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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

SE LA RAI NON HA UN PIANO D’URGENZA

In momenti drammatici come questi, mi sembra poco opportuno mettersi a fare distinzioni di merito tra new media e old media, tra chi ha dato per primo la notizia sulle nuove scosse e chi ha offerto la miglior copertura mediatica dell’evento, pensando anche alle necessità comunicative della popolazione. Questi sono solo appunti riguardanti la tv, in una giornata che ha messo a nudo la nostra fragilità.
Tante volte abbiamo criticato la Rai perché non dimostra di avere un protocollo d’urgenza per simili momenti; qualcosa di più è stato fatto grazie ad «Agorà» di Andrea Vianello, ma Raiuno aspetta fin quasi alle 11 per cambiare programmazione. Certo se poi il giornalista del Tg1 continua da studio a dire San Felice sul Pànaro, se nel pomeriggio la regia passa a Mara Venier, se la sera il Tg1 cede le armi a Bruno Vespa, se Bruno Vespa invita uno come Mario Tozzi che in questo momento è anche testimonial di un prodotto per «il consolidamento del terreno» (un po’ di attenzione, per favore), si capisce che il cammino da fare per la rete ammiraglia è ancora lungo. Molto deludente la puntata di «Ballarò» di Giovanni Floris, del tutto sfasata rispetto al momento. E poi che bisogno c’era che il finanziere Francesco Micheli approfittasse di una simile disgrazia nazionale per regolare i suoi conti personali con il ministro della Cultura? Una caduta di stile imperdonabile.
Un altro problema di non facile soluzione riguarda il mestiere dei corrispondenti regionali Rai (non tutti, in verità); forse poco abituati o poco addestrati a situazioni d’emergenza, i più mettono a nudo la politica aziendale, i criteri d’assunzione, la qualità dell’informazione.
Ancora una volta, invece, si è dimostrato tempestivo il Tg de La7. Enrico Mentana si è recato sul posto e dalle zone terremotate ha organizzato un’informazione completa e di grande impatto emotivo. Nel corso di tutta la giornata, il mio punto di riferimento è stato SkyTg24 (e ovviamente Corriere.it).
Aldo Grasso