Alessandro Gilioli, l’Espresso 31/05/2012, 31 maggio 2012
IL GRILLO PARLANTE
Il principio è semplice e viene dalla linguistica cognitiva: per cambiare la realtà bisogna cambiare le parole. I vocaboli non sono mai neutri, le immagini create con il linguaggio hanno un impatto emotivo e - appunto - cognitivo. E quello che ha inventato Beppe Grillo in oltre sette anni di blog è stato un linguaggio dirompente: a tratti violento, spesso sardonico, ricco di neologismi e metafore. Un approccio retorico che non ammette il confronto ("Io sono un monologhista", dice di sé il fondatore del Movimento 5 Stelle), ma che funziona bene nel rapido tam tam virale della Rete. Ed è in Internet che acquista forza corsara, sia per contrasto con il linguaggio consueto della politica, sia per l’assenza dello stesso Grillo dagli schermi tivù e dai giornali: una condizione all’inizio subita, ma poi utilizzata per conferire un ulteriore fascino clandestino ai messaggi on line. Molti sono i termini che costituiscono questo linguaggio: quelli che seguono sono solo 17 esempi. E una lettera, forse più importante delle parole che la precedono.
Avanti, cioè né di destra né di sinistra."Il M5S non è né a destra, né a sinistra. Semplicemente è sopra e avanti": uno dei princìpi ripetuti più volte per smarcarsi dagli schieramenti e impedire di essere catalogati nei "frame" dell’attuale politica.
Azzurro Caltagirone, cioè Pier Ferdinando Casini, ridotto a principe consorte della nota famiglia palazzinara romana:"Esordisce come portaborse in giovanissima età e inizia presto a studiare da Maleminore", lo liquida Grillo.
Cancronesi, cioè il medico Umberto Veronesi: "Testimonial della morte nucleare, uomo sandwich che si occupa di finanza, di imprese e, saltuariamente, di salute. Per lui inceneritori e istituto dei tumori sono un ciclo virtuoso di creazione della malattia. Un business. La provoca e la cura".
Comunicato politico, cioè il titolo che nel suo blog Grillo usa per i post che definiscono le strategie del movimento. Il primo, 10 febbraio 2008, segna l’ingresso del comico in politica. E il suo incipit, "la democrazia può partire solo dal basso" sta a Grillo come "l’Italia è il Paese che amo" stava a Berlusconi.
Gargamella, cioè Bersani. Il segretario del Pd "ha l’aspetto di un Gargamella della Bassa, di un filosofo dell’acqua calda che incrocia continuamente le dita sperando di non essere travolto". Altrove Bersani è anche "il vecchietto sulla panchina" (in realtà ha tre anni meno di Grillo), fino al "non morto" con cui il comico l’ha etichettato martedì scorso.
MeetUp, cioè l’inizio di tutto. Lanciati con un post di Grillo il 16 luglio del 2005"per dare a tutti coloro che seguono il mio blog l’opportunità di incontrarsi, discutere, prendere iniziative, vedersi di persona", ma anche "divertirsi, stare insieme e condividere idee e proposte per un mondo migliore. E discutere e sviluppare, se si crede, i miei post".
Morfeo, cioè Napolitano: "L’uomo dormiente che darà la possibilità all’imputato degli imputati mister B 1816 di salvare la pelle". è l’immagine di un presidente immerso nel sonno mentre nel Paese succede di tutto.
Movimento 5 Stelle, cioè la rivoluzione per via elettorale. Prima regola, il M5S non è un partito: "È un movimento di popolo odiato dalla Confindustria e dai sindacati, dalla destra e dalla sinistra, attaccato persino dalla Presidenza della Repubblica e dai maggiori quotidiani nazionali. è il cambiamento che non si può arrestare, è il segno dei tempi. è l’avvento di una democrazia popolare che pretende di decidere, di controllare il destino del suo Paese, del suo Comune, della sua vita".
Pdl-Pdmenoelle, cioè la formula con cui i due partiti vengono fusi in un unico avversario da combattere. "Hanno fatto approvare insieme con il voto o con l’astensione ogni porcata. Noi siamo gli "altri"". L’espressione Pdl-Pdmenoelle è usata infinite volte nel blog di Grillo: l’alterità a questo binomio è fondante.
Psiconano, cioè Berlusconi: "Un uomo in fuga, una vita in fuga dai processi, uno che ha sempre pronto un piano B per sfuggire alla Giustizia, e poi un altro piano B e un altro ancora. Milioni di piani B, fino alla consunzione del Paese. Finito Berlusconi, dovremo pulire dalla sua merda le stalle d’Italia. Ci vorranno anni".
Non Statuto, cioè il leggerissimo regolamento del M5S. Stabilisce che "il MoVimento 5 Stelle è una Non Associazione, è un veicolo di confronto e di consultazione che trae origine e trova il suo epicentro nel blog www.beppe grillo.it", indirizzo web che è anche "la sede del MoVimento 5 Stelle". Si dice inoltre che "il nome del MoVimento 5 Stelle viene abbinato a un contrassegno registrato a nome di Beppe Grillo, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso".
Rete, cioè Internet: mezzo non solo usato, ma anche teorizzato da Grillo come motore della rivoluzione. Il suo recente libro "Siamo in guerra", scritto con Gianroberto Casaleggio, inizia così: "è in corso una guerra tra due mondi, nascosta dai media, temuta dai politici, avversata dalle multinazionali. Una guerra totale dovuta alla diffusione della Rete".
Rigor Montis, cioè l’attuale presidente del Consiglio, altrimenti detto "la Governante di Varese". Rigor Montis è "il tecnico nominato dalla Bce per garantire il valore dei nostri titoli pubblici comprati dalle banche francesi e tedesche".
Stalingrado, cioè Parma: la città conquistata in quella che Grillo chiama appunto "la guerra". "E adesso marciamo verso Berlino" (post del 22 maggio scorso) completa la metafora bellica.
Talk show, cioè il contrario di quella "assenza strategica" di cui sopra:"Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità all’intero MoVimento. Nei talk show c’è l’omologazione con il passato. Chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo".
Topo Gigio, cioè Valter Veltroni: "Topo Gigio vuol fare la nuova legge elettorale con lo psiconano, Topo Gigio non vuole una legge contro il conflitto di interessi, Topo Gigio vuole premier dell’inciucio Gianni Letta, Topo Gigio copia gli slogan e il programma di governo dello psiconano". Riassumendo, "Topo Gigio è un aggettivo senza sostantivo".
Uno vale uno, cioè il mantra della democrazia diretta per il M5S: non solo tra i cittadini, ma anche all’interno del movimento. Dove secondo Grillo non si devono creare gerarchie, cariche, personalismi etc. L’unico che si sottrae alla regola è lo stesso Grillo, in quanto titolare del simbolo M5S (vedi Non Statuto).
V, cioè la lettera chiave fin dai primi V-day: in cui lo slogan era, come noto, un Vaffanculo. La V approda poi maiuscola e stilizzata nelle Liste CiViche e infine nel MoVimento 5 Stelle. Il riferimento grafico ed emotivo è "V per vendetta", film del 2005 in cui un uomo mascherato innesca una rivolta di popolo contro la dittatura dell’Alto Cancelliere. Lo stesso Grillo lo cita nel post in cui lancia il primo V-Day (14 giugno 2007) corredandolo con l’immagine del suo protagonista. Oltre alla lettera, in "V per vendetta" si carica di valore simbolico il suo equivalente in cifra secondo i numeri latini, cioè il cinque. Come le stelle di Grillo. n
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