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 2012  maggio 27 Domenica calendario

La "roba" e la ricerca del rifugio perfetto New York Oggi l´oro, ieri l´argento, domani i diamanti

La "roba" e la ricerca del rifugio perfetto New York Oggi l´oro, ieri l´argento, domani i diamanti. E anche, sia pure come "nicchie" di mercato più piccole, il platino o l´arte contemporanea; i vini pregiati; i terreni agricoli. Sono i beni rifugio a cui chiediamo sicurezze "ai tempi delle pestilenze". In una crisi economica, quando tutte le certezze sui nostri redditi e risparmi sembrano dissolversi, sentiamo il bisogno di aggrapparci a un´ancora di salvezza. È l´equivalente dei bunker antiatomici con provviste a lunga scadenza, che ebbero una discreta diffusione qui in America negli anni più bui della guerra fredda. Oggi l´epicentro dell´insicurezza collettiva è l´eurozona, dove interi popoli (prima la Grecia, domani la Spagna) sono angosciati dalla possibilità di una svalutazione massiccia: quindi corrono a ritirare i risparmi dalle banche. Poi occorre metterli "al sicuro", depositarli in una forma che non sia esposta a rovesci improvvisi di valore. E non c´è solo l´eurozona. Le potenze emergenti come Cina e India, beneficiate da un benessere diffuso ma ancora troppo recente, fanno incetta di pietre preziose. Non si sa mai. Il bene rifugio per eccellenza è stato a lungo il mattone: ma la tremenda crisi finanziaria del 2008 ebbe inizio proprio per il tracollo della bolla immobiliare negli Stati Uniti. Qualcosa di simile sta cominciando a verificarsi in Cina. Dunque la casa non è l´investimento sicuro che si credeva. E poi i beni immobiliari hanno un difetto: sono troppo facili da tassare. Gli Stati alla ricerca disperata di nuove entrate infieriscono pesantemente sulla proprietà immobiliare. L´oro si può dissimulare in una cassetta di sicurezza, è anonimo, non c´è registro catastale per i lingotti. I diamanti sono ancora più minuscoli e trasportabili: servirono così a tante famiglie ebree perseguitate dai nazisti, nella loro fuga verso la salvezza, per trasportare valori oltre il confine. La storia dei beni rifugio è antichissima, la differenza oggi sta nella dimensione di questi investimenti. Non più riservati ai soli ricchi. La grande novità dei nostri tempi è la nascita di una gigantesca "middle class" globale, una borghesia medio-piccola che contiene un miliardo di persone, ha cooptato centinaia di milioni di cinesi, indiani, brasiliani, russi. Di fronte alle incertezze dell´economia cercano ispirazione nel comportamento delle élite, scimmiottano le strategie dei ricchi. Tutti hanno una certa predilezione per i beni rifugio "fisici". Negli Stati Uniti si è lanciato, con qualche successo, un titolo finanziario che rappresenta l´investimento in oro e si può scambiare facilmente in Borsa, sono gli Etf (exchange-traded fund). Sono più "liquidi", è vero, però uno spot pubblicitario martellante va in onda sui network delle tv finanziarie come Msnbc: «Comprate l´oro che si vede, quello che si tocca, che potete custodire in cassaforte». In India la dote matrimoniale deve essere di oggetti preziosi, monili, "pietre". In Francia due secoli di rivoluzioni, guerre, e cinque repubbliche diverse, crearono un affetto durevole per il Napoléon, la moneta d´oro che resisteva alle svalutazioni. È la "roba" dei Malavoglia di Verga: il patrimonio che vedi sembra più facile da custodire e lasciare intatto ai discendenti. La corsa ai beni rifugio è ancestrale, per i limiti della moneta. Già Karl Marx e altri economisti classici avevano approfondito le due funzioni della moneta: mezzo di pagamento e deposito di valore. Per regolare transazioni la moneta non ha rivali, è standard, universale: semmai viene soppiantata da strumenti ancora più astratti come assegno, carta di credito, presto il telefonino. Come deposito di valore, invece, è soggetta ai capricci del sovrano. Da tempi immemorabili, re e imperatori trafficano e imbrogliano sulla moneta. Le "bancarotte sovrane" ai tempi della monarchia francese si risolvevano a volte con la ghigliottina per i creditori. Oro e diamanti in questo senso sono democratici: una difesa contro l´abuso di potere di chi stampa moneta.