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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Michele chi? Michele Monina L’autore più prolifico d’Italia - L’instancabile della penna, che però usa il pc, scrive a raffica e parla a mitraglia

Michele chi? Michele Monina L’autore più prolifico d’Italia - L’instancabile della penna, che però usa il pc, scrive a raffica e parla a mitraglia. È l’autore più prolifico d’Italia - «o quasi» ammette - anche se non c’è unGuinnessdeiPrimatiacertificar­lo. Però c’è la sua personalissima bi­bliografia: 42 libri pubblicati («che non significa scritti, quelli sono mol­ti di più») in 15 anni di professione. Dopodomani Michele Monina compie 43 anni e esce in libreria con il suo 42º titolo. Congratulazio­ni. O auguri?Augurandosi di infila­re l’ennesimo, silenzioso, successo di copie («finora, in totale, ho ven­duto 600mila copie, e mancano an­cora i rendiconti dell’anno scor­so »),senza mai andare una volta da Fazio,Michele Monina sta per osa­re l’inosabile: pubblicare per la stes­sa casa editrice, Laurana, 12 li­bri­reportage, uno die­tro l’altro, in 12 mesi, da giugno 2012 a maggio 2013, ognunosuunaca­pitale europea al tempo della crisi, daAteneaStoccol­ma. Grand tour de force . Dopo, entrerà nella storia. Editoriale. Anconetano di nascita e milanese di rinascita, una moglie, quattro figli e un mutuo («se no, fa­rei altro »), Monina scrive con la sua firma, sotto pseudonimo, come ghost-writer, a quattro mani, addi­rittura a sei, per procura, perché ci crede o perché- soprattutto- lo pa­gano. Scrive di tutto, su tutti, per tut­ti. Narrativa («ma per la minor par­te »),saggistica («per la maggior par­te »),biografie («soprattutto star del­la musica»), libri di viaggio («con Gianni Biondillo ho scritto un re­portage sulle tangenziali milanesi, che ho girato a piedi...»),libri intervi­ste («Quello che è andato meglio è stato con Vasco Rossi, e io sono uno dei pochi a essersi occupato di lui senza finire insultato sulla sua pagi­na Facebook»). Tutto, tranne poe­sie. «Non è il caso». A dimostrazio­ne che la s­crittura per Michele Mo­ninapiùcheundemoneesistenzia­le è una necessità economica. E, in effetti, i suoi libri, molto pop e avant­pop, che spaziano dal fenomeno dei tronisti ai libri-inchiesta sulle ti­foserie di calcio, vanno sempre be­nissimo. «Quando qualcuno vuole offendermi dice che sono il Fabio Volo della varia. Magari... Gian Ar­turo Ferrari, invece, dice che io non scrivo libri, faccio “libroidi”...». Androide delle lettere e og­get­tomisteriosodell’edi­toria, Monina - ro­manziere, saggista, giornalista,editor,traduttore,auto­re tv, paroliere («Sto lavorando ai te­sti di un album per una band femmi­nile... ») - è anarchico nella vita, ma disciplinatissimo sul lavoro. «Mi mettoalpctuttiigiorni, tranneaNa­tale, per 10-12 ore al giorno, studio, leggo, mi preparo, scrivo complessi­vamente due ore, minimo 20mila battute, massimo 50mila. Ci sono li­bri che mi piace molto scrivere, co­me i romanzi, e altri meno, come la biografia di Laura Pausini, che se non fosse stato per i soldi non l’avrei fatta. In compenso c’è un li­bro che mi sono divertito a scrivere, ma che nessuno mi pubblica: Il li­bro nero del pop italiano , una sorta di Hollywood Babilonia della scena musicale italiana, che conosco mol­to bene, forse troppo. Parlo di leg­gende metropolitane, che proprio leggende non sono, che girano sul­le nostre rock star. Cose a rischio querela, che ti inimicano un am­biente, e poi finisce che non pubbli­chi più». E piuttosto che non pubblicare più, Monina si taglierebbe le mani. Poi, inizierebbe a dettare un libro. Altro che genio e sregolatezza. Ri­gore e tazze di caffè. Monina a suo modo è un puro.Non crede all’ispi­razione, forse neppure al talento. Confida nel mestiere e nel mercato. «E se c’è un mercato per le biografie pop, perché non sfruttarlo? E se adesso c’è così tanta attenzione per l’Europa, perché non andare a ve­dere cosa sta succedendo nelle di­verse capitali e raccontarlo in tem­po reale, in una serie di instant­book? ».E così è nato il mega-proget­to, insieme a Giulio Mozzi e a Ga­briele Dadati, della casa editrice Laurana: un pacchetto di 12 libri, spalmati in 12 mesi, per spiegare non cosa dice Ballarò di Atene, ma cosa sta davvero accadendo ad Ate­ne, e a Londra, a Lisbona, a Istan­bul... «Sono libri per metà reporta­ge- inchiesta, e per metà guide tradi­zionali, ovviamente aggiornatissi­me ».Impegnativo.«Insomma...So­no libri di 150 pagine, e io ho scritto nove anni per Gente Viaggi ... ». Se è per questo anche parecchio tempo per la Mondadori. «Facevo il ghost . Scrivevo i libri dei vip dello spettaco­lo e dello sport. Poi tentai col roman­zo, e pubblicai Aironfric , fantasto­ria di un transessuale obeso che vuole diventare una strafiga alla Ka­te Moss ma ch­e per un incidente ge­netico diventa un supereroe... Ven­detti 3500 copie. E tutti in Mondado­ri a compatirmi: “È stato un bagno di sangue...”.Poi vedevo i grandi ro­manzi degli Albinati, degli Affina­ti... Arrivavano a 400 copie e tutti: “Complimenti!Benississimo”,pac­che sulle spalle... Mah. Ero giovane, non capivo l’editoria. Ora sì, però. Ho capito qual è la differenza tra M­i­chele Monina e un Carmine Abate, per dire. Io non andrò mai allo Stre­ga, neppure se scrivessi un capola­voro. E lui non venderebbe mai le copiechevendoio, neppuresescri­vesse la biografia di Lady Gaga. A parte il fatto che se lui scrivesse la biografia di Lady Gaga nessuno la pubblicherebbe. E se io scrivessi un capolavoro, me lo farebbero pre­sentare da Paola Maugeri».