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 2012  maggio 25 Venerdì calendario

Lo spoil system di mister Mapei inizia dal «Sole» - Bocce ferme fino a settembre-otto­bre, poi inizieranno le prime sostituzioni

Lo spoil system di mister Mapei inizia dal «Sole» - Bocce ferme fino a settembre-otto­bre, poi inizieranno le prime sostituzioni. Il turn over del nuovo presidente parte len­to, ma a Viale dell’Astronomia i più scom­mettono che alla fine arriverà e sarà radica­le. I nomi che circolano per le varie caselle da riempire sono di primo piano e anche ieri alla prima assemblea pubblica di Squinzi, nella platea c’era chi si chiedeva se l’ex presidente Emma Marcegaglia fini­rà vera­mente a dirigere il gruppo editoria­le del Sole24ore . O se, per guidare la coraz­zata che comprende la testata storica del­l’informazioneeconomica, Radio24 e tut­ta l­’attività internet rivolta a imprese e pro­fessionisti, non sarà scelto il presidente e Ad di Eni Paolo Scaroni. Partita apertissi­ma. Ma il vero spoil system di Confindustria si misura sulla scelta del Direttore genera­le. Numero uno dell’orga­nizzazione e quindi figura di fiducia del presidente. I rumors precedenti all’as­semblea, in coincidenza con le fasi più acute della campagna elettorale di Squinzi e Bombassei,dava­no i­n ascesa l’attuale vice di­rettore Daniel Kraus, consi­derato molto vicino al nuo­vo presidente. E si pensava addirittura a un cambio della guardia im­mediato con Giampaolo Galli, attuale di­rettore generale. Ieri l’ipotesi, al battesi­mo ufficiale della nuova confederazione delle imprese, è definitivamente tramon­tata. Per il momento Galli resterà al suo po­sto e poi, in autunno, Squin­zi deciderà cosa fare ma ­questi i rumors che ieri pre­valevano all’assemblea - la candidatura di Kraus è in calo rispetto a prima, men­tre salgono quelle di nomi delle associazioni locali di Confindustria. La scelta è comunque rin­viata. Il neo presidente ha intenzione di prendere pos­sesso della macchina al più presto e per questo meglio servirsi di chi già la conosce a fondo. E lo stesso indirizzo stanno pren­dendo i nuovi vice presidenti. Come quel­lo con delega alle relazioni industriali, Ste­fano Dolcetta, che dovrebbe confermare Pierangelo Albini. Dettagli rispetto al dossier più caldo che Squinzi trova già nel suo ufficio all’Eur, quello sul Sole24ore . Il gruppo editoriale, nonostante il quotidiano si sia ripreso, non naviga in buone acque, nonostante i piani di ristrutturazione. Il consiglio di am­ministrazione scade tra un anno, ma l’emergenza potrebbe costringere Squin­zi ad anticipare i tempi. Per la presidenza del gruppo restano in ballo Marcegaglia e Scaroni. Ma si stanno valutando altri no­mi. Difficile la nomina di un ex presidente per questa carica.Apprezzata un’eventua­le nomina di Scaroni, anche se chi si oppo­ne ricorda il precedente di Innocenzo Ci­polletta. Quando fu nominato alle Ferro­vie, si dimise dal gruppo editoriale degli in­dustriali perché Fs è pubblica, così come Eni. AnS con riserva per i decreti sui debiti che lo stato ha con i privati e che non paga (bene, ma «vanno at­tuati con convinzione»). Un appello per un «paese norma­le »che sa tanto di bocciatura del go­verno Monti e che molti nel parter­re dell’Auditorium della Musica ie­ri hanno assimilato alla presa di di­stanze di Emma Marcegaglia, un anno fa, dal governo di Silvio Berlu­sconi. Anche il governo deve avere fatto una valutazione del genere perché sui punti chiave della rela­zione di Squinzi tutti i ministri han­no fatto quadrato. La spending re­view , ci sarà e «sarà tostissima», ha garantito Fornero. Più cauto il re­sponsabile dello Sviluppo Econo­mico Corrado Passera, che ha avu­to l’ingrato compito di rappresen­tare l’esecutivo. «Giustamente Confindustria si aspetta molto dal Governo e il nostro impegno per uno sforzo aggiuntivo c’è tutto». Ma uno sforzo spetta anche agli in­dustriali: «Il Paese si aspetta molto da voi».