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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Il portiere confessa: “Era gol” E fa retrocedere la sua squadra - Sessantesimo minuto del secondo tempo, Cala Gonone-Tuttavista 1 a 0, sinistro forse non irresistibile da venti metri di Argiolas, punta del Cala Gonone

Il portiere confessa: “Era gol” E fa retrocedere la sua squadra - Sessantesimo minuto del secondo tempo, Cala Gonone-Tuttavista 1 a 0, sinistro forse non irresistibile da venti metri di Argiolas, punta del Cala Gonone. Giuseppe Gambaiani il numero 1 del Tuttavista, squadra di II categoria di Galtellì, si allunga ma la palla supera la linea bianca di mezzo metro. Gol o non gol? L’arbitro non vede e i guardalinee sono parcheggiati al centro del campo dall’inizio della partita. La vicinanza del guardalinee al punto più lontano dallo svolgimento dell’azione dimostra che, a tutti i livelli e in tutte le categorie, nel calcio italiano quando si comincia a credere di sapere cosa stia succedendo bisogna stare particolarmente in guardia. Gol o no? Il bomber del Gonone va dall’arbitro: «E’ gol, perché non se lo fa dire dal portiere?», ma non riuscendo a nascondere bene il disappunto si fa espellere, stessa sorte tocca a un suo compagno di squadra. Decimato il Cala Gonone, per puro autolesionismo l’arbitro chiede conferma al portiere Gambaiani: «Era gol?». Ignorando la predica che gli fa sempre il compagno di squadra Paolo Solinis, detto Ciccio, caustico bomber di sfondamento del Tuttavista («Non confessare mai»), e divorato dai sensi di colpa Gambaiani si mette nei guai da solo: «Era gol». L’arbitro, Senes di Macomer, più che dai sensi di colpa divorato dallo stupore, non si fida e se lo fa ripetere. Gambaiani ripete: «La palla era dentro». Senes convalida, il pubblico di casa applaude in piedi. Commozione in campo, applausi e piani di silenzio. Il tributo al portiere avversario dura un minuto, adesso il punteggio e sul 2 a 0 per il Cala Gonone. E non è un dettaglio, perché Gonone e Tuttavista si stanno giocando la permanenza nel girone H di II Categoria. Dopo il gol convalidato decifrare la reazione di quelli del Tuttavista è una specie di terno al lotto, ma a buon diritto si può affermare che non sia un buon esempio di gioco di squadra. Qualcuno esalta il portiere, qualcuno lo affonda, qualcun altro si chiude in uno sdegnato silenzio. Ciccio Solinis è tra bonomia e invettiva, ma leggermente indirizzato all’invettiva. I più giovani lo assolvono; lui, Gambaiani, si limita a dire: «Ho detto la verità, che dovevo fare?». Cala Gonone-Tuttavista passa agli archivi sul 2-1 per i padroni di casa. Sintesi estrema: Gonone salvo, Tuttavista retrocesso. Il giorno dopo la notizia attraversa l’isola, a Galtellì i commenti e le proiezioni a pioggia sul futuro della squadra si sprecano. La sconfitta di Cala Gonone ha compromesso tutto, la retrocessione è la logica conseguenza di quell’abbandono ai sentimenti. Nei bar si parla di un’Italia bella e onesta che non viene mai raccontata e di un calcio ancora disposto a credere nella giustizia. Su Facebook, senza mai sfiorarne per limiti obiettivi la grandezza, per via di quel gol non assegnato a Muntari durante Milan-Juve, Gambaiani diventa l’anti-Buffon. Contrappasso shakespeariano, perché Gambaiani, portiere del Tuttavista e muratore, pur tifando Milan, Buffon se l’è incorniciato in camera da letto: «E’ il mio mito, uno spettacolo, il più grande portiere del mondo». Ma Buffon all’arbitro non ha confessato nulla, perché?: «Perché l’arbitro non gli ha chiesto nulla». Galtellì, spaccata in due dalla provinciale che porta a Orosei, 2500 anime ai piedi del monte Tuttavista e sede del parco letterario Grazia Deledda, si divide anche su Gambaiani. Una minoranza appoggia con toni decisi la tesi del bomber Solinis, al cui fianco in un primo momento si schiera anche il presidente del club Paolo Murreddu: «Un gesto nobile, ma a noi quest’anno hanno fregato un mucchio di punti. E poi tutti questi risultati strani, il Pattada primo in classifica che perde con il Nule in lotta come noi per la salvezza, mah...». Le istituzioni locali sottolineano l’atto nobile e rivoluzionario di Gambaiani, il vice parroco fa sapere che Chiesa e popolo di Dio sono al suo fianco e persino l’Unicef provinciale consegna al ragazzo un attestato di merito. «Con il suo gesto Giuseppe ha dimostrato a tutti che l’onestà è ancora un valore», dice il sindaco di Galtellì, Renzo Soro. E siccome i miracoli arrivano dal cielo ma a volte anche dalla Figc, quel gesto potrebbe valere il ripescaggio del Tuttavista per meriti sportivi.