Matteo Motterlini, CorrierEconomia 28/05/2012, 28 maggio 2012
LE «TRAPPOLE MENTALI» DELLE CARTE DI CREDITO
Si è parlato molto nelle ultime settimane di quanto pagare con la carta di credito ci renderebbe virtuosi dal punto di vista fiscale, ma nessuno dice di quanto poco virtuosi ci renderebbe in quanto risparmiatori. A questo proposito, alcune ricerche più o meno recenti forniscono qualche dato là dove il confronto rischia di essere solo ideologico.
E’ riconosciuto che pagare con i soldi di plastica cambi il «calcolo mentale» dietro una decisione economica. Le carte di credito rendono la transazione astratta, riducendo in misura consistente l’attivazione di quella parte del nostro cervello sensibilissima al dolore della perdita. Come se la carta di credito anestetizzasse la chimica dei neuroni deputati a intercettare l’emozione negativa associata a un pagamento, per sostituirla con altre più piacevoli sensazioni abilmente indotte dalla pubblicità.
E’ noto per esempio che in un’asta per acquistare i biglietti di una blasonata partita di basket, a parità di condizioni, l’offerta di chi pagava con carta di credito era doppia rispetto a chi pagava in contanti. Non solo si è disposti a pagare di più, ma con la carta di credito aumentano anche gli acquisti impulsivi, per esempio si compera più in junk food
Un altro interessante studio mostra che, per la verità, lo stesso avviene anche con le banconote, se di piccolo taglio. Venti euro in una singola banconota non sono trattati allo stesso modo degli identici 20 euro in pezzi da 1 euro. Nel secondo caso infatti escono dal portafogli molto più in fretta. Evidentemente a piccole dosi il dolore della perdita è meno intenso e risulta più difficile resistere a una gratificazione immediata rispetto a un risparmio di là nel tempo.
Suggerimento di psicoeconomia quotidiana: uscite con una banconota da cento euro e lasciate a casa la carta di credito (e fatemi sapere se funziona). Curioso notare che la mia banca qui negli Usa — dove il 15% di detentori di carta di credito ha in media diecimila dollari di debito sulla sua carta — mi inviti a fare esattamente il contrario, appena apro il sito vengo incoraggiato a «risparmiare aumentando i pagamenti con carta di credito» il che, alla luce di quanto appena visto, è perlomeno una contraddizione di termini.
Non fidatevi dei consigli della banca, ma neppure di voi stessi. L’unico modo di essere razionali è sapere che non lo siamo.
MATTEO MOTTERLINI