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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

«ON DEMAND». COSI’ CAMBIA LA TV

Come stanno cambiando i consumi della tv nell’anno — il 2012 — del definitivo approdo al digitale? Come in altri Paesi europei, il sistema tv si sta avviando verso una duplice articolazione, secondo la proporzione 70/30. Il 70% è lo share medio che, in prime time come nell’intero giorno, caratterizza i sette tradizionali canali generalisti. Sul 30% di share, invece, si attestano le cosiddette «altre», quel paniere abbondante che comprende i canali free «nativi» digitali, le pay-tv di Sky e Mediaset, oltre alle tradizionali reti locali. Nell’ultimo mese di maggio, sono stati in particolare i canali pay a far registrare ottimi andamenti, grazie soprattutto ai «generi premium» per eccellenza, quali lo sport in diretta e il cinema.
Superata decisamente il canone del 70/30, ad esempio, il 6 maggio, con le «altre» che hanno raggranellato oltre il 40% dello share televisivo: è lo sport, e il calcio, il fattore decisivo, come sempre nella storia della tv. Quel giorno, la «serata scudetto» della Juventus premia particolarmente le pay (ma anche le locali che commentano): mentre Raiuno affonda assieme al suo «Titanic», la piattaforma Sky supera, col 15% di share, l’ammiraglia del servizio pubblico. In generale sono in crescita i dati complessivi della pay di Murdoch (oltre il 9% di share sia per il prime time che per l’intero giorno), sia grazie al cinema sia grazie allo sport (altro record, Milan — Barcellona del 3 aprile e, addirittura, l’internazionale Manchester City — Manchester United del 30 aprile). Si stanno inoltre ampliando le forme di fruizione «on demand», che sia Mediaset Premium sia Sky stanno fortemente spingendo: tutte le settimane, ad esempio, un milione di abbonati Sky ricorre all’on-demand. Così cambia la tv, e le abitudini di visione.
Aldo Grasso
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel