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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Scoperti 4,6 miliardi con l’evasione all’estero - L’intramontabile Svizzera, la Gran Bretagna e la sempre più emergente Hong Kong

Scoperti 4,6 miliardi con l’evasione all’estero - L’intramontabile Svizzera, la Gran Bretagna e la sempre più emergente Hong Kong. Sono i Paesi esteri più coinvolti nelle 63 operazioni contro l’evasione fiscale internazionale condotte dalla Guardia di Finanza in tutta Italia, dall’inizio 2012, con l’individuazione di 4,6 miliardi di euro di redditi non dichiarati. La maggior parte delle attività - il 67% - ha riguardato stabili organizzazioni non dichiarate in Italia di società estere. È di ieri la notizia di una maxievasione da 80 milioni di euro scoperta nel Frusinate, protagonista una società con sede legale a Madeira. L’esterovestizione è una delle tipologie di illeciti fiscali. Ma la casistica è ampia e i casi più eclatanti scoperti dalla Gdf in 5 mesi lo dimostrano. Come la residenza fittizia in un paradiso fiscale, la Repubblica dominicana, mentre il furbetto del fisco viveva a Udine in una villa dell’800. Il suo era un sistema di frode da oltre 12 milioni di euro, con 7 persone coinvolte (3 arrestate), lo «schermo» di fiduciarie italiane ed estere e l’esistenza di uno yacht battente bandiera inglese da un milione e mezzo di euro.C’è poi il tesoretto di 12 milioni all’estero per un imprenditore di Pescara, che aveva collocato a Madeira, isola a fisco agevolato, alcune società del settore aeronautico con il ruolo di fare fatture false a favore di altre sue aziende italiane. In tutto 90 milioni di imposte risparmiate, 12 dei quali finiti in «casseforti» oltreconfine. Una frode da 25 milioni è stata scoperta poi a Padova a carico di una cooperativa: il meccanismo evasivo prevedeva anche la finta interposizione di una società svizzera che provvedeva a riciclare le somme. Fiumi di denaro che rientravano poi in Italia per essere reinvestiti in quella che era la passione del titolare della società: i cavalli. C’è poi l’imprenditore che a San Marino aveva localizzato la sede della sua società di commercio di autoveicoli. Ma gestiva di fatto l’azienda dalla sua casa italiana. In tutto circa 7 milioni di euro i redditi non dichiarati. Stesso meccanismo ad Ancona per un’azienda sconosciuta al Fisco italiano con sede a San Marino: vantaggi fiscali indebiti per 40 milioni.