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 2012  maggio 24 Giovedì calendario

SIENA E CRAC SANITÀ: CROLLA IL VECCHIO MITO DELLA TOSCANA ROSSA


Silvio Berlusconi, nel bel mezzo della campagna elettorale del 2000, profetizzò la necessità di «detoscanizzare l’Italia». Una visione, quella dell’ex presidente del Consiglio, che a distanza di 12 anni non perde di attualità. Anche se a far crollare il mito della rossa Toscana, la riserva indiana della sinistra, sono stati l’implosione del sistema finanziario (e di potere) legato al Monte dei Paschi di Siena, culminato con le dimissioni del sindaco Franco Ceccuzzi in seguito a un duro scontro interno al Pd, e le inchieste della magistratura sulla sanità. L’ultima, quella relativa allo scandalo della Asl di Massa Carrara, dove è stato scoperto un buco da oltre 200 milioni di euro, ha portato all’arresto di tre persone e alle dimissioni dell’assessore regionale.
In carcere è finito Ermanno Giannetti, ex direttore amministrativo della Asl 1. Vito Antonio Delvino, ex direttore generale della Asl, e Alessandro Scarafuggi, ex dg della stessa Azienda dal 2002 al 2007 e attuale direttore della Asl di Pistoia sono agli arresti domiciliari. Per Delvino e Scarafuggi l’accusa è di falso in atto pubblico, a Giannetti viene contestato anche il peculato. Delvino e Giannetti – quest’ultimo licenziato dalla Asl proprio in seguito all’inchiesta, il primo dimessosi dall’incarico – risultavano finora i due soli indagati nell’inchiesta condotta dal procuratore di Massa Aldo Giubilaro e dal pm Alberto Dello Iacono e aperta nel 2010. Per le 11 persone denunciate le accuse sono di concorso in falso in atto pubblico e peculato e violazione della normativa antiriciclaggio.
Le 11 persone denunciate a vario titolo sono tutti imprenditori della Lunigiana che, secondo l’accusa, avrebbero agevolato l’ex direttore amministrativo della Asl 1, Ermanno Giannetti, nella sua condotta illecita ai danni dell’Azienda. Tra loro c’è anche un Rossi ma, come ha specificato il procuratore Aldo Giubilaro, non si tratta «del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che non è tra gli indagati». Giubilaro ha poi precisato «che non ci sono né dipendenti regionali né altri dipendenti dell’Azienda sanitaria apuana tra gli 11 denunciati». Il procuratore Giubilaro non esclude che a breve possano esserci nuovi risvolti dell’inchiesta.
Riguardo al buco nei bilanci dell’Azienda sanitaria, lo stesso assessore regionale alla salute Daniela Scaramuccia, che si è dimessa per «motivi personali» come ha spiegato ieri a Firenze, aveva parlato di un disavanzo da 270 milioni di euro. I controlli svolti dalla guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria avrebbero accertato un disavanzo di 224 milioni dal 2004 al 2009. Nel marzo 2011 il presidente della Regione Toscana, ed ex assessore alla salute, Enrico Rossi, aveva annunciato una richiesta di risarcimento danni, complessivamente 400 milioni di euro, a Giannetti e Delvino e alla società di revisione Deloitte, e chiesto chiarimenti a Scarafuggi. Rossi ha sempre ricordato che proprio la Regione Toscana aveva denunciato per prima il buco del bilancio della Asl di Massa. Lo stesso presidente, in una comunicazione al Consiglio regionale della Toscana, ha confermato che il bilancio della sanità Toscana nel 2011 è tornato in pareggio. Le opposizioni, da parte loro, hanno chiesto la convocazione urgente di una seduta del Consiglio regionale nel corso del quale il presidente della Regione riferisca in aula sugli sviluppi sul buco dell’Asl di Massa e sulle dimissioni dell’assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia.

Enrico Paoli