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 2012  maggio 25 Venerdì calendario

Nel Pdl spuntano i rottamatori, ed è già guerra coi big - Rottamare i brontosauri del Pdl. Di più, for­mattare il partito, come si fa con l’hard disk del pc quando è ormai pieno di virus

Nel Pdl spuntano i rottamatori, ed è già guerra coi big - Rottamare i brontosauri del Pdl. Di più, for­mattare il partito, come si fa con l’hard disk del pc quando è ormai pieno di virus. La pri­ma notizia è che i giovani del Pdl si sono stufati di fare gli «yes-boys», «e abbiamo aspettato pure troppo, a giudicare da come vanno le cose». La seconda è che fanno la rivoluzione. Di­cono le cose di Beppe Grillo, il guru della Rete: «Sul web par­liamo più noi con la gente che voi nelle vostre polverose stan­ze ». E pure quelle di Matteo Renzi, il rottamatore: «Siete morti e non lo sape­te ». Però guai ad accostarli al sindaco di Firen­ze, perché: «Qui i rottamatori sono i nostri diri­genti, che stanno distruggendo il partito». Loro, spiegano,non vogliono distruggere,ma far sapere a lorsignori notabili del partito che là, sotto alle macerie del Pdl, il Pdl 2.0 esiste già. Ha il volto senza rughe di Andrea Di Sorte ( foto a sini­stra ), 28 enne assessore di Bolsena, che su Twit­ter ha dato vita a un gruppo che è già un program­ma politico: «Formattiamo il Pdl».E dà uno scos­sone partendo dalle fondamenta, con sindaci e consiglieri come Roberto Ricco, presidente di circoscrizione a Modena ( a destra ). Domani Di Sorte riunirà i formattatori a Pavia, perché qui c’è il sindaco Pdl più giovane d’Italia, Alessan­dro Cattaneo, 32 anni. Sempre domani, Ricco chiama all’adunata in piazza a Bologna:ha inti­tolato l’iniziativa «Fuori!», riferito tanto per co­minciare «alla vecchia politica», e darà il micro­fono a chiunque vorrà dire cosa non va e fare pro­poste. La data dei due eventi coincide ed è un caso. E però alle 17 ci sarà un collegamento vi­deo fra Pavia e Bologna, perché gli obiettivi sono gli stessi: candidati con la fedina penale pulita, una classe dirigente «dei migliori» scelta con le primarie, che non abbia le forme procaci di Nico­le Minetti né il volto usurato di Beppe Pisanu, ché, s’infervora Di Sorte: «Le pare normale che come dev’essere il partito ce lo debba dire uno che quando io nasce­vo, nel 1983,era già sottosegretario all’Eco­nomia, ed è fra gli artefici del debito pub­blico? ».L’urgenza di cambiare,dice Ricco,si avverte tanto più qui,nel­l’Emilia che fu rossa e ora è un po’ grillina: «Il sistema del Pd, fatto di incastri fra politica e co­op, sta crollando. Ma noi non abbiamo la forza di insinuarci negli ingranaggi, perché pas­sia­mo troppo tempo ad abbaia­re in tv invece che fra la gente, per­ché pensiamo a garantirci la cadrega invece che a fare proposte serie».È un ritor­no al passato della politica «porta a porta», non a caso a Bologna ci saranno amministratori da tutto il Nord. Ma è allo stesso tempo un ritorno al futuro, quello delle piazze virtuali, là dove, dice Di Sorte: «A Pavia non ci sarà un foglio di carta, solo tweet». Anche Angelino Alfano lo hanno invitato via Skype, e «solo perché è da lui che vogliamo risposte», perché per il resto «questa non sarà una passerella». Infatti, spie­ga Piero Tatafiore, già organizzatore dei Circo­li del buon governo, gli altri invitati li hanno se­lezionati in base ai meriti, da Mariastella Gel­mini perché «ha fatto una riforma basata sulla meritocrazia», a Guido Crosetto «perché ha il coraggio di andare controcorrente», da Massi­mo Corsaro perché «non ha mai fatto distinzio­ni fra An e Forza Italia », a Mario Valducci «per­ché è il solo a credere nelle primarie». I «brontosauri» si sono agitati. Ieri in Transa­tlantico il deputato pavese Gian Carlo Abelli consigliava tutti di non presentarsi, tanto che Crosetto a un certo punto ha scritto su Twitter : «Se continuano a stressarmi perché non vada a Pavia mi porto la tenda e dor­mo là». Soprattutto, nello stesso giorno si riuniranno a Milano, con un convegno intitolato or­gogliosamente «Seniores Pdl», i big come Ignazio La Russa, Roberto Formigoni e lo stesso Alfano. Dice Di Sorte: «Diamo fastidio, ma preferia­mo morire sul campo piuttosto che affacciati alla finestra». Ma pare abbiano già un fan eccellente. Silvio Berlu­sconi, loro non l’hanno invitato. Anzi, dicono che «ci ha portati fin qui, ma ora deve fare il pa­dre nobile ». Ma il Cav, così affascinato dal mo­vimentismo da pensare a un listone sganciato dal Pdl, potrebbe presentarsi a Pavia.