Francesco Battistini, Corriere della Sera 01/06/2012, 1 giugno 2012
IL REGIME CHE VIETA LE REGIMENTAL PERCHE’ L’AYATOLLAH ODIA LE CRAVATTE
Viva il regime, abbasso le Regimental. Dopo la musica pop, le biciclette da donna e il polpo Paul, quello che azzeccava le partite dei Mondiali e turbava la fede delle masse, una nuova guerra santa impegna la polizia etica iraniana: la cravatta. È una notizia a metà, nel senso che la Rivoluzione islamica abolì l’accessorio fin dal 1979 e da allora si son visti molti nodi scorsoi, a Teheran, mai un funzionario pubblico col nodo mezzo Windsor.
Il «simbolo della decadenza occidentale», tanto obbligatorio nei nostri parlamenti, è da sempre vietato in quelli sciiti. Difficile, però, rinunciare a ciò che Oscar Wilde considerava il primo passo serio nella vita. E invisibile come ogni eleganza, forte d’una tradizione che si fa risalire ai mercenari croati (la «croatta») al servizio dei re di Francia o per paradosso addirittura all’epoca della Persia sasanide, ovvero agli antenati dell’Iran, piano piano la cravatta è riuscita ad annodarsi perfino nel total black degli ayatollah. Sotto la presidenza del riformista Khatami, almeno nelle grandi città, il divieto si cominciò silenziosamente a ignorarlo. E le rigatine, le puntinate, pure gli ascot di seta e le texane di cuoio ritornarono a circolare: ai matrimoni, alle feste di laurea, agl’incontri d’affari… Si sa poi com’è la storia del dito e del braccio e, dalle occasioni private, fu un attimo passare all’indicibile sconcio d’esporre la cravatta nelle vetrine del centro, nientemeno. Ora stop, hanno sentenziato le guardie per la prevenzione del vizio. Basta ostentare, dove andremo a finire: vorrà pur dire qualcosa, se ci sono 99 nomi di Allah e soltanto 85 modi di farsi il nodo? Dunque, da adesso, la cravatta non sarà proibito indossarla a casa propria, ma guai a esibirla in pubbliche occasioni e ancor di più offrirla in vendita. A un’azienda d’abbigliamento, che la usava come simbolo, è stato già imposto di cambiare logo. La decadenza occidentale non passerà. E poco importa che all’ultimo G8 sia stato Obama a sgridare Hollande, perché s’era presentato a cena incravattato: detto dal Grande Satana, non vale.
Francesco Battistini