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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

UN MEGA FONDO PER VILLA ADRIANA. DA LONDRA —

In un momento in cui tutti danno addosso ai banchieri, ai gestori di fondi, ai ricchi della City che non sembrano accusare i colpi della recessione, non manca chi, nel miglio quadrato, mostra come i soldi possano essere utilizzati per alimentare una passione che giova anche agli altri. È il caso di Christian Levett, 42 anni, giovane rampante della finanza britannica che stando al Sunday Times vale qualcosa come 250 milioni di sterline (circa 380 milioni di euro): ha donato 500.000 sterline per finanziare due scavi archeologici collegati all’imperatore Adriano, uno dei quali a Tivoli.
Generalmente ha un tenore di vita sobrio, guida non una macchina di lusso, bensì una Mini. «Eppure ogni tanto sono in grado di perdere la testa», si giustifica. E quando di mezzo ci sono antichità greco-romane, il fondatore dell’hedge fund Clive Capital non bada a spese. In un’altra vita gli sarebbe piaciuto fare l’archeologo, racconta, ma non ce ne è stata l’opportunità. «Sono grato di trovarmi in una situazione in cui posso contribuire dall’esterno», ammette. Grato mai quanto il mondo dell’archeologia, che in Gran Bretagna negli ultimi due anni ha visto un calo dei finanziamenti pubblici pari al 15%.
Il progetto di villa Adriana sarà diretto dal British Museum e c’è una certa ironia nel fatto che interessi la zona vicino alla contestatissima discarica dei rifiuti di Tivoli. L’obiettivo della spedizione inglese è di capire meglio la topografia e la storia del Pantanello, zona paludosa dove nell’arco dei secoli sono stati realizzati importanti rinvenimenti. La probabilità è che Adriano l’avesse intesa come lago artificiale. «L’idea è di catalogare con precisione cosa e quando è stato ritrovato al Pantanello e anche di eseguire uno studio dettagliato della zona in situ», fa sapere un portavoce del British Museum.
In Gran Bretagna, invece, i fondi di Levett verranno utilizzati nei pressi delle fortificazioni di Alauna, a Maryport, lungo il vallo di Adriano. L’intenzione è di ricostruire dettagli della vita dei civili che accompagnavano il personale militare, le usanze e i costumi in questa terra di confine. Se sarà possibile il finanziere vorrebbe partecipare a questa seconda spedizione, sporcarsi le mani, come si suol dire. «Certo sarebbe un grande onore», ha sottolineato. A parte questa possibile presenza, non si aspetta altro. «È meraviglioso», ha precisato Thorsten Opper, curatore del reparto sulle sculture greche e romane del British Museum che dirigerà il progetto di Villa Adriana. «Mr. Levett non ha apposto alcuna condizione. È motivato da un grande interesse personale, una passione. È proprio come succedeva una volta».
È un interesse sbocciato durante l’infanzia. Levett ha cominciato a collezionare da bambino: a sette anni aveva già diverse monete vittoriane. Al periodo greco e romano è arrivato da adulto, ma la sua collezione privata è oggi tra le più estese al mondo. L’anno scorso ha inaugurato un museo in Francia, a Mougins, vicino a Cannes, dove sono esposte 700 opere. «So che ci sono collezionisti — sottolinea — che acquistano reperti importantissimi e poi se li tengono in casa, per me questi sono beni dell’umanità, vanno mostrati a tutti». Il biglietto d’ingresso, per il Museo di arte classica di Mougins, costa 17 euro, ma ciò nonostante è difficile che a fine anno registri qualche profitto. «Spero di recuperare i costi e basta. Mi godrò il lusso di mescolarmi alla gente, sentire i loro apprezzamenti e condividere il loro piacere».
Paola De Carolis