BRUNO RUFFILLI, La Stampa 1/6/2012, 1 giugno 2012
Perché la musica cresce in Rete? - Nel Regno Unito la musica digitale ha superato come vendite complessive quella su cd: perché è un traguardo così importante? Secondo i dati della British Phonographic Industry nel primo trimestre 2012 il 55,5 per cento del mercato britannico è digitale, con un incremento del 22,7 per cento dei download e del 97 per cento dei servizi in abbonamento
Perché la musica cresce in Rete? - Nel Regno Unito la musica digitale ha superato come vendite complessive quella su cd: perché è un traguardo così importante? Secondo i dati della British Phonographic Industry nel primo trimestre 2012 il 55,5 per cento del mercato britannico è digitale, con un incremento del 22,7 per cento dei download e del 97 per cento dei servizi in abbonamento. È una svolta storica, come quando gli e-book venduti da Amazon hanno sorpassato i libri cartacei. E il mercato britannico ha particolare valore, anche simbolico: è il principale in Europa ed è il più vicino a quello americano. E da noi? In Italia il digitale è cresciuto del 44 per cento nell’ultimo trimestre e rappresenta quasi un terzo del fatturato totale dell’industria discografica. Se ne parla oggi in due convegni promossi dalla Federazione industria musicale italiana alle Officine grandi riparazioni di Torino, nel corso del Digital Experience Festival. Ma digitale non è anche il cd? Certo, e senza il compact disc non sarebbe stata possibile la rivoluzione degli Mp3: il cd contiene file digitali, che però sono troppo grandi per poter essere distribuiti velocemente tramite Internet. Trasformati in file Mp3, invece, occupano pochi Megabyte di spazio e per scaricarli bastano alcuni secondi. Un vantaggioinnegabile,chepermolticompensala perditain terminidi qualitàsonora. Scaricare file Mp3 è illegale? Esistono molti «negozi» online che vendono musica, ed è naturalmente a questi che si riferiscono i dati di Fimi e Bpi: ci si registra, si inserisce la carta di credito, si sceglie il disco e con un click si scaricano le canzoni. Si possono poi ascoltare sul computer, copiare su lettori Mp3 e smartphone, masterizzare su cd. Ma sul web la maggior parte della musica circola illegalmente, attraverso la rete BitTorrent e migliaia di siti non autorizzati. Perché non vengono chiusi? Le case discografiche combattono la pirateria sul web dai tempi di Napster, che nel 1999 diede il via alla boom degli Mp3 non autorizzati. Il servizio fu chiuso nel luglio del 2001, ma da allora sono si sono diffusenumerosealternative:daKazaaa Morpheus, da LimeWire a eMule. Tutti chiusi,masempresostituitidanuovimodi di scaricare la musica illegalmente. Il primo che ha saputo sfidare la pirateria con successo è stato Steve Jobs: iTunes Store di Apple, lanciato nel 2003, ha vendutooltre 20miliardidibrani. Il sorpasso degli Mp3 legali vuol dire che l’industria del disco si sta riprendendo? Concerti e tour sono affollati come sempre e forse di più, è l’industria del disco che negli ultimi 10 anni ha dovuto fare i conticonuncostantecalodelfatturato.E paradossalmente proprio per l’invenzione che l’aveva salvata da un’altra crisi, a metàdegliAnniOttanta:ilcompactdisc. InventatodaSonyePhilips(cheavevano ancheunriccocatalogomusicale),all’inizioriuscìacompensaregliintroitidi33e45 giri,cheeranoincalo.Poi,versolametàdegliAnniNovanta,siscoprìchepercopiarlo bastavano un cd e un masterizzatore e iniziòlapirateria. Non esistevano già le cassette? Certo, ma nel passaggio da disco o cd al nastro la qualità sonora si degrada, mentre la copia digitale è per definizione identica all’originale. Il futuro della musica allora passa per Internet? Il supporto fisico è destinato a scomparire, rimarranno solo i vinili, per i nostalgici, e le edizioni limitate, per i collezionisti. Ma la musica sempre più arriverà da Internet. Sulpcdicasa,sultelefonino,inauto. Cos’è lo streaming? In un mondo sempre connesso a Internet non ha più senso collezionare file Mp3 comesifacevacondischiecompactdisc.Abbandonato il supporto fisico, la musica degli Anni Dieci mette quindi da parte anche l’ideadelpossesso,permuoversiversol’accesso. Con pochi euro al mese (o addirittura gratis) i servizi di «streaming» permettono di accedere attraverso Internet a milionidibranidapc,smartphone,tablet,ma senzascaricarli.Moltepiattaformeoffrono anche il download, per ascoltare la musica nel caso non fosse disponibile una connessione Internet: ma attenzione, è un prestito,nonacquisto,perchéquandosilasceràil servizioi braniscompariranno. Quali sono le piattaforme di streaming più diffuse? Spotify è il più famoso: lanciato nel 2008 in Svezia, oggi ha una media di 20 milioni di utenti al mese. A breve aprirà anche in Italia, dove la musica in streaming è cresciuta del 117 per cento nell’ultimo anno. Da poco è partito Feezy, che offre 11 milioni di brani da ascoltare in streaming in accordo con Emi, Sony, Universal e Warner. Un servizio analogo a quello offerto da Dada già da qualche anno, e non troppo diverso nemmeno da Deezer e Rara.com, lanciati qualche mese fa. Nelle ultime settimane si è aggiunto pure Music Unlimited di Sony, seguito un paio di giorni fa da Samsung Music Hub, mentre Cubomusica di Telecom esiste da poco più di un anno. Apple ha un servizio ibrido: iTunes Match permette di sincronizzare computer, iPhone, iPad per avere disponibili tutte le proprie canzoni, caricandole dal computer oppure sostituendole con quelle di iTunes Store. In questo modo, anche file Mp3 di provenienza incerta diventano legali.