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 2012  maggio 26 Sabato calendario

Grillo e l’ombra di Casaleggio il guru con il mito di Re Artù - Ma chi comanda davvero nel Movimento? Certo Beppe Grillo è il frontman, ma dietro al boom elettorale e alle prime faide grilline ci sarebbe la manina di un persuasore occulto

Grillo e l’ombra di Casaleggio il guru con il mito di Re Artù - Ma chi comanda davvero nel Movimento? Certo Beppe Grillo è il frontman, ma dietro al boom elettorale e alle prime faide grilline ci sarebbe la manina di un persuasore occulto. «Telespalla Bob, il personaggio dei Simpson», ironizzano nell’entourage di Tonino di Pietro, altro adepto fulminato sulla via del web. Fuor dai soprannomi Gianroberto Casaleggio, milanese 58enne, per alcuni «l’auricolare» di Grillo, non fa nulla per nascondere l’aria da guru. Chioma riccioluta e brizzolata, occhialini alla John Lennon, dalla sua scrivania con dietro le foto di Tex lancia strali contro tutto ciò che puzza di stantio: la carta stampata, la vecchia politica e i centri di potere, di cui aggiorna un dettagliatissimo mappone digitale. Casaleggio per alimentare l’alone di mistero non rilascia interviste ma comunica per videomessaggi. Di più. La teoria sul web veicolata da questo signore perennemente in giacca e cravatta, amante di Gengis Khan, della fantascienza di Asimov e del sociologo McLuhan, rasenta l’apocalisse: «entro il 2018 il mondo sarà diviso in due. L’Occidente con democrazia diretta e libero accesso a Internet e il trio liberticida Cina-Russia-Medio Oriente». Due anni dopo «ci sarà una nuova guerra mondiale, la riduzione della popolazione a un miliardo, la catarsi e finalmente la rinascita verso Gaia, il governo mondiale...». Per Casaleggio la Rete è strumento di battaglia e pedagogia. Una crociata che ha folgorato l’ex luddista Grillo, il quale era solito sventrare pc durante gli spettacoli. Poi l’incontro, la conversione alla terra promessa digitale e la collaborazione. In poco tempo il suo blog, grazie al guru, diventa uno dei siti più influenti della rete. Ma se Grillo vive nel web una seconda giovinezza da profeta della democrazia internet, la direzione d’orchestra si trova a Milano a pochi passi dalla Scala, in via Morone, tra banchieri ed avvocati di grido. E’ qui che ha sede dal 2004 la società di comunicazione Casaleggio Associati, cervello della rete dei Meetup e della strategia del movimento. Tra i soci storici, oltre al figlio Davide e a Mario Buchich, gente conosciuta nel mondo degli affari e della finanza (sbertucciati ad ogni comizio da Grillo!) come Enrico Sassoon, ex direttore di Mondo economico , già editorialista del Sole 24 Ore , alla guida dell’American Chamber of Commerce e oggi della rivista di management Harvard business review . In precedenza, dopo il diploma da perito informatico e una manciata di esami in fisica, Casaleggio ha lavorato in Olivetti fino a diventare ad della Webegg, joint-venture tra l’azienda di Ivrea e Telecom specializzata in consulenza internet. Leggenda vuole che, appassionato di Re Artù, tenesse le riunioni a una tavola rotonda nel castello di Belgioioso (Pavia). «Gianroberto è antipatico, ombroso, ma bisogna riconoscergli del genio», racconta un vecchio collaboratore. Caso emblematico è il rapporto con Di Pietro. A consigliargli Casaleggio è l’amico Grillo. Tonino si fida e dietro il suo spin (pagato dal partito 700 mila euro l’anno) comincia il rinascimento web, sfociato in un blog di successo. I collaboratori del leader Idv ricordano ancora la volta in cui, re-insediatosi Romano Prodi a Palazzo Chigi (2006), il guru intervenne alla riunione dei portavoce ministeriali dissacrando la vecchia comunicazione, davanti ad un Silvio Sircana esterrefatto: «esisterà solo internet...». A detta di molti è lui il vero ideologo del Movimento 5 stelle. Al pari dei popolarissimi V-Day e di un pamphlet/ manifesto scritto col comico, dal titolo inequivoco: Siamo in guerra . «Anche in casa nostra», ironizza un frondista che ne denuncia la presa occulta su un movimento fondato sul totem della trasparenza. Polemiche non nuove. Lo scorso giugno, durante un incontro milanese tra eletti, Grillo e Casaleggio, ci furono tensioni quando il guru comunicò alcune scelte di organigramma prese nel chiuso di una stanza. A marzo, invece, 11 consiglieri del M5S si sono sbottonati così su Facebook: «Temo che quella di Casaleggio sia una volontà di portare avanti un esperimento, solo che noi siamo le cavie…». C’è poi chi denuncia l’obbligo di concordare con il guru contenuti di intervistee video. «Con Grillo si sentono 2-3 volte al giorno. Le strategie vengono pianificate con minuzia di particolari…». Per questo il niet di Grillo a Tavolazzi, scelto da Pizzarotti per la poltrona di dg a Parma, per molti è solo l’ultima persuasione occulta di un guru sempre più segretario di partito…