Fabio Monti, Corriere della Sera 24/05/2012, 24 maggio 2012
BRA, LA CITTA’ DOVE GIOCANO A HOCKEY PRATO ANCHE I BIMBI
Bra è un comune di 29.871 abitanti, in provincia di Cuneo. Il nome deriva da braida, in origine «campagna aperta»; è terra di vini, tartufi, formaggi e salsiccia. Bra è anche la capitale dell’hockey su prato, uno sport inventato fra il 1863 e il 1875 (e praticato in Italia dal 1935), che è nel programma olimpico addirittura dai Giochi di Londra 1908 (e reintrodotto nel 1920). Le regole si richiamano in qualche modo al calcio: squadre di 11 giocatori /giocatrici, campo rettangolare (in erba o in sintentico), dimensioni di 91,40 metri per 55 (100x60 yard). Le due porte al centro dei due lati più corti misurano m 3,66x 2,14; le due aree (zone di tiro) quasi semi-circolari sono di 14,63 metri. Due gli arbitri (uno per metà campo).
Come per Recco nella pallanuoto, Bra nel 2012 ha vinto lo scudetto maschile (Hockey club Bra) e quello femminile (Hockey Lorenzoni). Minimo comun denominatore fra le due squadre: un dominio assoluto in Italia. L’Hc Bra ha vinto il titolo fra gli uomini, con un record degno della Juve: venti partite giocate (18 della stagione regolare più due della final four, giocate a Cernusco sul Naviglio) e venti vittorie. In più: miglior attacco (78 gol fatti) e miglior difesa (31 reti subite). Un percorso concluso dal 3-0 all’Amsicora Cagliari nella semifinale e dal 3-2 di domenica scorsa all’Hc Suelli (paese in provincia di Cagliari), che aveva eliminato a sorpresa il De Sisti Roma. Senza playoff, la squadra del presidente Pino Palmieri avrebbe messo le mani sullo scudetto già alla fine del girone di andata. Per l’Hc Bra è il quarto titolo, dopo quelli del ’75, del 2008 e del 2009.
La forza della squadra (maglie giallonere) è nei tre fratelli Lanzano, autori dei sei gol dei playoff: tre di Massimo (miglior marcatore, lui che è anche l’allenatore della squadra), due di Giampaolo e uno di Daniele, mentre il padre, Gabriele, è lo storico dirgente del club. Adesso l’Hc Bra punta al triplete: il titolo italiano indoor (a febbraio) e quello all’aperto (22 maggio) sono già in bacheca; ora la speranza è di conquistare anche la Coppa Italia a Roma (30 maggio-3 giugno).
Ha chiuso da campione d’Italia e senza sconfitte anche l’Hockey femminile Lorenzoni, che ha raccolto 46 punti in 16 partite: 15 vittorie e un pareggio, con la conseguenza di uno scudetto conquistato con quattro giornate di anticipo. La squadra è nata nel ’66, per emulazione; partecipa al primo campionato di serie A nel ’69 e porta il nome di Augusto Lorenzoni, l’imprenditore che ha portato a Bra l’hockey su prato e alcuni dei più grandi campioni, compreso l’indiano Inder Singer. Tutto nasce ai Giochi di Roma ’60, quando Lorenzoni, commissario di campo durante la gare di atletica, assiste ad una partita di hockey su prato, insieme con Attilio Bravi, ex grande saltatore in lungo e ora presidente del Coni provinciale. Lorenzoni resta affascinato da questo sport: tornato a Bra, a fine Olimpiade (medaglia d’oro al Pakistan, che batte l’India in finale), si mette in movimento per dar vita alla squadra maschile, che nel 2011 ha festeggiato i cinquant’anni di vita e che ha fatto in fretta ad accendere la passione della gente, spingendo anche un gruppo di ragazze a fondare una squadra, che ha avuto, come presidente, anche Giovanni Arpino. La squadra femminile ha appena vinto il 14° scudetto (il primo nel ’74), dopo un’attesa durata cinque anni (l’ultimo titolo risaliva al 2007), titolo arrivato dopo quello indoor. A guidare la società è la presidentessa, Gianna Fissore; l’allenatore è Stefan Chavdarov. Adesso anche la Lorenzoni punta al triplete, perché è attesa dalle final four di Coppa Italia del 16 e 17 giugno a Catania. Ma stupisce la popolarità conquistata a Bra dall’hockey su prato, dove si comincia a giocare da bambini, dopo la scuola.
Fabio Monti