Laura Rio, il Giornale 30/5/2012, 30 maggio 2012
Santoro e Formigli si spartiscono lo show: una stagione a testa - Santoro fa fuori il network di emittenti locali
Santoro e Formigli si spartiscono lo show: una stagione a testa - Santoro fa fuori il network di emittenti locali. Ma concede la salvezza al suo ex delfino Corrado Formigli. È finita così la complessa trattativa per l’arrivo del conduttore a La7: nella prossima annata televisiva faranno un po’ per uno, come due buoni coinquilini: uno in onda in autunno e l’altroin primavera. Ovviamente al giovedì, la serata consacrata all’approfondimento politico. E, soprattutto, non più in concorrenza, come è successo quest’anno quando i due si spartivano lo stesso target di pubblico: una mossa vincente che porterà share a La7. Detta così, sembra una resa del vecchio leone che, stanco di battaglie, sceglie di accasarsi in una rete solida che gli permette di andare in onda senza l’ansia di trovare i finanziamenti. Comunque sia, il problema pratico a La7 era trovare una sistemazione a Formigli, che nella stagione che si sta concludendo si è caricato sulle spalle il peso di una trasmissione al posto di quella che avrebbe dovuto realizzare Santoro stesso e che poi non fece a causa della rottura delle trattative con Giovanni Stella, l’ad di Telecom Italia Media. Piazza Pulita si è oltretutto dimostrato un valido programma, equilibrato, interessante e in costante crescita, anche di consenso tra il pubblico. Dunque per i dirigenti de La7 sarebbe stato un po’ irriguardoso cacciare Formigli per fare spazio al suo maestro (hanno lavorato insieme per molti anni) o trasferirlo in spazi del palinsesto meno importanti. Alla fine è stato decisa la «spartizione»: il gruppo di lavoro di Santoro, attraverso la sua società Zerostudio’s , produrrà il nuovo programma di approfondimento, mentre quello di Formigli continuerà a essere realizzato in collaborazione con Magnolia. Chissà che Michele nel periodo di «vacanza» non abbia il tempo di metter mano a quei documentari di cui parlava tanto quando lasciò la Rai: per la medesima rete di Telecom Italia o, magari, per altri canali se l’esclusiva con La7 lo consentirà. In ogni caso, l’anchorman riuscirà a mantenere il suo desiderio principale: essere editore di se stesso. Il che significa realizzare prodotti «chiavi in mano», da mandare in onda senza modifiche. Poi, alla prova dei fatti - per esempio in campagna elettorale - si vedrà se Giovanni Stella non avrà nulla da ridire sulle posizioni schieratissime di Santoro ( l’anno scorso non gli concesse la libertà «totale»che lui chiedeva). Ma è questione futura: con La7 in vendita, chissà chi saranno i nuovi editori e chissà se ci sarà ancora Stella. Al presente, a fare le spese di tutto ciò sono le emittenti locali che aveva creduto di trovare un nuovo Messia in Santoro: riunitesi da Nord a Sud attorno al «leader», avevano dato vita per la prima volta a un network (insieme a radio, web e Sky) che poteva dar loro la forza e la visibilità per contare di più sul piano nazionale e nel mercato televisivo. Senza Michele, tutto ciò si affloscia. E pure la filosofia coraggiosa che gli stava dietro: creare un’alternativa alle televisioni tradizionali.D’altra parte,resistere in modo autonomo nonostante la crisi galoppante della pubblicità e con il rischio di essere abbandonati dai supporter (che l’anno scorso hanno versato contribuiti volontari), era realisticamente difficile. Da qui la decisione di Santoro di riaprire le trattative con La7. Comunque, non saranno soltanto i due giornalisti a dividersi la «torta»dell’informazione,settore su cui la rete Telecom punta sempre molto nonostante negli ultimi mesi la «rendita» sia risultata altalenante. È allo studio (forse sarà sperimentato già quest’estate)un progetto per un altro programma di approfondimento serale incentrato sulla cronaca pura e condotto da un volto noto de La7: Luca Telese ( In onda ). Già previsto nel palinsesto autunnale, invece, il nuovo spazio pomeridiano di Cristina Parodi che ripercorrerà lo stile del primo Verissimo da lei condotto su Canale 5 (un mix di attualità, spettacolo e gossip). Non figurano nel palinsesto invece Serena Dandini e Sabina Guzzanti: i loro show fallimentari suggeriscono pause di riflessioni o addirittura cancellazioni. Tanto, a tenere alta la visione a sinistra della politica arriverà Santoro.