Antonella Scott, Casa24 24/5/2012, 24 maggio 2012
CASE STORICHE IN AFFITTO A UN RUBLO
Il 25 aprile scorso tre piccole parti della Mosca che rischia di scomparire, tre edifici di valore storico e culturale ma in condizioni critiche, hanno imboccato la strada della rinascita. Per un rublo al metro quadrato.
Dopo aver studiato l’esperienza di diversi altri Paesi, il Comune della capitale russa ha messo a punto un piano che gli consentirà di affidare a imprese private il restauro del proprio patrimonio architettonico avviato (o già) alla decadenza, permettendo così alle casse cittadine di concentrarsi sulle spese più urgenti, dalla costruzione di nuove strade all’ampliamento del metrò.
Il recupero di oltre 200 palazzi del XVIII e XIX secolo, alcuni completamente in rovina, prevede uno schema ben più complesso di quel rublo simbolico chiesto in affitto: non si tratta dunque di un regalo, in effetti, ma la prima asta è stata un successo.
Il piano prevede la concessione degli edifici in leasing per 49 anni, al prezzo stabilito dall’asta: nel caso delle tre dimore storiche presentate il 25 aprile, da 13,8 a 20 milioni di rubli l’anno, 345-500mila euro. A partire dalla firma del contratto, l’affittuario ha cinque anni di tempo per ultimare i lavori di restauro: lo sconto che garantisce loro di scendere a un rublo all’anno di affitto, secondo le regole del Mosgornasledije - il dipartimento moscovita dei Beni culturali - scatta però soltanto «nel momento in cui l’edificio tornerà all’aspetto che aveva nel XIX secolo». L’affitto stracciato rimarrà tale fino al termine del leasing.
Poiché gli esperti hanno calcolato costi di restauro tra i 1.900 e i 7.500 euro al metro quadrato, a seconda dello stato della proprietà immobiliare, il conto finale arriva a 1,8-7,5 milioni di euro: equivalente a un affitto pagato fino a 15 anni invece di 49. Un risparmio che ha attirato sulla prima asta di Mosca 22 imprese partecipanti: alla fine il prezzo stipulato per le tre proprietà ha superato di tre volte la base d’asta. Si tratta di tre dimore storiche del centro: due tenute dei Morozov, un’antica famiglia russa di mercanti e imprenditori, sulla via Nikolojamskaja e il vicolo Podsosenskij, e la "casa Baulin" del 1846, ancora sulla via Nikolojamskaja. Quest’ultima ormai è in gran parte in rovina, unica tra le tre a essere classificata «in condizioni pericolose». I lavori verranno effettuati sotto l’occhio attento del Comune, che accerterà che la struttura interna degli edifici non venga alterata come potrebbe avvenire nella trasformazione in albergo. Inoltre, il mancato rispetto del termine di cinque anni per il restauro comporterà una sanzione pari a sei mesi di affitto (prima dello sconto).
Le autorità moscovite, secondo l’agenzia di stampa Ria Novosti, hanno intenzione di proseguire nel loro programma concedendo in affitto entro quest’anno altri 22 oggetti architettonici su un totale di 244 edifici storici in condizioni precarie e che si vorrebbe rinnovare. Un’idea che darà sollievo alle casse del Comune, come aveva lasciato capire l’anno scorso, presentando il progetto, il sindaco Serghej Sobjanin: per il mantenimento del patrimonio storico e culturale di Mosca il bilancio aveva destinato l’anno scorso 800 milioni di rubli (20 milioni di euro) e quest’anno il conto sale a 1,8 miliardi di rubli. Tempo di far entrare in scena i privati, che si assumeranno l’impegno e creeranno posti di lavoro nelle costruzioni, mentre la proprietà dei tesori architettonici resterà al Comune. Almeno dal suo punto di vista, ha proprio l’aria di un’idea vincente.