http://www.thefrontpage.it/2012/05/24/la-storia-riscritta-da-repubblica/ 24/5/2012, 24 maggio 2012
“…
Egli è stato preso, infatti, da una febbre di presenzialismo. Sembra dominato da quell’impulso irrefrenabile a parlare, che oggi rappresenta il più indecente dei vizi nazionali. … Non lo si tirerebbe in ballo se egli fosse uno dei tanti magistrati che si sono messi a far politica, ad ammorbare con la loro prosa indigeribile le pagine de l’Unità, ad esibire le loro parlantine in televisione… Perché nessun paese civile ha mai lasciato che si confondessero la magistratura e l’attività pubblicistica …”
Chi avrà mai parlato di un magistrato così? Ferrara o Peppino Sottile dalle pagine de Il Foglio? O si tratta di un infuocato j’accuse anti-giustizialista del direttore Sallusti dalle pagine de Il Giornale? Oppure l’ennesima intemerata di Maurizio Belpietro contro la casta dei magistrati, sempre più sovraesposta mediaticamente ed attratta dalle sirene della politica?
E poi, ma di quale magistrato si parla? Partiamo da quest’ultima domanda: si tratta nientedimeno che della buonanima di Giovanni Falcone. Sul web sembra la notizia del giorno. Si tratta, infatti, di un articolo datato 9 gennaio 1992, dunque pochi giorni prima dello scoppio di tangentopoli (quando i magistrati presero conoscenza del loro enorme potere sulla politica e dell’altrettanto grande presa sulle masse democratiche) e solo qualche mese prima dell’attentato che pose fine bruscamente alla vita del Falcone medesimo, a firma di, tagliamo corto, Sandro Viola dalle colonne de La Repubblica. Non un giornalista qualunque, non su di un giornale qualunque, e certamente non a proposito di un personaggio qualunque.
Il fatto è di per sé clamoroso: su di un giornale come La Repubblica – che più di tutti ha incarnato la lotta giustizialista prima contro il pentapartito fine anni ’80, socialisti e Craxi in testa, e poi contro il moderno centro-destra, con il Caimano Silvio Berlusconi in cima alla lista dei nemici da sconfiggere senza se e senza ma per il ristabilimento delle regole democratiche, e che dunque ha considerato la magistratura, certa magistratura, come il principale baluardo contro lo strapotere antidemocratico e certamente pericoloso del danaroso “impresario” di Arcore – appare da parte di uno dei suoi fondatori un vero e proprio manifesto denigratorio contro colui che, con sempre il quotidiano di Carlo De Benedetti tra le più ferventi vestali, oggi è, a ragione, considerato un martire della mafia e dunque un paladino dell’antimafia, della democrazia della gente, delle persone per bene.
Ma a destare curiosità ed anche un bel po’ di indignazione, come segnalato da CV sui principali social forum, è la circostanza che l’articolo in oggetto manca dalla raccolta on line degli articoli del quotidiano di Largo Fochetti (che parte fin dal lontano 1984). Anzi, a dirla tutta – chissà per quale insondabile mistero digitale – mancano del tutto gli articoli dell’intero mese di gennaio del 1992. Come dire: il nulla prima dell’apocalisse (lo si ricorda: il 17 febbraio di quell’anno scocca l’ora x di Tangentopoli, dove altro che esposizione mediatica dei magistrati e desiderio di attività pubblicistica, cosa mai vista “in nessun paese civile”. Qualcuno infatti ricorderà quando il dott. Francesco Saverio Borrelli, capo del Pool Mani Pulite, si rese eventualmente disponibile per l’assunzione di incarichi di governo).
Tiriamo dunque le somme di questa complessa vicenda: come mai una così forte ostilità di Viola contro un magistrato che, a testimonianza della bontà del suo impegno, fu così brutalmente martirizzato? E poi, come mai di lì a poco il giornale-partito del gruppo De Benedetti-Caracciolo diventerà un baluardo della santità dei magistrati dei Pool (Mani Pulite a Milano ed Antimafia a Palermo)? E soprattutto, cari Ezio Mauro e Massimo Giannini, perché quella così clamorosa lacuna informatica, la più singolare dopo la dichiarazione sul tunnel dei neutrini da parte del ministero della ricerca dell’epoca gelminiana? E poi, avranno Direttore e Vice-direttore qualche capo ufficio stampa da condannare e licenziare?
