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 2012  maggio 26 Sabato calendario

La “famiglia” che vive con Benedetto XVI - Durante la lunga convalescenza post-attentato di Giovanni Paolo II era diventato un luogo inaccessibile, riservato alla strettissima «cerchia polacca»: il braccio destro don Stanislao, l’amica di gioventù Wanda Poltawska, le suore connazionali

La “famiglia” che vive con Benedetto XVI - Durante la lunga convalescenza post-attentato di Giovanni Paolo II era diventato un luogo inaccessibile, riservato alla strettissima «cerchia polacca»: il braccio destro don Stanislao, l’amica di gioventù Wanda Poltawska, le suore connazionali. Oggi l’appartamento pontificio è soprattutto il «pensatoio» dove il Papa teologo e pastore elabora il Magistero. Dopo i lavori di sistemazione del 2005 al piano di sopra, nei «soffittoni», sono stati ricavati degli appartamentini. Ospitano il segretario personale del pontefice, monsignor Gaenswein, le quattro «Memores Domini» Loredana, Carmela, Cristina e Rossella e il fratello del Papa, don Georg, maestro di cappella ed ex direttore del coro dei «Regensburger Domspatzen». In un angolo dello studio privato, fra gli scaffali delle ventimila opere della biblioteca, è stato sistemato un pianoforte verticale. È una cerchia assai ristretta quella che ha accesso o ruota intorno alla casa di Benedetto XVI. Al suo interno i compiti più delicati sono affidati ai due segretari: Ganswein e il maltese don Alfred Xuereb. Le «Memores» prestano servizio nella cappella, nelle cucine ma anche nell’archivio e in segreteria. Frequente la presenza di Birgit per il lavoro di scrittura. Il laico più vicino al Pontefice è proprio «Paoletto», il «maggiordomo» papale sospettato di essere la talpa di Vatileaks. Si muoveva come una vera e propria ombra alle spalle del Papa ed è parte della cosiddetta Famiglia pontificia. Già fin dalle prime ore del mattino, l’aiutante di camera compiva nella stanza del Pontefice per aiutarlo a vestirsi e partecipare alla messa che il Papa celebra in forma privata nella cappella dell’appartamento. Gabriele lo seguiva poi negli appuntamenti della giornata, come le udienze pubbliche e private. Tra i suoi compiti, anche quello di servire il Pontefice al momento del pranzo quando talvolta egli stesso sedeva poi alla tavola di Benedetto XVI per consumare i pasti. Alla sera, preparava la stanza da letto del Pontefice e si congedava quando Joseph Ratzinger si ritira nel suo studio. Inoltre, assisteva il Papa anche durante i viaggi. Proprio per il suo ruolo, aveva accesso a tutte le «chiavi» che aprono porte, scale e ascensori tra i più riservati del mondo.