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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

«Stiamo creando il Pollosauro» - Quale omaggio migliore per Charles Darwin, da parte di uno scienzia­to, del dimostrare che l’evoluzionismo funziona anche al contrario, muovendosi dal pre­sente al passato? Roba da fanta­scienza, direbbe qualcuno

«Stiamo creando il Pollosauro» - Quale omaggio migliore per Charles Darwin, da parte di uno scienzia­to, del dimostrare che l’evoluzionismo funziona anche al contrario, muovendosi dal pre­sente al passato? Roba da fanta­scienza, direbbe qualcuno. Se poi quel qualcuno sapesse che la pro­va «a ritroso» dell’evoluzione si chiama (si chiamerà, perché biso­gna aspettare ancora qualche an­no) «pollosauro» e che il suo papà è stato consulente del film Jurassic Park ... Eccolo qui, il paleontologo con le ali, Jack Horner. Classe ’46, oc­chi e barba darwiniane, è un guru della preistoria e, in quanto guru, ieri sera è stato al centro dell’incon­tro milanese organizzato da «Me­et the Media Guru » in collaborazio­ne con la Camera di Commercio, tenutosi al Museo di Storia Natura­le. Horner, sulla base delle sue ri­cerche nel colossale archivio di Hell Creek, nel Montana, un auten­tico cimitero dei dinosauri caduti nella guerra impari contro il mete­orite che circa 65 milioni di anni fa mise ko circa il 35 per cento delle forme di vita sulla Terra, ha scritto Come costruire un dinosauro (Pe­arson, pagg. 198, euro 16). Perché costruire un dinosauro si può. Par­tendo da un semplice pollo e dal suo codice genetico, che non è, in potenza, molto differente da quel­lo dei dinosauri aviari di milioni e milioni di anni fa. L’im­portante è «catturare» i suoi gene master , quelli che ne determinano la struttura corporea, il becco, le zampe, il pigostilo (cioè la sua ex­coda), disattivarli e dare all’em­brione una «spintarella biochimi­ca » in modo tale che diventi ciò che erano una volta: un animale dotato di denti, artigli e coda perfet­tamente funzionanti. Professore, si met­ta nei panni di Darwin... «Beh, lui ne sarebbe fiero. Del resto era ignorante in materia di ge­nerica, non aveva i mezzi per segui­re l’andamento “a ritroso” degli embrioni. Ma noi oggi possiamo farlo, con importanti ricadute an­che sulla medicina». Ma come fa un pollo a diventa­re una specie di Velociraptor o di Tyrannosaurus Rex? «Certo, forse non è la sua massi­ma aspirazione. Però, tutto som­mato, lui lo è già.Soltanto,i suoi ge­ne master l’hanno finora obbligato a essere soltanto un pollo». E lei vuole liberarlo dalla sua umile condizione... «Agendo sui gene master , non sa­rà poi tanto facile distinguere un pollo da un dinosauro». Quanto tempo dovremo atten­dere per avere questi... dino­sauri da scrivania? «Stiamo lavoran­do forte. Diciamo non più di quat­tro anni». State. In quanti sie­te? «Siamo... sia­mo in dodici». L’ingegneria genetica è mate­ria affascinante. Ma an­che un tantinello pericolosa, stando a quel che si dice... «Ovvio. Ma quando avremo ben capito i ruoli e il funzionamento dei vari geni, quale gene fa che co­sa e in quanto tempo, avremo in mano la chiave per aprire la porta. Perché i geni, in fondo, parlano tut­ti lo stesso linguaggio». La criptozoologia, che studia gli animali ritenuti a torto or­mai estinti e quelli esistenti ma dei quali non si sospettava l’esi­stenza, può essere una «scor­ciatoia »? «Certo. Vede, il genoma del ver­me C. elegans , un essere lungo un millimetro, è stato completamen­te mappato. Ma come lavorano i suoi geni? Quando lo sapremo per filo e per segno, potremo arrivare, per esempio,all’unicorno,perché no?». Questa non è fantascienza: è fantasy . Ma nel suo libro lei si proietta, sempre utilizzando i vettori genetici, oltre la Terra. «È vero». Lei scrive: «Se sapessimo co­me le molecole arrivano a sgre­tolarsi, a quale velocità, in qua­li condizioni, avremmo un’idea migliore di cosa cerca­re su Marte, su Titano e oltre». «È proprio così. Decrittare la lin­gua delle molecole e del Dna è la co­sa fondamentale». Professore, lei ha fornito la sua consulenza per Jurassic Park di Spielberg, tratto dal roman­zo di Crichton... «... e anche per Jurassic Park 4 ». Ecco, appunto. Non crede che Come costruire un dinosauro sia una sceneggiatura per... «... infatti. Il libro è del 2009, e si può dire che l’abbia scritto pro­prio per rispondere alle domande del pubblico su Jurassic Park 4 , vi­sto che il tema era proprio l’inge­gneria genetica». Last question . Fra i suoi colla­boratori c’è Mary Schweitzer. Che era un’ardente creazioni­sta. Non trova che sia quasi un segno del destino che un’ex cre­az­ionista sia diventata una pa­ladina dell’evoluzionismo? Horner sorride e dice « Yes may­be ». Il destino non è materia sua.