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21 commenti a “La storia riscritta da Repubblica”
Roberto 1 scrive:
24 maggio 2012 alle 15:10
Sandro Viola, alias Zhukov, chi era costui?
Uno spione, se diamo credito all’”affare” Mitrockin?
Pensiamo a Mitrockin come ad una bufala, o come un pò di verità nascosta fra mille esagerazioni.
Resta uno stronzo, “intellettuale” organico al soldo di Repubblica e congregazione (o concrecazione?) relativa.
Falcone è morto isolato, come un cane arrabbiato, indebolito e dissanguato da mesi e mesi di attacchi sopra e sotto la cintura.
Il via lo diede il truce Orlando, con la storia in diretta TV delle “verità nascoste nei cassetti”.
A seguire: il CSM con Galloni in testa, la maggioranza dei magistrati in Palermo, l’ANM , Magistratura Democratica, il Pool di Milano, che lo bypassava poichè non si fidava di lui (e faceva bene, poichè Falcone è sempre stato dentro legalità e stato di diritto), molti politici e tanti giornalisti.
La Mafia ha “prestato” l’orrenda manovalanza, ma questo fu il vero “plotone di esecuzione”.
Non si tratta di riscrivere la storia d’Italia, ma di stabilire la verità, una volta per tutte.
E, già che ci siamo, Chiediamoci “perchè” e non “chi è stato”, tanto per rendere omaggio anche a Borsellino.
Erano andati troppo oltre: indagini patrimoniali e conti/flussi di danaro.
Il clima stava cambiando e qualcuno preparava il terreno per la cosiddetta “trattativa”.
Rimossi gli “ostacoli”,fra morti ammazzati ed avvisi di garanzia mirati,
ecco che dal cilindro esce Scalfaro Presidente della Repubblica ed un “governo tecnico puro” (non nato da accordo fra forze politiche) che, dietro la copertura sicuramente inconsapevole di un galantuomo a Presidente del Consiglio (Ciampi), iniziò a “ravanare” intorno al 41bis.
Non ci sarà mai pace, nè giustizia, fino a quando gli indecenti ed indegni protagonisti di quella stagione saranno tutti, ancora, ai loro posti.
Chi in politica, chi in magistratura, chi in tv e nei giornali.
QR DeNameland scrive:
24 maggio 2012 alle 15:15
Perché? ma lo sa anche la casalinga di Voghera che Repubblica è un partito prima ancora che un giornale: si occupa di propaganda politica, non di notizie. Domandarsi perché taccia sui suoi scheletri nell’armadio è come domandarsi perché il PD non organizza una mostra sull’holodomor della serie “per non dimenticare”.
doris scrive:
24 maggio 2012 alle 15:34
E’ impressionante leggere l’articolo di Repubblica del 1992 e ciò che scrive oggi. E’inquietante il potere che ha questo giornale ( leggasi però De Benedetti) nel condizionare la vita pubblica.Quale sarà la mira?
Comunque l’articolo completo di Sandro Viola è qui.
http://www.fanpage.it/ed-eccolo-quell-articolo-su-repubblica-contro-giovanni-falcone/
doris scrive:
24 maggio 2012 alle 15:46
QR
“Domandarsi perché taccia sui suoi scheletri nell’armadio….”
Io non mi chiedo perchè taccia sui suoi ” scheletri nell’armadio”, ovvia sarebbe la risposta, ma perchè nessuno senta la necessità di dare una sbirciatina dentro agli armadi.
tato tripodo scrive:
24 maggio 2012 alle 16:08
ho fatto una domanda ad un famoso storico siciliano del quale non faccio il nome.
Ho domandato a lui, che sosteneva apertamente leoluca orlando cascio, come mediava il suo sostegno politico con le dichiarazioni di Martelli sullo stesso Orlando Cascio e cioè che l’ex sidaco ce l’avesse col giudice Falcone perchè il magistrato aveva fatto arrestare Vito Ciancimino col quale Orlando aveva ricominciato a fare affari.
la risposta dello storico siciliano è stata:
ma dobbiamo dare credito a Martelli al 100% ?
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 16:11
Lo snodo è tangentopoli,ma non perchè Falcone l’avesse promossa o fosse interessato,ma esattamente il contrario!
Era l’unico in grado di fermarla o quantomeno scemarla,te capì?
Ecco perchè incontrava nottetempo il contadino con la toga ed infatti il medesimo ha sempre negato e glissato.
