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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

APPUNTI SU MASSIMO PONZELLINI

(gip di Milano Cristina Di Censo)
E’ stato socio dell’"Unità" e ha cenato più volte con Umberto Bossi, ha contribuito a costruire Nomisma e si è profuso in lodi pubbliche a Silvio Berlusconi premier che lo annoverava compiaciuto fra i suoi "eroi", in quanto presidente (anche) di Impregilo, impresa di grandi opere.
Si tatuò il nome della moglie, Maria Segafredo, sul braccio sinistro.
Personaggio fuori dagli schemi quando dice delle agenzie di rating che "sono come la "Guida Michelin": danno le stelle solo a quei ristoranti che gli offrono il pasto", attirandosi le ire della Michelin e non di S&P o di Moody’s.
Sventolava la foto di lui con il Senatur e Giulio Tremonti all’appuntamento leghista "Cena degli ossi".
"Io? Mai votato Lega", replicò.
Inconfondibilmente bolognese nell’accento, sottolinea: "Mio padre era di Legnano d’Adda, mia madre di Sesto Calende.E Bossi: "Una bella testa, lo abbiamo nominato noi in Bpm".
Una figlia in Finmeccanica.
Il padre è stato per oltre 40 anni in Bankitalia con ruoli di primo piano fra i quali una lunga permanenza nel Consiglio Superiore.
Non sceglie di gestire i beni di famiglia come la fabbrica di mobili Castelli, le materie plastiche Wegaplast o le assicurazioni della Bologna broker.
Ponzellini, di grande corporatura e dai lineamenti accentuati dagli occhiali alla Onassis.
Nel ’78 è assistente personale di Romano Prodi, nell’81 direttore generale di Nomisma, poi all’Iri è dirigente delle strategie, segretario esecutivo del comitato per la ristrutturazione e privatizzazione, guida la subholding Sofin, è consigliere di Alitalia e Finmeccanica.
Un ascesa continua che non si interrompe con la prima uscita di scena di Prodi. Va alla Bers e nel ’94, su indicazione del governo Berlusconi, diventa vicepresidente della Bei. Punta al ministero dell’Economia, dove Tremonti lo vorrebbe come direttore dello Sviluppo, ma un contributo alla campagna elettorale di Francesco Rutelli nel 2001 gli sbarra la strada.
Quando Prodi torna a Palazzo Chigi, il suo portavoce tiene a precisare che con Ponzellini è solo vicino di casa. Nel 2007 è presidente di Impregilo. Carica che conserva quando i sindacati-padroni lo preferiscono a Mazzotta in Bpm.
Amico di Gavio e dei Ligresti, leghista ma non troppo, tremontiano ma non a senso unico, resta sulle due poltrone.