MARCO TOSATTI, La Stampa 29/5/2012, 29 maggio 2012
Come si vive in Vaticano? - Chi è il Segretario di Stato e di che cosa si occupa? Qual è la sua posizione, rispetto al Papa, e perché è bersaglio degli attacchi di questi giorni? Il Segretario di Stato è il più vicino collaboratore del Papa, scelto dal Pontefice in base a un rapporto fiduciario
Come si vive in Vaticano? - Chi è il Segretario di Stato e di che cosa si occupa? Qual è la sua posizione, rispetto al Papa, e perché è bersaglio degli attacchi di questi giorni? Il Segretario di Stato è il più vicino collaboratore del Papa, scelto dal Pontefice in base a un rapporto fiduciario. E ciò è particolarmente vero per il cardinale Tarcisio Bertone, che ha lavorato a lungo con Joseph Ratzinger quando l’attuale pontefice era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Normalmente il papa sceglie il Segretario di Stato fra il personale diplomatico, cioè fra i sacerdoti che dopo aver seguito l’Accademia ecclesiastica hanno svolto la carriera nelle Nunziature sparse per il mondo. Bertone invece è un religioso salesiano, che è stato vescovo a Vercelli e a Genova, ma non fa parte della diplomazia. Ciò ha creato risentimento nel mondo dei diplomatici e della Segreteria di Stato composta da diplomatici. Il suo ruolo può essere avvicinato a quello di un primo ministro in un governo laico, dove il Papa è il Re o il presidente della Repubblica. Si occupa di tutto, ma soprattutto deve coordinare i vari dipartimenti che si occupano di settori specifici nel governo del miliardo e 200 milioni di cattolici presenti nel mondo. Che cosa è lo Ior e perché è stato tirato in ballo in questi giorni? Lo Ior, Istituto per le Opere di Religione, è una banca che ha sede nella Città del Vaticano. È stato creato per garantire indipendenza finanziaria ed economica non tanto e non solo al Vaticano stesso, ma alle diocesi di tutto il mondo (molte delle quali vivono e operano in Paesi non sempre affidabili dal punto di vista economico o politico) e agli ordini religiosi. In realtà la vicenda del suo Presidente, sfiduciato dal consiglio di amministrazione, composto da banchieri ed esperti laici di vari Paesi per una gestione giudicata insoddisfacente, non c’entra nulla, o quasi, con la questione dei «corvi». Ma la concomitanza temporale degli avvenimenti ha creato questo corto circuito mediatico. Perché si parla di corvi in Vaticano? Il corvo non è un volatile che gode di buona fama. Da quando hanno cominciato a uscire documenti riservati, che tendevano a screditare l’operato dell’attuale Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, qualcuno ha parlato di corvi e il termine è ormai entrato nell’uso comune per definire la o le persone che hanno sottratto e diffuso documenti riservati. Come funziona, in sintesi, il governo della Chiesa? La Chiesa ha un governo complesso. Ci sono oltre 4.000 diocesi; ogni vescovo è responsabile della sua diocesi, e ne risponde al Papa. Esistono numerosi dicasteri (Fede, Culto divino, Vescovi, Clero, Educazione cattolica...) e ciascuno ha un prefetto o presidente responsabile che riferisce al Papa sui temi di sua pertinenza. La Congregazione più importante è quella che veniva definita «la Suprema», cioè la Congregazione per la Dottrina della Fede. Poi c’è la Congregazione per i vescovi, che presenta al Papa le proposte per le nuove nomine di presuli in tutto il mondo. Una Congregazione a parte è quella di Propaganda Fide, cioè dell’Evangelizzazione dei popoli, che ha giurisdizione sul 40% del territorio cattolico, e dispone di un bilancio autonomo, distinto da quello della Santa Sede. Per questa autonomia il suo prefetto è chiamato «il Papa rosso». Rosso perché è cardinale. Quello della Chiesa è un governo complesso, in cui i problemi spesso riguardano diversi dicasteri, e di conseguenza la coordinazione e la cooperazione sono fondamentali. La Chiesa è anche un ente internazionale, e come tale ha ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e nunzi accreditati presso i governi. È presente come osservatore negli organismi internazionali. Quali sono le persone più vicine nella vita quotidiana, al Papa? I suoi due segretari: quello privato, monsignor Georga Gaenswein, e il diplomatico, monsignor Alfred Xuereb. Poi le Memores Domini, le laiche consacrate che si occupano dell’appartamento del Papa, e gli aiutanti di camera. Paolo Gabriele era il primo aiutante di camera, vale a dire la prima persona che il Papa vedeva svegliandosi, e l’ultima prima di andare a letto. Rispetto al precedente papato, la vita nell’appartamento pontificio è molto più tranquilla e riservata. Giovanni Paolo II, fino a quando è stato in grado di farlo, invitava a pranzo vescovi e cardinali alla fine delle udienze della mattina. E aveva spesso ospiti alla messa del mattino presto, e a colazione. Benedetto XVI invece fa una vita strettamente familiare. Chi abita in Vaticano? In Vaticano, o nelle immediate adiacenze, abitano i cardinali di Curia, cioè quelli che ricoprono incarichi nell’amministrazione centrale della Chiesa, e prelati e sacerdoti che lavorano in Curia o nello Stato Città del Vaticano. Oltre naturalmente agli appartenenti alla Guardia svizzera, alla Gendarmeria, ai pompieri, e alle famiglie dei laici che lavorano in Vaticano. L’ingresso principale è quello di Porta Sant’Anna, sulle mura a lato della Basilica di San Pietro, sorvegliato sia dagli svizzeri che dalla gendarmeria. E che chiude la sera poco dopo le 23. Da quel momento la Città del Vaticano diventa - in teoria - impenetrabile.