Aldo Grasso, Corriere della Sera 27/05/2012, 27 maggio 2012
PEREGO E DE ROSSI COMICITA’ INVOLONTARIA
Peccato sia stato solo un film per la tv! Peccato non seguano altre puntate al capolavoro dell’altra sera: «L’una e l’altra» è appena andato in onda ed è già un piccolo classico trash della fiction italiana (Canale 5, venerdì, 21.27).
La storia di partenza è un archetipo letterario ed esistenziale: Giacomo è il marito di Perla (Paola Perego) e il padre di Berenice. Ma nel frattempo non esita a riempirle di bugie e s’intrattiene anche con Lucia (Barbara De Rossi), da cui ha tre figlie.
Il vero problema sorge quando il fedifrago impunito muore all’improvviso, senza più una lira, e, per questioni ereditarie, le due sono costrette a vivere sotto lo stesso tetto di un casale toscano. Perla e Lucia non potrebbero essere più diverse, e la storia gioca sulle loro opposizioni: città contro campagna, snob contro ruspante, sottoveste di seta contro camicione di flanella.
Scritta da Paola Pascolini, Emanuela Del Monaco e Antonio Cosentino, diretta da Gianfranco Albano, «L’una e l’altra» mette insieme un cast da recita parrocchiale ma, di fatto, per misteriose leggi drammaturgiche, il film diventa surreale. C’è anche Christopher Lambert, nei panni del defunto bigamo: attraversa la fiction in versione fantasma, recitando in un vistoso francese doppiato in toscano stretto, credibile almeno quanto la recitazione della Perego.
Ma questo è forse l’aspetto meno delirante della fiction, che svetta per picchi mai raggiunti di comicità involontaria. Un esempio: per caratterizzare il personaggio della moglie snob caduta in rovina non si trova di meglio che fare utilizzare come intercalari alla Perego degli imbarazzanti superlativi («arriva al puntissimo!, quella è culonissima!, tu sapevi tuttissimo!»).
Quando una fiction generalista diventa soprattutto un divertissement degli opinion leader del web, è segno che qualcosa non torna.
Aldo Grasso