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 2012  maggio 24 Giovedì calendario

Il giovane psicologo che ha ipnotizzato Silvio - «Angelino, c’è qui un ragazzo che dice che non capisco niente di politica!»

Il giovane psicologo che ha ipnotizzato Silvio - «Angelino, c’è qui un ragazzo che dice che non capisco niente di politica!». Ci sono momenti in cui Berlusconi è sem­pre Berlusconi. E l’incontro con Paolo Pif­fer è sicuramente uno di quelli. Un cam­meo della sua assoluta «antipoliticità», quella che gli ha fatto conquistare il cuore degli italiani vent’anni fa.Roba (l’antipoli­tica di Berlusconi), che al confronto Bep­pe Grillo è un dilettante. Perché la scena dell’incontro con Piffer avviene sullo sfon­do drammatico della vigilia delle più disa­strose elezioni del centrodestra dalla sua discesa in campo. Una caporetto a Monza che sta per essere presa dalla sinistra. A due passi da Arcore, casa sua e soprattutto cuore della Brianza, terra di imprenditori e del suo elettorato più fedele. Il presiden­te dei farmacisti Andrea Mandelli candi­dato dal Pdl sta per andare incontro a un tragico secondo turno. Quelli del partito hanno convocato in città i sindaci lombar­di per una manifestazione contro le tasse, in realtà per tentare un disperato recupe­ro. Berlusconi non si fa nemmeno vedere e invita a pranzo proprio Piffer. A proposito, Piffer è un ragazzo di 31 an­ni. Di Monza. Prima laurea in Psicologia della comunicazione, seconda in Scienze e Tecniche psicologiche all’Università Bi­cocca di M­ilano e oggi laureando in Psico­logia clinica a Bergamo. Il tutto mentre la­vora da psicologo con i detenuti del carce­re di Monza. Dove, per inciso, al momento soggiornano politici e pezzi grossi lombar­di indagati per varie faccende. In tutto que­sto il ragazzo, che evidentemente ha del ta­lento, ha trovato il tempo e la voglia per candidarsi a sindaco di Monza con due li­ste civiche di giovani, CambiaMonza e Pri­maVeraMonza (logo indubbiamente az­zeccato). Il motto? «Tutta un’altra politi­ca ». Che deve aver convinto, se il ragazzo ha incassato il 5 per cento. Un bel risultato se si pensa che il Pdl insieme alla Destra di Storace non è arrivato nemmeno al 15. In un feudo da sempre azzurro. E così Berlusconi ha preso il telefono e, invece di andare dagli appena 50 sindaci cammellati a Monza, ha passato la giorna­ta con Piffer e altri sette ragazzi delle liste: uno schiaffo all’apparato ingessato del Pdl che non sopporta più e una carezza al volto nuovo. Prima Arcore, poi Berlusco­ni vuol salire in macchina con lui e andar­sene un po’ in giro per la Brianza. «A capi­re - avrebbe detto - come si fa a prendere i voti». Oggi che la politica è cambiata. Co­me ha capito Piffer e come continuano a non capire i suoi colonnelli. Sette ore insie­me, il vecchio lupo e il giovane lupacchiot­to. Che alla fine era raggiante, ma i suoi vo­ti se li è tenuti. «Gli ho spiegato che la no­stra scelta è quella di non apparentarci perché siamo una lista giovane, fresca, con un elettorato esigente. Era dispiaciu­to, ma ha condiviso. Era interessato a capi­re il nostro progetto, il nostro linguaggio, il codice comunicativo che abbiamo utiliz­zato ». Il consiglio a Berlusconi? «Cancella­re completamente dal suo vocabolario il termine comunista», ha raccontato ieri Piffer a Radio2 a Un giorno da pecora . Una volta, racconta spesso Piffer, aveva creato con la dottoressa Reichmann «L’isola che non c’è Onlus»,centro per il di­sagio psichico nell’adolescenza. Un gior­no lei gli disse, «se alla fine della giornata non sei sporco, vuol dire che non hai lavo­rato bene ».Questa è per lui è la politica.Ca­pito perché piace a Berlusconi?