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 2012  maggio 26 Sabato calendario

DAL NOSTRO INVIATO

PARMA — È colpa sua se il mai troppo amato coniuge, al secolo il primo grillino della storia alla prova di governo in una città strategica, indossa la fede nuziale nell’anulare destro: «Proprio così, il giorno del matrimonio gliel’ho messa nella mano sbagliata e da allora Federico ha deciso di tenerla lì». Non è invece colpa sua se nelle foto di ieri (anche queste a modo loro storiche) dell’insediamento ufficiale a sindaco, la sua dolcissima metà compare con look da grigliata all’aperto con gli amici: senza giacca né cravatta. «Eh no — assicura chi li conosce — sull’abbigliamento del marito, lei non mette bocca». Evviva la rivoluzione, anche se a prezzi scontati: voti uno e te ne ritrovi due.
Pizzarotti, per gli amici Fede, è il sindaco ufficiale, unto dalle urne, voluto dai cittadini, non altrettanto dai poteri forti, il giustiziere dei partiti che mesi di pentolate avevano invocato. Poi c’è lei: e questo non era previsto nel copione. C’è sempre lei, Cinzia Piastri, 39 anni, responsabile amministrativa di un’azienda di servizi su Internet.
Qualche volta un passo avanti rispetto a lui. Ascoltata, cercata, elogiata, baciata, accarezzata. Indispensabile. Mai eccessiva. Moglie. Segretaria. Portavoce. Consulente. Amica. Militante. First lady, certo. Se sindaco-ombra, si vedrà.
C’è chi l’ha ribattezzata «la formica atomica»: tanto piccola di statura quanto esplosiva, un concentrato di energie. A Parma se ne intendono. Ne hanno un altro di tipetti così, in versione maschile: il calciatore Sebastian Giovinco, pezzo pregiato dell’undici di Donadoni. Lei però è decisamente più graziosa: caschetto nero, cerchietti d’argento alle orecchie, fisico minuto, voce esile, idee granitiche. «Un aggettivo che sento mio? — ha confessato in pieno trionfo elettorale — Determinata. Cercherò di essere molto presente al fianco di Federico».
Detto e fatto. Il marito-sindaco va in Comune per lo scambio di consegne con il commissario Ciclosi? Lei c’è. Il marito-sindaco saluta uno a uno i dipendenti municipali? Lei c’è. Il marito-sindaco prende possesso dell’ufficio e dei tanti agognati documenti su inceneritore e bilancio? Lei c’è. Iperpresenzialismo? Diciamo una modalità inedita di declinare la coppia: «Anche l’impegno per il bene comune è un modo di stare insieme».
Viene da Aulla. Il padre è sindacalista dei pensionati cgil. Nel 2001 Cinzia incrocia lo sguardo di Fede: «Di lui, mi colpì la sincerità, ce l’ha negli occhi». Nel 2003 si sposano. Nel 2008 entrano nel mondo di Grillo. Sempre insieme. Ancora la raccontano a Parma: durante l’unico faccia a faccia tra il pd Bernazzoli e Pizzarotti, il grillino all’improvviso si alza e, tra lo stupore generale: «Scusate, devo correre in stazione, arriva Cinzia...».
Ora anche Cinzia dà segni di stanchezza. Le rogne sono arrivate subito. Prima quelle su chi fosse il vero vincitore a Parma: Pizzarotti e il suo programma o la furia carismatica di Grillo? Poi, più grave, il caso del direttore generale del Comune: con il neosindaco che punta su Valentino Tavolazzi, ingegnere di 62 anni espulso dal Movimento, e il fondatore guru a stroncare tutto («Scelta impossibile e incompatibile»). Mentre ieri in Comune Pizzarotti indossava la fascia tricolore («Non sembra, ma pesa»), annunciando che i grillini eletti in consiglio passano da 19 a 20 (calcoli del Viminale), il blog ribolliva sul caso Tavolazzi: critiche al sindaco («Ingrato, dilettante»), a Grillo («Il movimento cammini da solo»), agli untori romani («I partiti seminano zizzania»). Per una volta perfino il profeta del grillismo ha cenni di sconforto: «Divide et impera — si sfoga Grillo sul blog — tecnica antica, tra infiltrati, venduti e puttane...».
Francesco Alberti