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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

AL NORD AL SUD


«Così crescerà la contrattazione ma bisogna avere più coraggio» (di Filomena Greco)
TORINO
La Corcos di Pinerolo, in fatto di contrattazione di secondo livello e produttività, ha una lunga storia alle spalle, che risale agli anni Settanta. Azienda del comparto automotive, nel settore gomma plastica – produce guarnizioni e anelli di tenuta – fa parte del gruppo tedesco Freudenberg e conta in Italia circa mille dipendenti. La contrattazione di secondo livello, da queste parti, pesa per il 7% del monte retribuzione. «La notizia del ritorno del bonus produttività – commenta Giorgio Alifredi, respondabile del personale – è sicuramente una buona notizia, anche se in questo campo bisognerebbe avere più coraggio». Gli fa eco Massimo Richetti, responsabile relazioni industriali per l’Unione industriale di Torino. «Il tema defiscalizzazione della produttività è stato reintrodotto dopo che da gennaio era stato sospeso – spiega – ma di fatto il decreto ha previsto una riduzione della platea degli aventi diritto, abbassando la soglia di reddito da 40mila a 30mila euro, e riducendo, da 6mila a 2.500, l’ammontare massimo del salario tassabile al 10%. Interventi che rischiano di limitare fortemente lo sviluppo del salario di produttività».
La Corcos sviluppa il tema della contrattazione di secondo livello per business unit, «in minima parte su base mensile, in maggioranza su base annuale. L’ultimo accordo sull’integrativo – aggiunge Alifredi – siglato a luglio ha previsto un premio pari a circa mille euro». Il contenimento del fenomeno dell’assenteismo pesa per circa il 30% del premio produttività, «anche se al centro della contrattazione di secondo livello – spiega – c’è il tema della qualità, tutto giocato sui reclami del cliente». L’ultima frontiera, poi, in fatto di produttività sono i temi della sicurezza sul lavoro e dell’ambiente. «Non siamo ancora riusciti a chiudere un accordo sindacale su questi aspetti – conclude Alifredi – ma l’azienda si è impegnata, se si raggiungono gli obiettivi di contenimento degli infortuni, a decurtare di un euro il premio degli addetti e a garantire una stessa cifra da fonte aziendale. Si tratta di una somma che destineremo ad un’associazione per le vittime sul lavoro».
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«Piccolo aiuto per le imprese ma servono azioni strutturali» (di Nino Amadore) –
PALERMO
Ci sono misure che possono rappresentare un aiutino per le imprese e per creare nuova occupazione ma nulla di strutturale. Gli imprenditori siciliani accolgono timidamente il via alla riforma del mercato del lavoro: «In una regione in cui il 40% dei giovani è in cerca di lavoro – dice Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia – servono interventi strutturali per consentire a questi giovani di trovare un’occupazione stabile». Per le imprese siciliane, dunque, gli incentivi per chi si trova nelle cosiddette aree svantaggiate e assume lavoratori che abbiano superato i cinquant’anni seppur utili non sono sufficienti a garantire una ripresa strutturale del mercato del lavoro né possono essere utili, suggerisce qualcuno, a risolvere «il problema degli esodati».
Di diverso avviso rispetto agli imprenditori, ovviamente, il sindacato che invece dà un giudizio piuttosto positivo delle misure inserite nella riforma. E in particolare la Cisl siciliana, per bocca del suo segretario Maurizio Bernava: «L’impianto generale sembra in equilibrio e coerente – dice Bernava – e in particolare le misure sugli ultracinquantenni vanno nella direzione che noi avevamo auspicato. Partiamo dalla consapevolezza che può risolvere il dramma sociale di chi rimane senza lavoro dopo aver superato i cinquant’anni».
Per quanto riguarda i voucher studenti, pensionati e casalinghe per le imprese con un fatturato al di sotto dei 7 mila euro, invece, sempre dal fronte sindacale il giudizio è chiaro: «Si tratta di uno strumento utile, che può aiutare a regolarizzare prestazioni che altrimenti resterebbero in nero – dice Claudio Barone, segretario regionale della Uil siciliana – ma bisogna poi vedere come queste norme verranno applicate: credo sia necessario vigilare molto per evitare distorsioni». Per l’economista catanese Elita Schillaci nel manifesto per il Sud presentato al Capo dello Stato qualche giorno fa ci sono. «Indicazioni utili per il mercato del lavoro di cui tener conto. Credo che nel ddl in discussione un elemento importante sia quello legato all’apprendistato che integra la normativa siciliana finora utilizzata poco e male».