Giampaolo Visetti, la Repubblica 25/5/2012, 25 maggio 2012
LA "NO-FLY ZONE" DEL WC
Quindici anni fa la Cina era una nazione in via di sviluppo. Una legge stabilì che nei bagni pubblici di Pechino non potevano volare più di cinque mosche contemporaneamente. Oggi la Cina è la seconda potenza economica del mondo. Una legge ha stabilito che nelle toilette della capitale, nello stesso istante, non possono volare più di due mosche. È il progresso. Gli insetti nei cessi sono il nuovo indicatore della crescita: meno ne girano, più la gente spende. Mao Zedong aveva qualche problema in più. Le latrine cinesi erano posti per campioni di apnea. Scatenò la «campagna contro i quattro pericoli»: mosche, topi, zanzare e passeri. Chi consegnava i trofei al partito, otteneva una ciotola di riso. Fu caccia di massa. Sparirono trappole e veleni, le schioppettate consigliarono il coprifuoco. Un´anziana dell´Anhui, esibendo 2600 code ratto, fu dichiarata eroe nazionale. I compagni comunisti, per non passare da controrivoluzionari, di giorno sterminavano e di notte allevavano. Mezzo secolo dopo siamo così all´ennesima «no-fly zone» del wc. Contare le mosche non è più questione di soldi. Ma conferma che a Pechino, quando il regime precipita nel comico, il dramma resta che non può volare una mosca.