D’altra parte non c’è nessuna volontà di andare a fondo,tranne che non si percorra la pista Dell’Utri-Berlusconi.
La vicinanza con Martelli non era casuale,perchè nulla accade a caso in questo maledetto Paese e Falcone non era insensibile alle lusinghe del potere, ritenendo oltretutto che forse il dopo sarebbe stato molto peggio del prima.
Sommate due+due e capirete cui prodest la dipartita dell’uomo,in quei frangenti,forse più potente d’Italia.
Dopo,a babbo morto,solita operazione con triplo salto mortale e si cavalca la tigre del martire per loschi fini politici e di potere.
Passo e chiudo,mi pare di essere stato fin troppo chiaro e chi ha orecchie da intendere……. !
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 16:16
Caro Roberto,Mitrokhin ed Impedian non sono affatto bufale,mi creda sulla parola!
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 16:27
Ma poi Zhukov chi,il Maresciallo eroe dell’Unione Sovietica?
Non confondiamo un valoroso soldato,se pur nemico,con un topo da scrivania come Viola.
:D
Roberto 1 scrive:
24 maggio 2012 alle 16:54
Viola, mi pare, fosse noto come Zhukov nell’affaire Mitrokhin.
Per quanto mi riguarda, considero la vicenda un pacco di bufale che incartano una qualche verità.
Nessuno, sottolineo nessuno, si è mai preoccupato di investigare per bene, onde separare bufale da verità.
Gli “incontri notturni” di Falcone: ecco un bel capitolo da sviscerare a fondo, ma tanto non interessa a nessuno.
Per ora.
Martelli fu abbattuto da un provvidenziale avviso di garanzia e, di conseguenza, messo fuori gioco per sempre dalla politica.
E’ uno di quei “quattro “crasti” di cui parlò Spatuzza (cornuti), causa la breve ma intensa presenza al ministero di grazia e giustizia e provvedimenti assunti o ipotizzati.
Confessò che Enimont pagò una tangente anche al PSI (oltre che a PCI, DC, PRIed altri, LEGA COMPRESA) e fu, credo, l’unico condannato.
Forse anche Forlani, non sono sicuro.
Quel “provvidenziale” avviso di garanzia, a Mani Pulite oramai in fase scemante, spianò la strada al resto (Scalfaro, governo tecnico, trattativa….).
Consentì a quel deficiente di Occhetto di sentirsi “leader maximo” di una sinistra oramai priva di riferimenti decenti (e di leadership) e, quindi, agevolò la nascita ed ascesa del Berlusconismo.
Basta e avanza, caro Tato, per mandare affanculo (chiedo scusa) lo “storico siciliano” che tu hai citato.
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 17:05
No,le indagini ci sono state ed anche accurate.
I Ros hanno i faldoni con fatti e riscontri,ma non posso obbligare nessuno a credermi sulla parola.
Su Spirito Libero,ho indicato una circostanza illuminante ed esaustiva,qui non voglio farlo!
Per il resto,Berlusconi è una conseguenza non la causa scatenante.Falcone muore perchè si struscia,in buona fede,con i detentori del potere già nel mirino dell’obice Giudiziario armato dai duri e puri del PCI,uffa!
QR DeNameland scrive:
24 maggio 2012 alle 17:39
Grande Ludwig!
E il Mitrokhin, caro Roberto, è stato considerato credibile – al netto di inevitabili bufale – dai servizi di mezzo mondo. È solo da noi che Il Partito ha tanto brigato per demonizzarlo.
doris scrive:
24 maggio 2012 alle 17:54
Ludwig,
buongiorno
” ma non posso obbligare nessuno a credermi sulla parola.”
Con me non ha bisogno di obbligare, perchè io le credo sulla parola e non da ora
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 18:18
Buonasera Doris e grazie!
Aggiungo che l’MI6 si era offerto di provvedere allo sbianchettamento di parti precedentemente oscurate di Impedian.
Ma quando mai,dovevano rimanere tali!Figuratevi la meraviglia dell’MI6,meraviglia poi mitigata dalla riflessione che Noi siamo l’Italia,mica un Paese serio.
QR DeNameland scrive:
24 maggio 2012 alle 18:37
Io non mi chiedo perchè taccia sui suoi ” scheletri nell’armadio”, ovvia sarebbe la risposta, ma perchè nessuno senta la necessità di dare una sbirciatina dentro agli armadi.
