Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 27 Domenica calendario

Gendarmeria, l’«intelligence» del Papa – Sono quegli uomini in scuro e camicia bianca che camminano di fianco alla Papamobile, occhi che scrutano la folla e le finestre

Gendarmeria, l’«intelligence» del Papa – Sono quegli uomini in scuro e camicia bianca che camminano di fianco alla Papamobile, occhi che scrutano la folla e le finestre. Sono gli uomini della Gendarmeria vaticana, gli angeli custodi del Pontefice e delle mura leonine, il corpo di polizia ma anche la stuttura di intelligence. Sono loro che hanno perquisito la casa di Paolo Gabriele e lo hanno tratto in arresto. Uomini duri e addestrati, ma prima di tutti bravi cristiani. Infatti per diventare uno di loro – 150 unità – e inizialmente essere ammessi alle rigide selezioni e poi ai due anni di corso, serve la lettera di presentazione del parroco del quartiere di residenza. Quando scortano Benedetto XVI in giro per il mondo, o anche solo dentro la basilica di San Pietro, l’aula Nervi o la residenza di Castelgandolfo, vestono completi scuri, ma quando si addestrano sono tali e quali ai Nocs della polizia italiana o ai Gis dei carabinieri. Una ventina di loro, infatti, costituiscono il Gir (Gruppo di intervento rapido), l’unità di antiterrorismo costituita due anni fa dal nuovo comandante Domenico Giani – toscano di Arezzo, giovane ex ufficiale della Guardia di Finanza e dei servizi di informazione della presidenza del Consiglio – che nel 2006 ha sostituito la storica figura del commendator Camillo Cibin. Giani ha traghettato la Gendarmeria dentro l’Interpol, mettendosi in "rete" con le altre polizie di tutto il mondo, e partecipa con un proprio rappresentante ai lavori dell’Osce. Di loro si parlò anche durante il caso Boffo, e di indagini dei "servizi segreti" vaticani": una struttura con questo nome non esiste, e le funzioni di controspionaggio – su cui si investe molto, specie in tecnologie – sono affidate alla Gendarmeria. Giani e suoi uomini pianificano la sicurezza degli spostamenti papali, sia nelle visite in Italia che in quelle in altri paesi: con lo Stato italiano è forte la collaborazione, grazie alla presenza dell’Ispettorato generale della pubblica sicurezza presso il Vaticano – 110 agenti – al comando del prefetto Salvatore Festa. Alla carriera della Gendarmeria possono accedere giovani con un’età dai 21 ai 24 anni, meglio se con esperienze in altri corpi di polizia. Si acquisisce lo status di cittadini vaticani, con gli innegabili vantaggi negli acquisti e nell’assistenza sanitaria, oltre alla possibilità di poter aprire un conto allo Ior. Ca.Mar.