Massimo Gaggi, Sette 18/5/2012, 18 maggio 2012
Chiese in vendita causa crisi – New York Negli Usa la crisi del real estate che si fa sentire anche a New York ha colpito duro soprattutto negli Stati del West e del Pacifico
Chiese in vendita causa crisi – New York Negli Usa la crisi del real estate che si fa sentire anche a New York ha colpito duro soprattutto negli Stati del West e del Pacifico. In California lo tsunami dei mutui subprime ha travolto non solo il mercato della casa, ma anche quello di un settore immobiliare particolare: le chiese. La Raphael Realty, specializzata in compravendite di edifici religiosi, dice che delle 140 proprietà di congregazioni religiose in vendita nel sud della California, una ventina sono in default sul loro mutuo. Che si tratti di chiese cattoliche, episcopali, battiste, pentecostali o di altre denominazioni, sempre più spesso a chiudere sono i templi dei bianchi o degli afroamericani, mentre si inaugurano nuovi luoghi di culto per la crescente popolazione di origine asiatica e per gli immigrati latinos. Con tutte le tensioni immaginabili quando un tempio cristiano finisce a una comunità buddista o a una setta coreana. E la vendita di una sinagoga – racconta il titolare della società, Dave Raphael – è saltata quando il rabbino ha saputo che i compratori l’avrebbero trasformata in moschea. Washington Il nuovo sport dei conservatori? Prendere a pugni Obama «Io lo faccio tutti i giorni», ammicca Sarah Palin dall’involucro dell’Obama Punching Bag, il sacco gonfiabile di quasi un metro e mezzo sul quale è stampata l’immagine di un Barack sul ring coi guantoni e un occhio pesto. L’americano arrabbiato può scaricarsi riempiendo di pugni la figura di plastica. Nell’Italia di Carosello cominciò la Galbani, mezzo secolo fa, col suo “Ercolino sempre in piedi”. Ma era un oggetto giocoso: arrivava coi punti dei formaggini e aveva il volto amato di un comico, Paolo Panelli. In America diventa sfogo a sfondo politico. Quella di umiliare un leader è una fantasia sulla quale è già sorta un’industria della volgarità: la carta igienica con la faccia del presidente (o di Romney) o la spazzola per il water con l’immagine di Hillary Clinton. Ma è roba grossolana, non la vedi in giro. Invece, con le elezioni alle porte e in pieno “muro contro muro” tra destra e sinistra, l’Obama gonfiabile da prendere a pugni guadagna punti come regalo tra i conservatori arrabbiati. Ironico e a buon mercato: meno di 20 dollari e, se non vuoi arrivare al negozio, te lo porta a casa Amazon. New York Uno sceicco, 2 mogli, 15 figli. Pronti a pagare 31 milioni di dollari per abitare su Central Park. Ma i condomini dicono no In tempi di valori immobiliari in calo precipitoso, per risollevarli cosa c’è di meglio di un miliardario che viene a vivere nel tuo palazzo? Ma al 907 della Fifth Avenue di New York non la pensano così. L’amministrazione di questo lussuoso palazzo (una cooperativa) già pieno di “ricchi e famosi” ha rifiutato di accogliere lo sceicco Hamad bin Jassim Al Thani, il primo ministro del Qatar. Lo sceicco era pronto a pagare 31 milioni di dollari per due appartamenti affacciati su Central Park che avrebbe occupato con la famiglia durante i soggiorni americani. Ma nei palazzi più esclusivi di New York, si sa, i condomini sono snob, diffidano degli stranieri, soprattutto se in grado di trincerarsi dietro l’immunità diplomatica in caso di controversie. Lo sceicco che doveva subentrare all’ereditiera Huguette Clark, scomparsa di recente, è apparso loro un vicino troppo ingombrante. Huguette, figlia di un re del rame, aveva 104 anni e da molto passava più tempo in ospedale che a casa. Lo sceicco, invece, sarebbe arrivato con servitù, due mogli e 15 figli. Appena si è sparsa la notizia, il palazzo patrizio stile Rinascimento italiano è diventato per lui una fortezza medievale inespugnabile. Massimo Gaggi