Vedi Doris, noi siamo in un’epoca sbagliata: la vecchia e astutissima strategia di Togliatti – l’occupazione delle casematte del potere – è arrivata a compimento più o meno quand’è crollato il muro. Trovare uno storico che non sia de sinistra nelle università italiane è come cercare un ago nel pagliaio. Così come lo è trovare un magistrato non de sinistra e con le palle necessarie per denunciare l’ignobile andazzo dell’ultimo ventennio. O, più banalmente, puoi indicarmi un giornalista non de sinistra che non sia demonizzato e dunque screditato? Certo queste cose le puoi trovare sul Giornale o sul Foglio, ma si sa, è stampa di Berlusconi e dunque chiunque ci lavori è solo un servo e perciò non autorevole.
Per tutti questi motivi una vera e propria cultura non de sinistra, con tutto quel che implica in fatto di studiosi e affini, non esiste perché a chi non è de sinistra viene sbarrato l’accesso ai templi della cultura. E per giunta tra quei pochi che si danno da fare non mancano avanzi del fascismo e altri pirla. Per dirne una, che ci si poteva aspettare dall’affidare la commissione Mitrokhin ad una testa calda come il Guzzanti padre se non che finisse tutto in vacca?
Però qualcosa si sta muovendo: in una maniera o in un’altra stiamo parlando di un articolo tenuto nascosto per vent’anni. Come ha detto qualcuno «si può mentire a poche persone per tanto tempo, a tante persone per poco tempo, ma mai nessuno è riuscito a mentire a tante persone per tanto tempo»
QR DeNameland scrive:
24 maggio 2012 alle 18:39
Ludwig, ti ricorderai i guai che ha passato l’ex vignettista di Repubblica (non mi viene in mente il nome ora) quando fece la vignetta con D’Alema intento a sbianchettare le carte dell’archivio Mitrokhin?
Alessandro Milano scrive:
24 maggio 2012 alle 18:46
L’ottimo Forattini!
Roberto 1 scrive:
24 maggio 2012 alle 18:46
Non parlo di indagini, Ludwig.
Di Di Pietro si sa quasi tutto, perfino i suoi spostamenti in isole tropicali…..
Eppure mai neppure sfiorato da uno di quegli avvisi di garanzia che abbattono un toro.
Solo qualche schizzetto di fango, da cui ne esce “più bianco di pria”…..ma guarda un pò!
Il PCI non “armò” i duri e puri.
Già da tempo era stata lanciata l’OPA per l’acquisizione del suo pacchetto di controllo ed era pronta la lavanderia per riciclarlo a dovere, secondo l’ortodossia DE Benedettiana e dell’attuale Piazzetta Cuccia…..
Già qualcosa di molto grave era avvenuta prima, che non può assolutamente essere slegata dal “poi”: Sarcinelli, Ambrosoli, Bankitalia…..
Insomma, ci si preparava al “dopo” caduta Muro di Berlino……
Solo un cretino come Ochetto pensava di essere autonomo, autosufficiente e vincente senza “tutori”.
Raggiunse il grande risultato di perdere, contro il “non previsto” Berlusconi.
Mitrokhin: molte parti, forse, appaiono fuori dalle righe, proprio, sembrerebbe, con il chiaro intento di sputtanare anche le parti vere o verosimili.
In ogni caso, finito e declinante il Berlinguerismo, il PCI non fu mai regista, ma “solo” un’attore della commedia che sarebbe andata in onda.
Capire questo sarebbe già importante, per pacificare il paese, cominciare a far emergere la verità, prendere a calci in culo mestatori, politici ex magistrati, insomma tutta la combriccola che ha “sovietizzato” o tentato di farlo l’Italia in tutti questi anni.
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 18:48
Era Forattini che per questo lasciò Repubblica.
tato tripodo scrive:
24 maggio 2012 alle 18:50
io senza saperne niente so solo che ludwig se parla sa sempre il fatto suo. stimando anche roberto non so che fare se non andare a leggere
QR DeNameland scrive:
24 maggio 2012 alle 18:50
Già Roberto, ma i Professori universitari non si possono licenziare, anche se dedicano la maggior parte del loro tempo a scrivere per giornalacci di propaganda.
LUDWIG scrive:
24 maggio 2012 alle 18:53
QR,aggiungerei soltanto che nel Paese della bugia,la verità è una malattia.(G.Rodari)