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 2012  maggio 29 Martedì calendario

Grillo usa un web vecchio Montez può batterlo qui – Beppe Grillo ha dimostrato che i giornaloni e le Tv oggi servono molto meno per guadagnare voti politici

Grillo usa un web vecchio Montez può batterlo qui – Beppe Grillo ha dimostrato che i giornaloni e le Tv oggi servono molto meno per guadagnare voti politici. In realtà, se l’Italia fosse un normale paese dell’euro come la Francia o la Germania, i media tradizionali avrebbero conservato un ruolo maggiore nell’orientare gli umori elettorali. Ma in Italia, dove l’obiettivo è diventato quello di produrre una catarsi del sistema politico pietrificato, al potere ma inconcludente nei risultati, il web e la rete oggi contano molto. Lì si forma e si alimenta il dissenso, prende voce e spessore la voglia di cambiamento, si organizzano liste civiche e nuovi movimenti. Grillo lo ha capito per primo e per primo ne raccoglie i frutti. Certo ha potuto giocare facile. Nei fatti non ha avversari. ABC, Dalema, Fini, perfino lo stesso Vendola sono degli zombi per la rete e nulla o quasi capiscono della rete. Pensano che, per prendere i voti, basti ancora una comparsata a Porta a Porta o fare la solita intervista al Corriere della Sera. Il consenso, invece, si forma altrove. Quindi Grillo vince facile, per assenza di avversario. Perché la strategia web di Grillo è tutt’altro che originale o imbattibile. Il comico è figlio della logica del primo web, quello del browser e del blog. Grillo si colloca a cavallo tra il cosiddetto web 1.0 e quello 2.0 e, senza saperlo, è già un jurassico della rete. Infatti il 50% dei suoi potenziali elettori ha tra i 34 e i 55 anni: sono quelli che negli ultimi 15 anni sono stati rivoluzionati dall’avanzata del browser per consumare web. Uno zoccolo duro importante, ma anche un tallone di Achille della strategia del Movimento 5 Stelle. Quel web incentrato sul browser e sulle comunità aperte è già passato. Oggi il nuovo paradigma emerso è quello delle apps e del touch che abilitano una relazione diretta, peer to peer, o una chiusa tra tutti coloro che vogliono comunicare. Non c’è più bisogno del browser e dei social media tradizionali. L’ applicazione del leader politico comunica direttamente con quelle dei suoi tanti seguaci, dando vita a movimenti politici che sono la somma di individui direttamente partecipanti alla politica e sempre meno intermediati o «programmati» dal palinsesto di un blog. Luca Cordero di Montezemolo, pronto a lanciare il suo movimento, può provare a scavalcare Grillo nella strategia web. Faccia un movimento meno organizzato dal browser e più dalle apps; applicazioni dentro le quali scorrano tanti diversi servizi politici per i tanti diversi militanti. E usi le apps anche per migliorare l’auto-organizzazione dal basso. Così i giovani saranno più intercettabili e Grillo avrà un vero avversario con cui confrontarsi e incrociare il fioretto del web. *Twitter@EdoNarduzzi