Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 27 Domenica calendario

Siria, strage di bimbi nella città di Hula. Blindati ad Aleppo Sono almeno 92 i morti, 35 minori nell’ultima strage di civili del regime siriano confermata dagli osservatori delle Nazioni Unite Parigi chiama a raccolta gli Amici della Siria Hula, la strage degli innocenti

Siria, strage di bimbi nella città di Hula. Blindati ad Aleppo Sono almeno 92 i morti, 35 minori nell’ultima strage di civili del regime siriano confermata dagli osservatori delle Nazioni Unite Parigi chiama a raccolta gli Amici della Siria Hula, la strage degli innocenti. Ennesimo, tragico, capitolo della mattanza siriana. Almeno 92 civili, tra cui 32 bambini, sono stati uccisi l’altro ieri a Hula, nella provincia siriana di Homs dalle forze fedeli al presidente Assad: lo afferma il Consiglio nazionale siriano, che invoca una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu per «determinare le responsabilità del massacro». In serata arriva la conferma degli osservatori Onu che hanno raggiunto Hula: gli osservatori hanno contato 92 corpi, 35 dei quali sono di bambini. A riferire del tragico bilancio il generale, Robert Mood, alla guida della missione degli osservatori delle Nazioni Unite. «Questa mattina (ieri, ndr) gli osservatori civili e militari Onu sono andati a Hula dove hanno contato oltre 32 bambini e 60 adulti uccisi», si legge nella dichiarazione rilasciata da Mood, che ha definito il massacro «una tragedia brutale» e ha nuovamente avvertito che se la violenza non cesserà, la Siria scivolerà nella guerra civile. Gli osservatori, ha detto ancora il generale Mood, «hanno confermato l’impiego dei cannoni dei carri armati». Nessun dubbio: la strage di Hula è opera dell’esercito di Bashar al-Assad. «Chiunque essi siano, coloro che hanno cominciato, coloro che hanno risposto e coloro che hanno compiuto quest’ atto deplorevole devono essere ritenuti responsabili», ha affermato ancora il generale, esortando «il governo siriano a non usare le armi pesanti e tutte le parti a mettere fine alle violenze sotto tutte le forme». «Questo uso sproporzionato della violenza è inaccettabile e imperdonabile», ha aggiunto il capo degli osservatori. Mood non ha spiegato la dinamica del massacro. Secondo fonti dell’opposizione, le forze governative avrebbero bombardato l’altro ieri Hula per molte ore consecutive, per costringere i soldati dell’Els a ritirarsi. E successivamente bande di shabiha, miliziani fedeli al regime, avrebbero avuto mano libera nell’infierire sui civili. A dar conto di questo brutale bagno di sangue sono le immagini postate su internet. Una decina di bambini allineati per terra, scoperti, esposti, come bambolotti rotti, il più piccolo di forse un anno. Qualcuno con gli occhi sbarrati, un paio con la maglietta sollevata sul petto nudo, un altro paio con indosso il pigiamino: quello di una bambina di 6-7 anni è rosa, con l’immagine del canarino Titty, che la fa sempre in barba al Gatto Silvestro. IMMAGINI SCIOCCANTI Sono le immagini più drammatiche di un video shock messo in rete da attivisti dell’opposizione siriana a testimonianza del massacro di Hula. Il video mostra immagini ravvicinate dei corpi e dei volti dei piccoli con le devastazioni causate dalle pallottole. Un uomo parla, in arabo, denunciando le atrocità commesse dalle forze governative, mentre un dito indica le ferite. «Arabi, musulmani, dove siete, perché non ci aiutate?», dice la voce fuori campo, dopo aver invocato il nome di Dio con un verso del Corano. In un altro video amatoriale postato su Youtube si vedono i corpi dei bambini uccisi a Hula, sollevati di peso tra urla e pianti e mostrati alla telecamera. Distesi uno accanto all’altro su alcune coperte allargate sul pavimento. Sanguinanti, inermi, piccoli corpi senza vita. CONDANNA INTERNAZIONALE La Francia ha condannato i «massacri» di Hula, compiuti dalle forze governative siriane, e fa appello alla mobilitazione internazionale. «Condanno le atrocità inflitte quotidianamente al suo stesso popolo da Bashar al Assad e il suo regime», scrive il ministro degli Esteri Laurent Fabius in una nota, annunciando che prenderà «immediatamente i contatti per riunire a Parigi il gruppo dei Paesi Amici della Siria». Da Roma anche il collega Giulio Terzi condanna con fermezza l’esecrabile strage di civili e torna a chiedere l’immediata applicazione del piano di pace previsto dalla risoluzione 2043 del Consiglio di Sicurezza, a cominciare dall’assoluta cessazione delle violenze e dal libero ingresso in Siria delle organizzazioni umanitarie per fornire assistenza alla popolazione vittima della repressione. Dure prese di posizione da Londra – che chiede «una risposta internazionale forte» al massacro e Berlino. I mezzi corazzati dell’esercito siriano sono entrati per la prima volta ad Aleppo, nel nord, la seconda città del Paese teatro nelle ultime settimane di manifestazioni contro il regime. I blindati hanno disperso migliaia di persone radunate per i funerali di un ragazzo ucciso a colpi d’arma da fuoco. I Comitati locali di coordinamento dell’opposizione hanno affermato ieri che gli uccisi nella repressione in Siria sono stati 1.486 nei tre mesi da quando Kofi Annan ha assunto l’incarico di inviato speciale per l’Onu e la Lega Araba, e hanno aggiunto di avere raccolto le identità di tutte le vittime. Tra i morti, sottolineano i Comitati, vi sono 90 donne e 123 minorenni e bambini, di cui 95 maschi e 28 femmine.