Dagospia 25/5/2012 (Paola Zanca, Il Fatto), 25 maggio 2012
Galeotto fu palazzo Chigi. Sua moglie Diana, dirigente di prima fascia, Antonio Catricalà l’ha conosciuta proprio qui, nei corridoi della Presidenza del Consiglio
Galeotto fu palazzo Chigi. Sua moglie Diana, dirigente di prima fascia, Antonio Catricalà l’ha conosciuta proprio qui, nei corridoi della Presidenza del Consiglio. Lei in quelle stanze è Entrata per concorso nel 1984 e oggi, dopo 28 anni di onorata carriera e altri due concorsi interni, è a capo Dipartimento per il Coordinamento amministrativo. Ma per il sottosegretario Catricalà, il civico 370 di piazza Colonna, ormai ha più che il calore di casa . "Qui non c’è sabato e non c’è domenica. Qui maciniamo provvedimenti in continuazione. Qui se mi tolgono anche una sola persona questo ufficio c-h-i-u-d-e". I CATRICALAI CATRICALA SEVERINO RIZZOLI CATRICALASEVERINO RIZZOLI CATRICALA Per evitare il tracollo si è circondato dall’affetto di storici consiglieri, ha scelto nuove leve su cui investire e mantenuto caselle importanti per le relazioni politiche e istituzionali: così, la squadra di Catricalà tocca quota 21. Tutti in "diretta collaborazione" del sottosegretario. I due pilastri si chiamano Giulia Zanchi e Francesco Saverio Marini. La prima, avvocato, lo segue dall’ Antitrust (Catricalà, fino alla nomina nel governo Monti, presiedeva l’Autorità garante per la concorrenza). Lì la Zanchi dirigeva l’Unità call center, ovvero la struttura relativa al numero verde per la tutela del consumatore, oggi è capo della segreteria particolare. Guida uno staff di cinque persone: tre le hanno trovate qui, lavoravano già alla presidenza del Consiglio. Altre due le hanno portate loro, perchè "brave, affidabili" e in grado di ricerche" e "scrivere pareri" che Consiglio dei ministri e Cipe chiedono quotidianamente agli uffici di Catricalà. Poi ci sono tre centraliniste, che si occupano solo di smistare le telefonate. Arriva dall’Antitrust anche l’assistente personale di Catricalà: Mauro Nicolai, già capo segreteria di Luigi Merolla, a sua volta capo di gabinetto di Giuliano Amato, presidente dal ’94 al ’97. Fidato anche l’avvocato Angelo Lalli, con cui Catricalà ha scritto anche un libro: sempre sull’Antitrust, ovvio. CATRICALA LETTA BERLUSCONICATRICALA LETTA BERLUSCONI GRILLI CATRICALA BONDI MONTI GIARDA PATRONI GRIFFIGRILLI CATRICALA BONDI MONTI GIARDA PATRONI GRIFFI E’ vicecapo della segreteria tecnica. Il sottosegretario come suo superiore scelto Francesco Saverio Marini:anche lui già consulente dell’Antitrust (nonché dell’Istituto superiore di Sanità fino al giugno scorso, per 195mila euro a biennio), avvocato pure lui, insegna a Tar Vergata. La cattedra l’ha ottenuta a soli 29 anni, un po’ la stessa storia del vice ministro Michel Martone: tanto precoci, quanto figli di cotanto padre. Michel di Antonio, magistrato in Cassazione, Francesco di Annibale, presidente della Consulta oggi al Csm. Scrive di lui lavocecosentina.it: "Un giovane di origini calabresi chiamato ad un compito importante che conferma come a Roma la comunità dei calabresi, anche quelli di seconda generazione, sappia farsi valere". Marini è nato a Catanzaro, come Catricalà. Non è in "diretta collaborazione" ma lavora negli uffici di palazzo Chigi (è un "comandato" funzionario del Tesoro) Federico Florà: giovanissimo, ha scritto pure lui un libro sulle "luci e ombre" dell’Antitrust e sta nella fondazione ItaliaCamp presieduta, rieccolo, da Catricalà in persona. DIANA CATRICALA E FIGLIADIANA CATRICALA E FIGLIA catricala foto mezzelani gmtcatricala foto mezzelani gmt Per chiudere la formazione, vanno aggiunte 4 persone in segreteria, 3 addetti all’archivio e 2 "esperti": una è Raffaella Rizzo, l’altra il magistrato Monica Velletti, capo dell’Ufficio legislativo delle Pari Opportunità all’epoca di Mara Carfagna. "Io mi porto dietro solo gente brava. Non ci sono consulenti né altre collaborazioni - rivendica Catricalà - Noi la spending review l’abbiamo fatta quando siamo arrivati a novembre: noi lavoriamo in 21, Gianni Letta ne aveva 40".