 1853, nello Stato di New York dove, però, oggi si tende a non dare più punizioni o multe. Gli studenti che “infrangono” la legge, per un periodo determinato, dovranno recuperare le ore perse in “sedute” con giudici in pensione che gli insegnano l’importanza del rispetto della legge.