Dario Fo, l’Unità, 29.5.12, 29 maggio 2012
ESTRATTO DELL’INTERVENTO DI DARIO FO
su l’Unità.
Calcio e Chiesa. Come se i vescovi si fossero vestiti da calciatori, come se i calciatori si fosserov estiti da vescovi e tutti, appassionatamente, avessero truccato e avvelenato risultati, relazioni, obblighi morali. Nessuno è al suo posto.
Perché l’immagine che i politici hanno offerto è quella di un insetto che, attaccato dall’alto, tende ad arrotolarsi, a rinchiudersi nella sua difficile, odiosa ingenerosità?
Chi sono gli sponsor più "pesanti" del fenomeno Cinque Stelle, se non i rappresentanti di questa ingenerosità? Chi se non questa ingenrosità militante ha messo i destini del Pese nelle mani di Grillo, l’uomo più pericoloso, a detta dei critici più severi?
E non sto facendo d’ogni erba un fascio: nulla divide il marcio del calcio, o del Vaticano, dal marcio della politica. Vorrei avere speranza, vorrei poter sperare che la politica sia in grado di rivoltarsi come un calzino e scusate se credo che la partita più importante si giochi qui. Vorrei, altrimenti questa Italia è finita, non sarà più in grado di salvare se stessa.